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martedì 9 ottobre 2018

Faccio i mie migliori auguri alla salentina Alessandra Peluso che partecipa a Urbino al Convegno Educazione, cultura e vita in Georg Simmel
























Nella suggestiva atmosfera rinascimentale di Urbino, mercoledì 10 ottobre 2018, prenderà avvio il Convegno di Studi: “Georg Simmel, un secolo dopo. Cultura, Filosofia e Politica”, dalle 10 alle 13.30, nella Sala degli Incisori, Collegio Raffaello, Piazza della Repubblica di Urbino.

Qui, in presenza di autorevoli studiosi della storia della filosofia, il Professore Antonio De Simone, ideatore ed organizzatore del convegno, darà inizio ai lavori.
Sarà ospite la nostra Alessandra Peluso, filosofa salentina, che terrà la relazione: Educazione, cultura e vita in Georg Simmele discuterà intorno alla figura del filosofo tedesco, soffermandosi in particolare, sulla teoria educativa di Simmel con uno sguardo all’oggi e all’importanza di sanare il dialogo tra individui, società, popoli, legante all’idea fondamentale che è la Vita. Tra filosofia e pedagogia si dipanerà il confronto. 
In un’affascinante città come Urbino, tra modernità e contemporaneità, si affronterà inoltre, la questione fondamentale dell’uomo, individuo, persona, o soggetto che da libero pensatore, genio artistico, è stato assoggettato da una modernità fuorviante e alienante per via di utilitarismi e abusi di tecnologie, in un’epoca quella contemporanea, scevra di soluzioni e progetti lungimiranti. Il convegno sarà perciò, motivo di considerevoli riflessioni, fornendo l’opportunità concreta di ampliare il legame già indissolubile tra l’Università di Urbino e la città, avvalorato dal maggior studioso del pensiero simmeliano, Antonio De Simone, e da studiosi come i professori Bruno Accarino (Università di Firenze), con una relazione dal titolo “Il non-sapere tra segretezza e interazione in Georg Simmel”; Luigi Alfieri (Università di Urbino): “Simmel tra Schopenhauer e Nietzsche”; Marta Picchio (Università di Perugia): “L’esperienza della guerra. Simmel tra cultura e politica”; Pierre Dalla Vigna (Università dell’Insubria, Varese-Como): “L’economia del desiderio da Simmel a Baudrillard”; Micaela Latini (Università dell’Insubria, Varese-Como): “Inquietudini trasversali: Simmel con Rodin”; Davide D’Alessandro (Università di Urbino): “Moderno & Contemporaneo. Tra Simmel e Bauman”, insieme alla comunità accademica.

TOP GUN (film 1986) TRAILER ITALIANO

Chi ha incastrato Roger Rabbit trailer

Trailer di Ritorno al Futuro

Indiana Jones e I Predatori dell'Arca Perduta™ - Trailer

RAIN MAN (film 1988) TRAILER ITALIANO

Indiana Jones e l'ultima crociata (film 1989) TRAILER ITALIANO

lunedì 8 ottobre 2018

Splendido .... Santiago Calatrava: I ponti senza tempo di Donato Di Poce
























Conosciuto in tutto il mondo noto come architetto, Calatrava è anche scultore e pittore, sostiene che l'architettura sia un combinare tutte le arti, ricollegandosi così a uno dei suoi ammirati maestri Le Corbusier. La sua poetica infatti richiama molteplicità e contaminazione di stili, materiali e poetiche. Eppure il suo stile unico è caratterizzato da una pulizia, essenzialità e forme primarie che donano purezza e adattabilità della forma nello spazio, e hanno il dono raro e sublime della leggerezza. Le sue opere sono poesie scolpite nelle spazio, matrici sognanti che prendono forma, in questo supportato spesso dall’uso dell’acciaio e del bianco e richiami simbolici al mondo animale o della natura. (Donato Di Poce)

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Il poeta dello squario leccese ... Una conca d’acqua nella mia mano: Piccolissimo Scartafaccio di Umberto Valletta























Poeta dello “squario”* Leccese. La poesia di Umberto Valletta offre più spunti di meditazione che di consolazione; sposta l’asse della partecipazione più sulla bilancia di una agrodolce filosofia che sul piano del godimento estetico. E ciò perché il piacere della lettura è nella offerta inerme di una esperienza di vita esattamente circoscritta nella parentesi dell’esistenza, nella nicchia di un io spietato per la sincerità ma anche sublimato dalla docile accettazione dell’essere in sé, senza debiti o risentimenti, senza memorie e senza attese: poesia del vivere, poesia del confiteor. La si potrebbe rapportare all’ambito di un orizzonte epicureo, se non ci fosse il fondamento d’una religione sublime, d’una fede che giustifica e impreziosisce i limiti di un’esistenza cresciuta e consolidata su se stessa, al di fuori dei parametri delle imitazioni e della tradizione letteraria pura e semplice. Più confessione, quindi, che invenzione; più abbandono che artificio. Si potrebbe discutere all’infinito se ciò basti di per sé a far nascere una poesia; ma è anche vero che quella dei letterati puri ha sempre qualcosa di artificiale, ubbidisce a un canone che rinvia al sottinteso di un’esperienza ri-creata, affidando alla parola-se possibile- il miracolo d’una nuova nascita, d’una nuova vita. Qui, invece, ci troviamo di fronte ad un’esperienza compiuta, ad una decisione che cancella le esitazioni delle possibilità. Anche gli ermetici hanno parlato di poesia come vita, intendendo con ciò che era la poesia a farsi vita; in Umberto Valletta , invece, è la vita a farsi poesia, è la vita che rinuncia ai suoi orpelli per farsi integralmente palpito di una energia che giustifica se stessa. Per fare ciò essa non può che esibire la sua povertà, l’inerme abbandono a un atteggiamento di confessione che ha qualcosa di religioso perché profondamente umano. (dal primo intervento introduttivo del Prof. Donato Valli – Già Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Lecce. Già Magnifico Rettore della stessa Università. Nonché critico della Letteratura Italiana)
“Lui è un tipico caso dell’intellettuale-artista “fuori le righe” che tutti trascurano, per il suo modo di esistere, perché per lui l’arte è connaturata all’esistenza. Questo è un bene, ma, per la maggior parte dei casi, lo si paga sulla pelle, sulla vita. E sulla professione. I versi di Umberto sono confessioni senza mediazione alcuna, quasi espressioni automatiche perché riflettono, fotograficamente, il suo vissuto e il suo pensiero. Per questo alternano squarci di poesia a momenti di discorsività razionale nella quale si cerca il senso delle cose e di un’esistenza frammentata. Sono ragionamenti d’amore (non come l’eros osceno di Pietro Aretino). Sono frammenti, anche, di un discorso amoroso (Roland Barthes) o ragionamenti sull’ethos, sull’esistenza. (dal secondo intervento introduttivo del Prof. Giovanni Invitto Professore di Filosofia ed Estetica all’Università degli Studi di Lecce)

Info link
Umberto Valletta Architetto (U.V.A.)

Revenge of The Jedi -- Il Trailer originale

Star Wars: L'impero colpisce ancora - Trailer

E.T. l'extra-terrestre (1982) - Trailer ITALIANO

SECLI', Fabio Siciliani presenta Officina del corpo

Antonio Galati a Bisceglie Libri nel Borgo Antico 2018

domenica 7 ottobre 2018

I Quaderni d'arte del Bardo curati da Donato Di Poce

Needful Things - Dungeons & Dragons ... fight or die by Stefano Donno

Needful things - Charles Bukowski ... To be pulp or not to be pulp by S...

M.e.v.e 16 - Holy Graal Holy blood by Stefano Donno

M.e.v.e 17 - Solar Warden Secret Space program by Stefano Donno

M. e. v. e 18 - Cylinder Ufo over Germany by Stefano Donno

Buttate la poesia tra le gambe di una donna che passeggia di Elisa Longo

Innovation and Change Management di Donato Di Poce

Guida ai super e real robot di Jacopo Miste'

Un’avvelenata per la Puglia di Mario Contino