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venerdì 31 maggio 2019

Vorrei mettere il mondo in carta di Giorgia Colucci (I Quaderni del Bardo Edizioni per Amazon)


























“Cerco rime/ per sfuggire/ alla banalità/ (e nulla è più banale che dirlo)”, così scrive Giorgia Colucci nella poesia che dà il titolo alla sua prima raccolta poetica. Una scrittura matura quella di Colucci, tesa alla ricerca della rima. La rima come punto di fuga alla contemporaneità in cui i sogni fuggono in avanti per non essere ingabbiati da menti vecchie. In Giochi di parole scrive: “Non siate versi/ tronfi e vanitosi/ che si declamano/ da soli/ a platee dormienti./ Dite quel che vi pare”. Una riflessione sulla scrittura, sul suo ruolo salvifico e consolatorio, ancora in Ad Amarante: “Prendo la penna in mano,/ rendo impermeabile l’inchiostro, la carta/ che cola in rivoli nella testa,/ senza connessione./ A fiume,/ oppongo fiume/ in una scialuppa di fiume”. Una scrittura che rimanda al classicismo, ma che vive il suo presente attraverso le tematiche che affronta, da quelle dei migranti, come in Madina, fino alle riflessioni sul ruolo femminile. La giovane autrice afferma i suoi valori nelle poesie dedicate alla famiglia, ai nonni, alla madre. Le sue poesie hanno una struttura solida, ma ricercata nel linguaggio che si proietta dal passato al futuro con l’uso dell’apocope, come in Atroce attesa: “Atroce attesa,/ pigiati nelle carni/ ce ne stiam/ senza difesa./ Respiro su respiro/ Mischiam le ossa,/ volti estranei/ condividono la fossa. (Elisa Longo)

Nata a Tradate nel 1998, Giorgia Colucci vive a Vedano Olona, nella provincia di Varese. Appassionata di lettura e di storie sin dall’infanzia, inizia ben presto a coltivare la passione per la poesia, vincendo nel 2010 un premio assegnato dal Comune di Locate Varesino per il componimento Questo amore di animale. Pubblica poi nel 2015 la poesia Ricordo di mia madre per l’antologia di Sensoinverso Edizioni Nessun dannato orologio. Giorgia inoltre si confronta con il giornalismo, ottenendo nel 2012 una menzione di merito al premio Severo Ghioldi. La scrittura è compagna di Giorgia anche durante gli anni al Liceo Classico Cairoli di Varese, nei quali pubblica poesie e articoli cinematografici su alcuni blog e sul giornale scolastico. Arricchisce inoltre la sua esperienza artistica anche come attrice teatrale e aiuto regista, mettendo in scena con una compagnia di amici diversi spettacoli. Oggi Giorgia studia Comunicazione, media e pubblicità presso l’università IULM di Milano. Da inguaribile sognatrice scrive ancora poesie e per il Natale 2018 pubblica il racconto Un insolito cucciolo nella raccolta, targata i Quaderni del Bardo Edizioni, XXL Mas. Racconti per un altro natale. Ogni volta che può cerca di esplorare il mondo con storie o viaggi e continua la sua attività giornalistica al microfono della radio universitaria, parlando di attualità e di rock’n’roll. Collabora inoltre con alcune testate d’informazione, sport, cinema e cultura.

Guendalina Ebelli - Nata a Varese nel 1999, dopo aver concluso gli studi classici attualmente frequenta il corso di Ricerca biotecnologica in medicina. Coltiva peró la passione per la fotografia da autodidatta, arricchendo la sua formazione con un corso base. Nel 2018 é fotografa di scena per il Laboratorio Teatrale del Liceo Classico Ernesto Cairoli e attualmente collabora con la compagnia teatrale dell'autrice. (autrice della foto di copertina)

curatela editoriale Valentina Sansò

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Andromeda di Maria Grazia Palazzo (I Quaderni del Bardo Edizioni)

























"'Occhi umani'. È la prima richiesta che colgo nello scorrere i testi di Maria Grazia Palazzo, il suo appello a un'umanità che comprende tutti, anche se la silloge è prevalentemente declinata al femminile e ha un portato di analisi sulla condizione della donna. Per disegnare e collocare tale condizione, l'autrice attraversa tempi e luoghi differenti e chiama, invoca, evoca figure diverse di donne - mitologiche, note o silenti - per formare «un alveare di voci», un nuovo esercito del dire a cui assegna le parole come armi, non di offesa ma come strumento di relazione e di consapevolezza: «certe parole lanciate/ non sono benedette ma colpi di machete» per uscire dallo «stallo dei senza parola»." (dalla prefazione di Diana Battaggia)



Intervista ad Adriana Volpe su Giancarlo Magalli e Mezzogiorno in Famiglia

09) Giorgio Valle

Faccia a Faccia con il regista premio Oscar, Paolo Sorrentino

Brooke Shields From 4 to 51 Years Old - Through The Years!

"L' Attimo Sicuro" Vincitore premio Inail Marco Sartori 2015

Intervista a Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sos...

Colin Farrell & Danny DeVito Answer the Web's Most Searched Questions | ...

NUOTO SYDNEY 2000 FIORAVANTI ORO 100 RANA

Top 5: Clint Eastwood in cinque scene culto

Fabio Concato - Domenica Bestiale

Portrait et interview de Sandrine Bonnaire

DANIELE BONERA -L'Ultima invincibile Bandiera-

If You Only Knew: Tom Berenger

"Rossovermiglio", con Benedetta Cibrario, Gad Lerner e Chiara Beria di A...

Generazioni di Talenti : Federico Pellegrino vs Marco Albarello

giovedì 30 maggio 2019

Stefano Donno Shop, shopping only shopping forever shopping

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I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno

I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno

Puglia Folk di Mario Contino (I Quaderni del Bardo Edizioni)


























“Il folklore lascia una traccia di vita vissuta, una registrazione che solo le menti più aperte possono riprodurre. Quando ciò accade, l’uomo si ritrova catapultato “indietro nel futuro” (citando una battuta del noto film Ritorno al futuro), si ritrova, cioè, in epoche che solo apparentemente rappresentano il passato, in quanto raggiungendole successivamente alla loro comprensione, decodificazione simbolica, esse rappresentano effettivamente un futuro, o meglio una possibilità di crescita in un futuro migliore.”
“Cosa ci insegna quindi il folklore? A quanti riescono a percepire il suo mistero, al di là del suo fascino, esso insegna a vivere su questo pianeta accettando la condizione umana, spiegando come questa possa raggiungere livelli elevati o precipitare nel baratro più oscuro. Il folklore lascia una traccia di vita vissuta, una registrazione che solo le menti più aperte possono riprodurre. Quando ciò accade, l’uomo si ritrova catapultato “indietro nel futuro” (citando una battuta del noto film Ritorno al futuro), si ritrova, cioè, in epoche che solo apparentemente rappresentano il passato, in quanto raggiungendole successivamente alla loro comprensione, decodificazione simbolica, esse rappresentano effettivamente un futuro, o meglio una possibilità di crescita in un futuro migliore. Puglia Folklore è un libro che raccoglie questi codici, li ripropone in un insieme di articoli utili a indicare a voi lettori la porta giusta da aprire, quella della comprensione di noi stessi. Aprire quella porta spetta solo a voi, buon viaggio.” (Mario Contino) 

Mario Contino, è un ricercatore e scrittore di origini campane, nato ad Agropoli (SA) nel 1986. Residente nella magica Puglia, proprio in questa regione ha intrapreso la sua attività di ricercatore nell’ambito della parapsicologia e del folklore internazionale. I suoi studi sulla parapsicologia lo hanno condotto, nel 2013, a fondare e presiedere l’Associazione Italiana Ricercatori del Mistero (A.I.R.M.), oggi estinta ma le cui attività suscitarono l’interesse dei mass media nazionali, oltre che consenso di enti pubblici e privati. Nel 2018 Contino ha fondato, come evoluzione degli studi personali sulla parapsicologia iniziati con l’esperienza A.I.R.M., il Gruppo Italiano Ricerca Psichica (G.I.R.P.).