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sabato 5 dicembre 2020

Giornata Mondiale del Suolo: Il portale One Planet School del WWF spiega l'importanza della "Pelle della Terra"

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Sotto i nostri piedi esiste un ecosistema complesso, ricco di biodiversità, fondamentale per la nostra economia: il suolo.

Oggi (sabato 5 dicembre), proprio in occasione della Giornata Mondiale del suolo, matrice tanto necessaria quanto poco considerata, il WWF Italia invita a porre l’attenzione su quanto sia importante conoscerla, per cogliere le connessioni di un sistema tanto complesso come quello in cui viviamo e agire in modo opportuno per proteggerlo.

Lo sapevi che ci sono più organismi in un cucchiaio di suolo che esseri umani sul Pianeta? Ma quanto tempo serve affinché un cucchiaino di terra fertile si formi? Queste e molte altre domande trovano risposta nel corso  “Suolo: la pelle della Terra” su One Planet School, la nuova piattaforma gratuita di lifelong learning lanciata dal WWF per ricreare una connessione sostenibile e consapevole dell’uomo alla natura, dove già due fra i primi corsi sviluppati (quello citato e uno di formazione per docenti) parlano di suolo. 


Il corso “Suolo: la pelle della Terra” si rivolge al grande pubblico è organizzato in 11 video lezioni di circa mezzora ciascuna, realizzate grazie a contributi di esperti provenienti da diversi settori: ricerca, formazione, cooperazione internazionale, impresa, fondazioni e istituzioni. L’obiettivo è quello di dare una visione a 360° di una risorsa, il suolo, che sta ricoprendo un posto di rilievo all’interno della politica e del dibattito internazionale.


Nel nuovo European Green Deal, come spiegato nella lezione “l’insostenibile leggerezza dell’abbondanza” di Emanuele Blasi, il rispetto del suolo è infatti elemento chiave per avviare una transizione verde e inclusiva che possa contribuire a migliorare il benessere delle persone e a tramandare un pianeta sano alle prossime generazioni. Basti pensare all’importanza che esso ricopre per una corretta alimentazione. (Scopri di più)


Parte del Green Deal è la strategia decennale “Farm to Fork” (F2F), dal produttore al consumatore, volta a trasformare l’intero sistema e filiera alimentare europeo con una serie di azioni che lo rendano più sostenibile. Obiettivo della Farm to Fork è la riduzione del 50% dei pesticidi entro il 2030 e quindi della necessità di eliminare il diserbo chimico, iniziando da Stop glifosate dal dicembre 2022. L'uso dei diserbanti uccide la ricca biodiversità del suolo che, come spiegato nel corso delle lezioni di One Planet School (lezione “Biodiversità del suolo… la parte oscura della vita” di Carlo Jacomini e nella lezione “Agricoltura biologica: cura per la fertilità del suolo” di Vincenzo Vizioli) sono responsabili della produzione di humus e quindi della fertilità del suolo. I fondi pubblici della PAC post 2020 dovranno servire per incentivare l'abbandono del diserbo chimico, compensando i maggiori costi ed i minori ricavi delle tecniche alternative che l'agricoltore può adottare. La sostenibilità ambientale della gestione del suolo non può essere subordinata alla sostenibilità economica delle aziende, senza un suolo fertile non può esistere una agricoltura sostenibile.


Le pressioni che minacciano il nostro suolo sono però molteplici e tra queste vi è anche la perdita di suolo dovuta a una edilizia sicuramente non giustificata dall’aumento di popolazione, visto che questo aumento in Italia negli ultimi 50 anni non si è verificato, come spiegato da Bernardino Romano nella lezione “Anche il suolo si consuma” .

Il suolo è anche soggetto a sfruttamento eccessivo con conseguente impoverimento del territorio e delle popolazioni che vi abitano, è il caso del triste fenomeno del landgrabbing presentato da Andrea Stocchiero nella sua lezione “I padroni della terra” in cui si fanno numeri e nomi delle realtà responsabili di un’ingiustizia sociale e ambientale. Il depauperamento del suolo, risorsa che impiega migliaia di anni per formare pochi centimetri, porta alla desertificazione e alle problematiche sociali a essa connesse come illustrato da Anna Luise nella sua interessantissima video lezione di geopolitica ambientale “Desertificazione”.


Il suolo è anche elemento di riscatto, di creazione di nuovi posti di lavoro, di un’opportunità per la realtà italiana di invertire la rotta e passare da un’economia lineare ad un’economia circolare che tenga conto dell’ambiente, a cui dovrà tornare, sin dal momento dell’ideazione stessa del prodotto come spiegato dall’esperta Catia Bastioli nella sua lezione “La bioeconomia per la rigenerazione dei territori”.


Il corso segue una narrativa precisa, che inizia con la volontà di riscoprire il suolo e le sue meraviglie, proseguire con un’attenzione alle pressioni che lo minacciano e concludersi con le soluzioni che si stanno definendo a livello locale, nazionale e internazionale. Si ringraziano i relatori che hanno reso possibile la realizzazione del corso: Franco Ferroni, Claudio Ciavatta, Carlo Jacomini, Riccardo Santolini, Bernardino Romano, Anna Luise, Andrea Stocchiero, Fabio Caporali, Vincenzo Vizioli, Catia Bastioli e Guido Saracco. Si ringrazia inoltre Novamont, main sponsor di One Planet School. 



Oggi esce in radio il nuovo singolo di Nicolò Marangoni, "LA TUA STANZA PIENA DI FIORI".

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Dal 4 dicembre sarà disponibile in rotazione radiofonica“LA TUA STANZA PIENA DI FIORI”, nuovo brano di NICOLÒ MARANGONIdisponibile su tutte le piattaforme di streaming dal 27 novembre.
LA TUA STANZA PIENA DI FIORI” è una ballad d’amore che riempie di note una stanza immaginaria dalle pareti evanescenti dove i ricordi, come fossero fiori, vanno custoditi, protetti.Nata dalla penna del giovane NICOLÒ MARANGONI, questa canzone omaggia quei sentimentidel passato che conservano nitidezza nel corso del tempo, come ricordi luminescenti: perché l’amore cambia volto, nome e luogo, ma rimane una costante.
Spiegal’autore a proposito del nuovo brano: «“La tua stanza piena di fiori” è una canzone che avevo urgenza da tempo di far uscire, è una parte molto importante di me che avevo la necessità di cantare a tutti.È anche molto intima, e questo forse un po’ mi spaventa, ma poi penso che quella che racconto può essere una intimità universale e che la gente potrebbe ritrovarvisi dentro.Infine, come ogni autentica canzone d’amore, se la si ascolta bene, non è solo una canzone d’amore».
 
Biografia
Nicolò Marangoni nasce a Noventa Vicentina il 5/2/1999.Il suo percorso artistico ha inizio con lo studio della chitarra acustica e successivamente del pianoforte all’età di 14 anni.Con questi due strumenti inizia così a scrivere le sue prime canzoni.Nel 2016 inizia la collaborazione con il produttore Simone d’Eusanio (noto turnista e arrangiatore per molti cantanti italiani) con cui cresce sia artisticamente che personalmente. Partecipa a diversi concorsi e in questi anni ha tenuto molti concerti con un buon riscontro di pubblico e critica.Sempre nel 2016 partecipa alla scrittura del libro collettaneo “La mia prima volta con Fabrizio De Andrè”, con prefazione di Dori Ghezzi.Attualmente sta lavorando su diversi brani in direzione di un primo album con lo studio Take Away, di Benji e Fede.Le canzoni per Nicolò sono una resistenza al disordine, uno sguardo profondo sulle cose e sulle situazioni di ogni giorno.Il progetto che presenta vuole unire il cantautorato della nostra tradizione con le sonorità pop più moderne.In contemporanea al suo percorso artistico sta studiando “Scienze dello spettacolo” presso l’università di Padova, dove attualmente vive. Preceduto dal singolo “Flaubert” lo scorso ottobre, il nuovo brano di Nicolò Marangoni dal titolo “La tua stanza piena di fiori” è disponibile in digitale dal 27 novembre e in radio dal 4 dicembre.
 
Instagram: https://www.instagram.com/marangoniscrive/?hl=it

 


 

venerdì 4 dicembre 2020

TEMPORARY STORE SINCE 2003

TEMPORARY STORE SINCE 2003: Abbigliamento, Alimentari e cura della casa, Amazon Launchpad, App e Giochi, Bellezza, CD e Vinili, Dispositivi Amazon & Accessori, Elettronica, Fai da te, Film e TV, Giardino e giardinaggio, Giochi e giocattoli, Gioielli, Grandi elettrodomestici, Illuminazione, Informatica, Kindle Store, Libri, Libri in altre lingue, Musica Digitale, Orologi, Salute e cura della persona, Scarpe e borse, Sport e tempo libero, Strumenti Musicali, Valigeria, Videogiochi

IL SALOTTO DI BOCCA IN GALLERIA CON LAURA GARAVAGLIA E LUCIANO MONTI

Mi lamento della mia immaginazione di Michail Kuz’min (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

Michail Savel’evič Kuz’min è nato nel 1949 a Leningrado/Pietroburgo, dove vive tuttora. Ha studiato psicologia nell’ateneo della sua città. È poeta, critico letterario, giornalista. Negli anni Settanta e Ottanta del Novecento è stato tra i fondatori della scuola leningradese dei caricaturisti con V. Bogorad, L.Pesok V.Billevic e B Petrušanskij. È stato tradotto nelle principali lingue europee. Suoi testi sono apparsi in traduzione italiana nelle riviste “L’immaginazione”, “Hebenon”, “Fermenti”, “Poesia”. Michail Kuz’min1 dichiara: “La parola ‘comporre’ è troppo volitiva, costruttiva... Preferisco la parola ‘giungere’. Cosicché non occorre inventare nulla. I pensieri giungono e se ne vanno... Alcuni si riescono a catturare e a mettere in un acquario, in una piscina... Sono pesciolini-aforismi, esistono da più di mille anni. È molto difficile allevare una nuova razza di pensieri. Penso che sia anche impossibile. Semplicemente catturo i pensieri che mi sono piaciuti, poi tento di vivere con essi...” Come ha scritto Fabrizio Caramagna, gli aforismi di Kuz’min sono tra i più importanti nell’ambito contemporaneo mondiale. L’opera di Kuz’min offre la possibilità di percepire il vasto spettro espressivo degli aforismi. Spicca l’effetto shock: fa deragliare, crollano gli schemi. Gli aforismi possono essere lievi, sentimentali, ma è sempre presente l’ironia, talora ben celata. Sono come fermenti: eccitano il pensiero, inducono processi creativi. (Paolo Galvagni)

Info link

Amazon

https://www.amazon.it/dp/B084WRXWSC/ref=sr_1_2?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&keywords=i+quaderni+del+bardo+edizioni&qid=1582037841&s=books&sr=1-2

 

Librerie Giunti al Punto

https://www.giuntialpunto.it/product/b084wrxwsc/libri-mi-lamento-della-mia-immaginazione-michail-kuzmin

 


 

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giovedì 3 dicembre 2020

JOB DIGITAL LAB – LA FORMAZIONE CHE TI RIMETTE IN GIOCO

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Il prossimo incontro gratuito il 9 dicembre 2020 alle ore 17

Partecipa al link 

https://register.gotowebinar.com/register/8732307465539741968

Roma, 3 dicembre 2020 – Il mondo digitale corre più veloce della luce ed è difficile stare al passo con i tempi? Da oggi sviluppare e potenziare le competenze digitali (digital skills), e non solo, sarà più semplice grazie a “Job Digital Lab – La formazione che ti rimette in gioco”, il programma formativo innovativo nato dalla collaborazione tra ING Italia e Fondazione Mondo Digitale. Obiettivo: raggiungere 5.000 persone su tutto il territorio nazionale.

Il percorso, che proseguirà fino a luglio 2021, prevede attività di training a cura dei professionisti di Fondazione Mondo Digitale dedicate a chi è in cerca di lavoro e vuole arricchire le opportunità di inserimento o reinserimento professionale. In particolare:

  • Alfabetizzazione Digitale: per approfondire gli strumenti e l’uso consapevole delle piattaforme social più diffuse e dei servizi online;
  • Digital Academy: sessioni di formazione specialistica pensate per i lavori del futuro, soprattutto negli ambiti in cui le competenze digitali sono fondamentali, quali comunicazione, marketing digitale, turismo, moda e design, robotica e domotica, gaming e virtual reality, rigenerazione urbana, salute, mobilità;
  • Social Community Days: per dare ai partecipanti concrete occasioni di confronto con professionisti e con le loro esperienze di vita e di lavoro;
  • StartLab al femminile: il percorso di accompagnamento all’impresa dedicato alle donne con idee imprenditoriali e alle loro startup.

La formazione si rivolgerà a tutti coloro che vogliono rimettersi in gioco e darsi nuove opportunità, a NEET (Young people Neither in Employment or in Education or Training), over 50 disoccupati o inoccupati, donne con idee imprenditoriali.

 

In Italia solo il 20% dei lavoratori partecipa infatti ad attività di formazione, la metà rispetto alla media Ocse, e la percentuale scende al 9,5% per gli adulti con competenze basse e al 5,4% per i disoccupati di lunga durata (dati OECD 2019). Il fatto che poche persone abbiano possibilità di formazione permanente incide quindi negativamente sul tasso di occupabilità e sulla competitività delle aziende. Spesso, infatti, si registra un divario (mismatch) tra competenze dei lavoratori, bisogni del mercato e processi di trasformazione digitale.

  “Le competenze digitali sono e saranno sempre più importati per ognuno di noi – dichiara Alessio Miranda, Country Manager di ING in Italia - La situazione di emergenza che stiamo vivendo ha reso ancora più evidente la loro centralità nella vita quotidiana e in quella professionale, trasformando il nostro modo di vivere, lavorare e di relazionarci. In ING vogliamo giocare un ruolo in questa evoluzione sia nei confronti dei clienti, sia verso i colleghi interni e anche verso la società. Con questo progetto investiamo in quanto di più prezioso ci possa essere: la formazione e lo sviluppo delle persone. Vogliamo dare loro gli strumenti per essere un passo avanti e per rimettersi in gioco in un mondo che evolve e cambia rapidamente e in cui nessuno deve restare indietro”.

"Lavoriamo da sempre con reti collaborative ibride che distinguono i processi di innovazione sociale, – aggiunge Mirta Michilli, Direttore Generale di FMD - ma è la prima volta che avviamo una collaborazione con una banca digitale innovativa per sperimentare nuove strategie formative sempre più inclusive. Con Job Digital Lab la formazione diventa un collante a presa rapida, comunitario e d’impresa, capace di aggregare, fare comunità e coinvolgere tutti nella catena di valore. Sperimenteremo anche la 'formazione continua di vicinanza', accessibile da uno smartphone. Una sfida cruciale in tempo di emergenza".

Al suo termine il programma prevede il coinvolgimento diretto dei Centri di Orientamento al lavoro, Centri per l’impiego e agenzie di recruiting per facilitare l'ingresso e il reinserimento dei partecipanti nel mondo del lavoro.

OLTRE AL COVID DILAGA VIRUS INFEDELTA’ SUL WEB

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È boom di tradimenti in Italia dall’inizio della pandemia. La chiusura in casa forzata ha portato a un sensibile aumento di iscrizioni sui portali web di incontri. A confermarlo c’è anche. Gleeden, la più grande community di infedeli d’Europa con oltre 6.6 milioni di iscritti, che ha visto le proprie iscrizioni triplicarsi e il traffico giornaliero sul sito aumentare addirittura del +300%. Fenomeno questo che ha tirato in ballo anche numerosi investigatori privati che hanno spostato il proprio lavoro su web, dando consigli utili per cercare di aiutare a “scovare” l’infedele, diventando gli psicologi per molti.

 

“Il sospetto di infedeltà coniugale – spiega l’investigatore privato più giovane d’Italia e presidente di Vox Investigazioni Francesco Mimmo - è una delle principali motivazioni che spingono un privato ad avvalersi delle prestazioni di una agenzia investigativa, specie in questo periodo dove sembrano aumentate, paradossalmente, le occasioni per tradire”.

 

Dalle statistiche condotte su tutta la Penisola, Milano risulterebbe la città italiana con il più alto tasso di fedifraghi, seguita a ruota da Roma bologna e Torino. 

 

“Concordo con le affermazioni di molti secondo i quali la situazione pandemica abbia portato all'esplosione di situazioni latenti da anni, - continua l’esperto Mimmo - che semplicemente prima non "detonavano" in quanto con la libertà di movimento, aumentavano anche proporzionalmente le valvole di sfogo di ognuno. C’è anche da tenere in considerazione che situazioni di doppia relazione possono durare anche anni senza essere intaccate minimamente. Il problema sorge quando si vanno a colpire determinati equilibri e dinamiche. Si pensi ad una relazione extraconiugale che dura da anni, e quando ognuno decide di lasciare il proprio coniuge per stare fisso con l'amante, quella relazione durata anni si sfascia in pochi mesi. Perché accade questo? semplicemente perché si tenta di modificare un meccanismo che era maturato naturalmente in una condizione diversa. L’investigatore in questa situazione di pandemia ha sempre più una funzione di "psicologo" nei confronti del soggetto tradito, ed è l'unico che, fornendo prove inconfutabili di un adulterio, dà il coraggio necessario a troncare una relazione soprattutto in una situazione pandemica dove lo sconforto è al massimo e siamo tutti molto riluttanti nei confronti dei cambiamenti, specie in campo amoroso”. 


Ma come si riesce ad accorgersi di un possibile tradimento avvenuto sotto lo stesso tetto del proprio partner?

 

“Sicuramente – continua Francesco Mimmo - facendo attenzione a determinati dettagli focalizzando l’attenzione su quei ‘campanelli d’allarme’ che presagiscono un tradimento passato, in atto o potenziale. Bisogna riconoscere i cambiamenti comportamentali e i segnali fisici come, ad esempio, un mutamento improvviso nell’aspetto, porre attenzione alle variazioni linguistiche, ovvero all’utilizzano di espressioni e parole che prima non si erano mai utilizzate, oppure controllando le ricevute fiscali e gli scontrini. Senza dimenticare: il cambio del codice del telefono (o l’inserimento di codice quando prima non vi era), portarsi il telefono sempre dietro anche quando si va al bagno, senza lasciarlo alla portata del coniuge, rilevare un calo dell'attività sessuale, un’eccessiva scontrosità, prestare maggiore attenzione sulle ‘strategie’ utilizzate per ricavare il tempo necessario per chat e video chiamate e, contemporaneamente, fare attenzione ad accessi sui social, in orari strani”. 

 

Indubbiamente, con l’avvento delle nuove tecnologie e di internet, è sempre più facile incappare nell’infedeltà coniugale con distrazioni, facilitando la possibile ricerca di una persona con cui tradire il partner.

 

“Il partner che tradisce – ammonisce Mimmo - cerca di nasconderlo facendo del suo meglio nell’adottare tutte le precauzioni per non essere scoperto. Ma è anche inevitabile che sfugga qualcosa al suo controllo lasciando dietro di sé dei segnali inconfutabili. Dunque bisogna imparare a riconoscere i segnali di un possibile tradimento con cautela e precisione mediante le proprie percezioni, cercando di prestare attenzione anche ai minimi particolari che spesso ci sfuggono”.

 

Segnali che non sfuggono alle agenzie investigative. Non a caso, quelle ben strutturate, impiegano tecniche di ricerca osint, open source intelligence (ovvero sistema di ricerca a fonti aperte sul web e quindi accessibili a chiunque), per verificare eventuali correlazioni tra due soggetti, ma senza mai invadere la sfera privata delle persone.

 

“Cogliere i segnali di un tradimento nel più breve tempo possibile è fondamentale, sia per risolvere la situazione prima che sia troppo tardi e sia perché è in gioco anche la salute psicofisica della persona tradita”.

 

AGRICOLTURA: 10 MILIONI DI EURO PER I MUTUI DELLE IMPRESE OLIVICOLE E DEL SETTORE OVI-CAPRINO

 

Raggiunta l’intesa in Conferenza Stato-Regioni sui due decreti ministeriali del Ministero delle Politiche Agricole, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che attuano lo stanziamento dei 10 milioni di euro previsti dal Decreto Emergenze Agricole. Le risorse sono finalizzate a sostenere i comparti ovi-caprino e olivicolo attraverso un contributo destinato alla copertura, parziale o totale, dei costi sostenuti per gli interessi dovuti per l’anno 2019 su mutui bancari contratti entro il 31 dicembre 2018.

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Si tratta di una tappa fondamentale nell’erogazione delle risorse dedicate a due comparti che hanno vissuto notevoli criticità durante il periodo autunno-inverno 2018-2019, a causa sia delle gelate in regione Puglia che hanno drammaticamente abbattuto la produzione di olive sia per la crisi del prezzo del latte ovi-caprino in Sardegna – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate, che ha partecipato all’odierna riunione della Conferenza Stato-Regioni – Il sostegno promesso a questi settori diviene oggi concreto e diventerà presto realtà attraverso le procedure per erogare le risorse che metterà in campo, in maniera celere, Ismea”.

 

I 5 milioni di euro dedicati al settore olivicolo sono concessi ad ogni singolo produttore in ammontare proporzionale alla media produttiva relativa al triennio 2016-2018 mentre gli ulteriori 5 milioni di euro destinati alle imprese del settore lattiero-caseario del comparto del latte ovino e caprino sono concessi ad ogni singolo produttore in ammontare proporzionale al numero di capi di bestiame posseduti alla data di stipula del contratto di mutuo, come da Banca Dati Nazionale. Gli aiuti sono concessi nel limite massimo del regime “de minimis” mentre ad Ismea, ente erogatore, vengono riconosciuti 200mila euro per la gestione amministrativa dell’iter delle domande di sostegno.

 

In Conferenza Stato-Regioni giunge, inoltre, l’intesa sulla proroga alla validità dell’abilitazione e del relativo tesserino rilasciato dal Mipaaf ai classificatori di carcasse bovine e suine, al 30 giugno 2021. Una misura resasi necessaria a seguito dell’epidemia di Covid-19 e delle conseguenti disposizioni limitative che inevitabilmente non rendono possibile tenere i corsi per il rinnovo dei tesserini.

 


FONDAZIONE CARIPLO: nascono nuovi fondi per contrastare le povertà agendo sul territorio insieme alle comunità locali

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Uniti per contrastare la povertà che avanza. Fondazione Cariplo lancia una nuova iniziativa puntando sulle fondazioni di comunità e sulle reti dei territori. Con l’emergenza Covid-19 la povertà è cresciuta sensibilmente, colpendo anche fasce di popolazione che fino a poco tempo fa non ne erano toccate. Molte le tipologie di povertà in aumento negli ultimi mesi: alimentare, energetica, digitale, educativa…Fondazione Cariplo già da tempo promuove iniziative per cercare di arginare questo problema. In aggiunta al progetto Qu.Bì per il contrasto alla povertà di 20mila minori a Milano, all’iniziativa Doniamo Energia realizzata in collaborazione con A2A, e al progetto nazionale dicontrasto alla povertà educativa realizzato con l’impresa sociale Con i Bambini e le altre Fondazioni di Origine Bancaria, oggi Fondazione Cariplo, all’interno dello specifico programma “Contrastare l’aggravio delle povertà” promuove la costituzione di Fondi Erogativi locali specificamente dedicati al tema povertà (“Fondi Povertà”). La Fondazione si è impegnata a destinare complessivamente 1.300.000 euro, a cui si aggiungono 300.000 euro messi a disposizione da Fondazione Peppino Vismara. Ancor più che in passato, Fondazione ritiene fondamentale costruire modalità di intervento che nascano dall’ascolto e dal protagonismo degli attori prossimi al bisogno, per declinare la sfida a seconda delle necessità, delle competenze e delle dinamiche territoriali. Durante la prima ondata, l’innesco e l’attivazione di fondi locali generò risorse per oltre 60 milioni di euro utilizzati per le necessità impellenti in quelle settimane. Ora l’emergenza riguarda direttamente persone e famiglie in difficoltà, e Fondazione Cariplo propone alle comunità locali di lavorare nuovamente insieme. Anche in questa seconda fase, Fondazione Cariplo ha individuato nelle Fondazioni di Comunità alleate e partner cruciali, per la loro capacità di aggregare competenze e risorse territoriali. Ogni Fondazione istituirà un Fondo povertà che potrà essere implementato con proprie risorse e con donazioni raccolte dal territorio, coinvolgendo la comunità di riferimento. Tali Fondi saranno utilizzati per far fronte a necessità e urgenze del territorio sostenendo reti già esistenti e per attivare collaborazioni con soggetti del territorio in modo da affrontare il problema in modo integrato e coordinato, evitando sovrapposizioni. La scommessa di Fondazione Cariplo e Fondazione Peppino Vismara è che grazie al pluriennale lavoro delle Fondazioni di Comunità sul territorio sia più facile arrivare ai bisogni concreti della comunità, creare sinergie con gli enti locali e sostenere gli interventi più urgenti, che integrino i provvedimenti messi in campo da Stato, Regione e Comuni. Infatti, attraverso i Fondi potranno essere sostenuti progetti presentanti da reti di soggetti non profit che dimostrino di essere complementari rispetto a servizi già esistenti sul territorio, in particolare con quelli promossi dagli enti territoriali. 

Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo: “In questo periodo la povertà sta crescendo, e stanno emergendo molti tipi di povertà: alimentare, digitale, energetica, culturale, tutte situazioni in cui le persone sperimentano l’impossibilità di accedere ad aspetti fondamentali per la loro vita. È un problema che riguarda tutti: perchè si tratta di un’ingiustizia inaccettabile, che aumenta le distanze tra le persone oggi e le amplifica nel futuro, e perché per crescere come paese abbiamo bisogno di comunità forti che sappiano prendersi cura dei più fragili. Fondazione Cariplo e le Fondazioni di Comunità hanno avviato una raccolta fondi perché contrastare la povertà è una priorità attorno alla quale dobbiamo unire le forze per costruire le condizioni del nostro futuro.”

Le sedici fondazioni di comunità Cariplo, nate a partire dal 1999 in Lombardia e nelle provincie piemontesi di Novara e del Verbano Cusio Ossola, sono Istituzioni filantropiche autonome e indipendenti che si propongono di attrarre e aggregare attori e risorse per realizzare iniziative di utilità sociale a favore delle persone del territorio su cui operano. I bisogni delle comunità locali vengono affrontati promuovendo la cultura del dono e la partecipazione della cittadinanza, degli enti non profit, degli enti pubblici e delle aziende private.

Per il 2021 Fondazione Cariplo ha confermato un budget di 140 milioni di euro per le attività filantropiche identificando i nove obiettivi chiave che guideranno l’attività. Tra le priorità Fondazione ha stabilito di occuparsi delle conseguenze della crisi economica e sanitaria e aumenterà lo sforzo per intercettare le persone in povertà e migliorare la loro condizione di vita. Persone, lavoro, povertà, anziani, cultura, ricerca scientifica, sviluppo sostenibile, reti e comunità tra le parole chiave del 2021.