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domenica 18 aprile 2021
sabato 17 aprile 2021
"Pelle e ossa" di Aleksandr Malinin a cura di Paolo Galvagni ( I Quaderni del Bardo Edizioni)
Gli argomenti («diventati cattivi, / immangiabili») suggeriscono una cadenza, un senso («danzino le erbe, /e le persone, come ghiande») e l’immaginazione assale il poeta «pregustando la fine del mondo». Bisogna amare la poesia per coglierla, è un’allergia speciale: «I sogni sono la lontananza, /si possono confondere con i polloni». Con qualche piacevole seduzione barocca, la poesia di Malinin ci risparmia la retorica e l’espressionismo: «gli iris, iridescenti, /si smorzano comunque. / Finché non resta di essi l’unico, azzurro, /qualunque». La sua poesia «ronza, come un’ape/sul bordo di una poesia, /che è il giardino».
Dissepolta, ristagna nel «Blu chiarificato, quasi azzurro, /la profondità sopra di me, /fa’ luce fin là, là è ancora buio, /qui c’è già l’amore». Ci parla della fine: «Che cosa ci attende prima della morte:/il tè opaco delle bustine, una limonata evaporata». Il tempo coincide con l’appetito («il tempo è sazio») e materializza i morti («più neri del tè»): «dice terra, terra, /che ti interessa di me, /io sono nella mia mente, sono tutta in me, /a che mi serve il corpo, /lo stelo, /una pista d’atterraggio».La voce, «defluita, quasi sedimentosa», senza cariche ideologiche, «Si dilata e si stringe» fino a rendere «il buio» qualcosa di attraversabile, «sensibile alla luce... la visibilità di me». Nella nervatura del testo si scorgono corrispondenze tra il quotidiano e il siderale: un esercizio frattale del linguaggio. C’è Gogol e il suo battaglione di anime morte in questa sensibilità convincente: «come incaricata per la luce:/l’uomo è l’angusta strettoia (Alberto Pellegatta)
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venerdì 16 aprile 2021
Bitches, she is Madonna by Ludovico De Bonis (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
“I dedicate this book to those who know how to wait, to those who do not stop believing in their dreams, to those who know how to earn things with sweat and will of mind, to those who keep smiling in hard times, to those who think that emotions and passions are the engine of the world.”
Ludovico De Bonis
The author Ludovico De Bonis, with his book, tried to combine his passion (Madonna) with his cultural background, as an expert in Communication and Media Analyst. What makes his work outstanding compared to other works about the artist, is that none of them has neither analyzed the phenomenon from the point of view of the audience, nor focused on the artist's fandom, on her complex identity (as a woman, as a mother and as an international icon) and on the discovery that the performer artist Madonna, according to various sociologists and experts in the sector, is the emblem of popular culture.
Translation - Giacomo Bleve
Cover - Debora Conte
Additional digital editing - Serena Garganese
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giovedì 15 aprile 2021
Verso ... il Futuro: Poesia Visiva di Carlo Stasi (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Pur se nato nel cuore dell’Europa ed imbevuto di cultura europea, Carlo Stasi ha radici profondamente radicate nella sanguigna terra salentina. Ha sempre amato viaggiare, spinto da un’intensa passione conoscitiva e da una forte tensione creativa. Alla poesia ha affiancato la musica e la pittura intrecciando sonorità e motivi grafici nelle sue opere: una poesia “iconica”, “da vedere” per “leggere” e “riflettere”, dando “immagine alla parola” e “parola all’immaginazione”. Corredato da interventi critici, questo libro documenta e raccoglie 40 anni della produzione poetica visiva edita ed inedita di questo “artista della parola”.Con la prefazione di Lamberto Pignotti, e gli interventi critici di Giovanni Dotoli, Maurizio Nocera, Francesco Pasca, Massimo Pasca, Raffaele Messinese, Emilio Filieri, Mauro Marino, Paola Scialpi, Andrea D’Urso, Giuliana Coppola, Vincenzo Guarracino, Augusto Ponzio, Luciano Ponzio, Susan Petrilli, Salvatore Luperto, Carmen De Stasio, Antonietta Fulvio, Paolo Vincenti, Alessandro Laporta, Mario De Marco, Chiara Evangelista, Richard Demarco, Stefano Donno, Nicola Salvatore, Donato Di Poce. Postfazione di Donato Di Poce
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