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lunedì 19 aprile 2021
domenica 18 aprile 2021
25 appuntamenti col sicario + 2 di Tomaso Kemeny (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Tomaso Kemeny (Budapest 1938) vive a Milano dal 1948, come anglista ha scritto libri e saggi su Marlowe, Coleridge, Shelley, Lord Byron, Lewis Carrol, Dylan Thomas, James Joyce de Ezra Pound. Ha pubblicato dodici libri di poesia, tra cui l’epos-onirico “La Transilvania Liberata (2005), tradotta in undici lingue, un libro di poetca “L’arte di non morire” (2000), un libro di estetica “Dialogo con Fulvio Papi” (1997), il romanzo “Don Giovanni Innamorato” (1993), il testo drammatico “La Conquista Del Mondo” (1996). Nel 2020 pubblica Per il lobo d'oro con Effigie
Con il poeta Cesare Viviani ha organizzato i seminari sulla poesia degli anni ‘70 presso il Club Turati di Milano (1978 – 79). Tra le sue curatele “La dicibilita’ del Sublime” (1989), “Le avventure della Bellezza” (1988 – 2008). Il 17 marzo del 2011 organizzò l’azione “ITALIA UNITA NELLA BELLEZZA” CON L’CCUPAZIONE DELLA COLLINA DELL’INFINITO A Recanati “2011”.
È uno dei fondatori del movimento Mitomodernista, del movimento ·Poetry and Discovery”, nonche’ della CASA DELLA POESIA DI MILANO (2006).
Informazioni dettagliate sull’autore al seguente link di Wikipedia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Tomaso_Kemeny
Interventi critici di Donato Di Poce, Chiara Evangelista, Laura Garavaglia, Ottavio Rossani
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sabato 17 aprile 2021
"Pelle e ossa" di Aleksandr Malinin a cura di Paolo Galvagni ( I Quaderni del Bardo Edizioni)
Gli argomenti («diventati cattivi, / immangiabili») suggeriscono una cadenza, un senso («danzino le erbe, /e le persone, come ghiande») e l’immaginazione assale il poeta «pregustando la fine del mondo». Bisogna amare la poesia per coglierla, è un’allergia speciale: «I sogni sono la lontananza, /si possono confondere con i polloni». Con qualche piacevole seduzione barocca, la poesia di Malinin ci risparmia la retorica e l’espressionismo: «gli iris, iridescenti, /si smorzano comunque. / Finché non resta di essi l’unico, azzurro, /qualunque». La sua poesia «ronza, come un’ape/sul bordo di una poesia, /che è il giardino».
Dissepolta, ristagna nel «Blu chiarificato, quasi azzurro, /la profondità sopra di me, /fa’ luce fin là, là è ancora buio, /qui c’è già l’amore». Ci parla della fine: «Che cosa ci attende prima della morte:/il tè opaco delle bustine, una limonata evaporata». Il tempo coincide con l’appetito («il tempo è sazio») e materializza i morti («più neri del tè»): «dice terra, terra, /che ti interessa di me, /io sono nella mia mente, sono tutta in me, /a che mi serve il corpo, /lo stelo, /una pista d’atterraggio».La voce, «defluita, quasi sedimentosa», senza cariche ideologiche, «Si dilata e si stringe» fino a rendere «il buio» qualcosa di attraversabile, «sensibile alla luce... la visibilità di me». Nella nervatura del testo si scorgono corrispondenze tra il quotidiano e il siderale: un esercizio frattale del linguaggio. C’è Gogol e il suo battaglione di anime morte in questa sensibilità convincente: «come incaricata per la luce:/l’uomo è l’angusta strettoia (Alberto Pellegatta)
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venerdì 16 aprile 2021
Bitches, she is Madonna by Ludovico De Bonis (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
“I dedicate this book to those who know how to wait, to those who do not stop believing in their dreams, to those who know how to earn things with sweat and will of mind, to those who keep smiling in hard times, to those who think that emotions and passions are the engine of the world.”
Ludovico De Bonis
The author Ludovico De Bonis, with his book, tried to combine his passion (Madonna) with his cultural background, as an expert in Communication and Media Analyst. What makes his work outstanding compared to other works about the artist, is that none of them has neither analyzed the phenomenon from the point of view of the audience, nor focused on the artist's fandom, on her complex identity (as a woman, as a mother and as an international icon) and on the discovery that the performer artist Madonna, according to various sociologists and experts in the sector, is the emblem of popular culture.
Translation - Giacomo Bleve
Cover - Debora Conte
Additional digital editing - Serena Garganese
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