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lunedì 31 maggio 2021
domenica 30 maggio 2021
Andromeda di Maria Grazia Palazzo ( I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno )
Andromeda è la galassia più lontana visibile da occhi umani senza
l’ausilio di strumenti di osservazione. “Occhi umani”. È la prima
richiesta che colgo nello scorrere i testi di Maria Grazia Palazzo, il
suo appello a un’umanità che comprende tutti, anche se la silloge è
prevalentemente declinata al femminile e ha un portato di analisi sulla
condizione della donna. Per disegnare e collocare tale condizione,
l’autrice attraversa tempi e luoghi differenti e chiama, invoca, evoca
figure diverse di donne – mitologiche, note o silenti – per formare «un
alveare di voci», un nuovo esercito del dire a cui assegna le parole
come armi, non di offesa ma come strumento di relazione e di
consapevolezza: «certe parole lanciate/ non sono benedette ma colpi di
machete» per uscire dallo «stallo dei senza parola». (Dalla prefazione
di Diana Battaggia)
In copertina "Ippazia" in un disegno di Piero
Angelini
Maria Grazia Palazzo è nata nel ’68 in valle d’Itria. Avvocato e insegnante precaria. Negli ultimi anni ha intrapreso lo studio della teologia e dei diritti delle differenze e dei saperi di genere. È mamma adottiva. La sua più grande ambizione è riuscire a vivere l’ermeneutica delle differenze amorose, tenendo insieme il piano della quotidianità e quello dell’extra quotidiano
Maria Grazia Palazzo è nata nel ’68 in valle d’Itria. Avvocato e insegnante precaria. Negli ultimi anni ha intrapreso lo studio della teologia e dei diritti delle differenze e dei saperi di genere. È mamma adottiva. La sua più grande ambizione è riuscire a vivere l’ermeneutica delle differenze amorose, tenendo insieme il piano della quotidianità e quello dell’extra quotidiano
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sabato 29 maggio 2021
Lettere da una taranta di Raffaele Gorgoni (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
"Edito dalla casa editrice salentina I
Quaderni del Bardo per la collana I Sassolini, “Lettere da una taranta. I ragni
e la politica” è il nuovo libro firmato da Raffaele Gorgoni, giornalista Rai,
scrittore e vice presidente della Fondazione Notte della Taranta. Traendo
spunto da “Lettere da una tarantata” che Annabella Rossi diede alle stampe nel
1970 (ristampato in una nuova e più aggiornata versione da SquiLibri nel 2015),
il giornalista salentino ha dato vita ad un curioso espediente letterario che
lo vede invertire la prospettiva narrativa dando voce a Lycosa Tarantola, il
ragno a cui affida “figurativamente” la scrittura di novantanove lettere nelle
quali ricostruisce le connessioni che hanno caratterizzato il rapporto tra il
Festival de La Notte della Taranta e la politica. Il ragno fa sentire la sua
voce critica, dopo aver atteso vent'anni in silenzio, vent’anni in cui è stato
testimone e protagonista involontario di un fenomeno senza precedenti in Italia
che lo ha trasformato in un marchio, in un logo stilizzato di un prodotto da
vendere, ma anche di successi e sconfitte, di luci e di ombre. Le poco più di
duecento pagine del volume scorrono a ritmo serrato portandoci dalle prime
osservazioni sul tarantismo agli studi del fenomeno da parte di Ernesto De
Martino, dalla sua progressiva scomparsa con le emigrazioni verso il Nord e
l’emancipazione delle donne alla riemersione della tradizione con la riproposta
negli anni Settanta. Entrando nel vivo del libro con l’analisi della genesi de
La Notte della Taranta, la scrittura di Gorgoni si fa sempre più tagliente,
incisiva ed ironica, consentendo al ragno di togliersi tanti “sassolini dalle
scarpe” con la leggerezza e la libertà di chi non può essere accusato di essere
di parte" (Salvatore Esposito su Blog Folk).
Raffaele Gorgoni giornalista
Rai, è autore di romanzi di successo nazionale e internazionale.
Immagine di
copertina opera di Paola Scialpi
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