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giovedì 27 ottobre 2022
mercoledì 26 ottobre 2022
martedì 25 ottobre 2022
lunedì 24 ottobre 2022
Zen Buddhistic Poems ‐ Poesie buddiste zen di Dongho Choi (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Le poesie di Dongho Choi legano tradizione e modernità nella potenza e intensità dei versi: da un lato si percepisce la volontà di restare fedeli ai principi del Buddismo Zen, dall’altro quella di “adattare”, in un certo senso, questi principi a quelli di un Paese moderno, una delle quattro “Tigri d’Oriente”, dove i ritmi di vita sono frenetici. Molte sono infatti le poesie che richiamano miti e leggende della filosofia buddista, come nei versi di La tazza di tè del Dharma nel giorno in cui la neve si è fermata. Perché Dharma è venuto a Oriente?, dove la leggenda di Hyega che vuole incontrare il suo maestro, il Dharma (e sarà da lui ricevuto solo dopo giorni trascorsi al gelo, nella neve ed essersi tagliato un braccio) è metafora dell’impegno del cammino spirituale verso l’Illuminazione che implica la Retta Comprensione: la comprensione della sofferenza, della sua origine, della sua cessazione e infine della via che conduce alla cessazione della sofferenza. (Laura Garavaglia)
domenica 23 ottobre 2022
sabato 22 ottobre 2022
REPORT DALLA COREA DEL SUD SUL CONVEGNO INTERNAZIONALE CUI HA PARTECIPATO LA CASA EDITRICE I QUADERNI DEL BARDO EDIZIONI DI STEFANO DONNO
Il 4° Suwon KS World Poetry Festival, al quale hanno partecipato 14 poeti tra coreani e stranieri, si è tenuto l’11 ottobre nella città di Suwon, presso il Teatro Madang nel Parco del lago Kywanggyo. Quattro i poeti europei che hanno preso parte al reading: dall’Italia Laura Garavaglia e Stefano Donno, dall’Ungheria Attila Balázs e Zálan Tibor.
Il Festival è stato sponsorizzato dal Forum della città culturale di Suwon (rappresentante Park Raehun). Tra i poeti nazionali figurano il poeta Choi Dongho, che guida questo Festival dal 2019, Lee Guenbae, Kim Kooseul, Ko, Doo-Hyun e altri. La poetessa Kim Kooseul, studiosa di letteratura inglese ha organizzato il Festival, contattando e invitando i poeti dall’estero. Durante l’evento, sono stati premiati alcuni giovanissimi poeti, che hanno recitato le loro poesie davanti al pubblico.
Laura Garavaglia, che ha già partecipato alla prima edizione del Festival nel 2019, ha vinto il premio come miglior poeta del 2022, conquistando la simpatia del pubblico, con i versi della sua poesia “Suwon”, di cui riportiamo alcuni versi:
Suwon ha il suono della parola cigno
nella lingua inglese. Città di re.
(…)
Una fortezza antica
circondata da mura Suwon è un lampo
mentre la freccia scocca dall’arco.
E le parole della poesia,
rapide e forti, vanno dritte al segno.
Laura Garavaglia, presidente de La Casa della Poesia di Como e presidente del Festival Europa in versi, ha sottolineato l’importanza della poesia per combattere la violenza e le ingiustizie che rendono così drammatico il periodo che stiamo vivendo. La poesia è armonia che permette l’incontro tra culture diverse. Nella poesia Suwon ha paragonato la forza e la velocità della freccia all’intensità e compressione delle parole poetiche, che colpiscono istantaneamente cuore e mente, vanno “al segno”.
Stefano Donno (nella foto) ha recitato la poesia “Paradiso-Intelligenza Artificiale”, che si chiude con il verso “tra un salto quantico e l’altro attendo una chiamata da Dio”: poesia di contenuto filosofico, che si focalizza sul rapporto intelligenza artificiale-la natura umana, parodiando la Divina Commedia di Dante.
Attila Balázs, ungherese, ha recitato in modo coinvolgente la poesia “Waters” (Vizek):
È come se questo lago
che fa dondolare una canoa
non avesse una riva
come i pensieri folli.
l’acqua esonderebbe.
Questo è il destino delle acque
che non hanno sponde.
Zalán Tibor, poeta premiato in Ungheria, ha paragonato la recente guerra a un sogno nella sua poesia,
“Ucraina” (Ukrajna):
Ucraina
Non gli importava nulla di ciò che accadeva nel mondo
ma i russi hanno attaccato l’Ucraina e questo lo preoccupa
Tace ma il silenzio lo sta divorando all’interno Pietre sanguinanti sono apparse nei suoi sogni
venerdì 21 ottobre 2022
Primo Incontro Internazionale di POESIA CONTEMPORANEA nella Riviera dei Fiori tra il 21 e 23 ottobre 2022
L’idea dell‘Incontro Internazionale di Poesia Contemporanea nel Ponente Ligure nasce dalla passione per la poesia dei membri dell’Associazione Culturale “Villa Biener arte contemporanea”. Nello statuto della Villa, registrata nel 2007, si legge che „l’Associazione, oltre a diffondere l’arte e la cultura visiva italiana ed internazionale, si propone anche di divulgare la conoscenza delle arti in senso lato (arte drammatica, letteratura e la musica) nonchè delle scienze affini (psicologia dell’arte e psicanalisi). Si incarica inoltre ad organizzare, sia in Italia che all’estero, manifestazioni, studi, seminari, convegni, esposizioni, eventi, aventi ad oggetto le arti in generale“.
L’incontro Internazionale di Poesia, questa prima volta rivolge l’attenzione alle poesie di autori di lingua ungherese tradotti in italiano. Halmosi Sándor e Attila F. Balazs – pubblicati in Italia da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno) sono originari entrambi della Transilvania (nell’attuale Romania), patria indiscussa di grandi poeti magiari come Endre Ady. Balázs ha fondato anche una casa editrice a Bratislava: la AB-ART Publishing House. Entrambi ora vivono in Ungheria come la poetessa Borbála Kulin anch’essa invitata. All’incontro partecipano diversi italiani. La poetessa Laura Garavaglia, fondatrice de La Casa Della Poesia Di Como, convinta che la poesia sia soprattutto un modo di guardare e sentire il mondo, che sta dentro e fuori di ognuno di noi e del Festival Internazionale di Poesia -Europa In Versi: un evento che coinvolge ogni anno i nomi più importanti della poesia europea e mondiale intorno a un tema specifico, ogni volta diverso. Pilastro e creatore dell’attuale iniziativa è Carlo Maglitto, presidente di Villa Biener e poeta al suo terzo volume di prossima pubblicazione. Abbiamo anche l’onore di rivedere Anna Vercesi di Milano.
L’incontro si distribuisce su tre giornate: nella prima, presso la nostra sede a Cipressa si accolgono e si ospitano gli invitati e nelle altre due avrà luogo la manifestazione stessa: La prima volta, sabato, 22 ottobre, a Palazzo Guarnieri nel Parasio di Imperia (piazza Pagliari 4), grazie alla generosa collaborazione dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri (sezione Imperia) e del Circolo Parasio e
la seconda: domenica, 23 ottobre a Palazzo Spinola nella Pigna di Sanremo (piazza Dolori) con la gentile partecipazione dell’Associazione Pigna Mon Amour. Entrambi hanno inizio alle ore 17, con la presentazione dell’iniziativa e dei poeti invitati, seguita dalla discussione di temi specifici e dalla dedica dei volumi (pubblicati o stampati in lingua italiana, per i poeti magiari in lingua italiana da „Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno“ di Lecce con la supervisione di Laura Garavaglia)
Sono invitati a presentare materiale divulgativo anche le Associazioni di iniziative culturali con sede nel Ponente Ligure.
Gli incontri prevedono ognuno un’intervento musicale. Luisa Repola pianista e Marco Balbo con la sua chitarra saranno i nostri ospiti. I dibattiti proposti sono due: “La poesia è traducibile?” e “Manifesto” dei Poeti Ungheresi di Sándor Halmosi, tradotto dalla Drssa Ágnes Kenéz e riassunto da Judit.
Il contrario di abitare di Fabrizio Sani ( I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Guccini diceva che “il peccato fu creder speciale una storia normale”. Ma l’amore è per forza idealizzazione, trasformazione dell’idea di una persona in un’idea di assoluto, eterno, immutabile. Poco importa se, agli occhi degli altri, il nostro sentimento sia indifferente. Tutte le storie sono “normali”, per chi non ne è coinvolto. Quello che fanno gli artisti è descrivere i propri sentimenti non in virtù della persona amata, ma come elevazione di se stessi; è meravigliarsi di essere capaci di provare qualcosa che si era letto nei libri; è riconoscere quello specifico paio di occhi che, in questo inferno, non è inferno
(dalla prefazione di Marco Nardone)
giovedì 20 ottobre 2022
Il fiore bianco di Bruce Meyer (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Non è stato facile selezionare dalle antologie originali in lingua inglese le poesie che compongono la presente raccolta. Ogni poesia di Meyer ha, infatti, musicalità, ricchezza emotiva, incanto iconico. Nei versi di Meyer, sentimento, percezione, intuizione si convertono, come per magia, da eventi esistenziali e spirituali privati, in immagini che comunicano quelle esperienze personali al lettore. Questo micro-miracolo di fruibilità, di comunicazione efficace, Meyer lo attua – sempre a partire da una visione interiore – grazie a un uso parco, preciso, prezioso – un uso «onesto» − del linguaggio. (Angela D’Ambra)