Gioacchino Belli (Roma, 7 settembre 1791 – Roma, 21 dicembre 1863) è stato un poeta italiano, noto per i suoi sonetti in dialetto romanesco, che raccontano la vita quotidiana della Roma popolare del XIX secolo.
Belli nacque a Roma in una famiglia borghese. Studiò al Collegio Romano e poi al Seminario Romano, ma non completò gli studi. Lavorò come impiegato presso la Corte dei Conti e poi come notaio.
Belli iniziò a scrivere sonetti in dialetto romanesco a partire dal 1830. I suoi sonetti, che sono oltre 2.200, sono una preziosa testimonianza della vita quotidiana della Roma popolare del XIX secolo. Belli racconta la vita dei poveri, dei lavoratori, dei contadini, dei commercianti, dei religiosi, dei politici e di tutti gli altri strati sociali della società romana.
I sonetti di Belli sono satirici e ironici, ma anche realistici e commoventi. Belli non ha paura di raccontare la realtà, anche la più cruda e difficile. I suoi sonetti sono una critica sociale, ma anche un atto di amore per la sua città e per il suo popolo.
Belli è stato un poeta rivoluzionario, che ha cambiato il modo di scrivere la poesia in italiano. I suoi sonetti sono un esempio di come la poesia possa essere uno strumento per raccontare la realtà e per denunciare le ingiustizie.
I sonetti di Belli sono ancora oggi letti e apprezzati da molti lettori. Sono un patrimonio della cultura italiana e un esempio di come la poesia possa essere uno strumento per conoscere il passato e per capire il presente.