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giovedì 13 giugno 2019

Fenomenologia dell’errore di Anna Maria Arianna Trainito (I Quaderni del Bardo Edizioni per Amazon)


























“Chi sbaglia va condotto nella retta via”, pensavano gli antichi, ma pensare di vivere in un mondo ordinato e semplice conduce alla condanna dell’errore. Un tale ragionamento, difatti, pone su un piedistallo privilegiato delle verità stabilite solo da pochi uomini che, in tal maniera, riescono a controllare la vita di molti, a condizionando l’inconscio comune e facendo tacere gesti e sguardi dell’individuo che in essi manifesta la sua più intima creatività. L’errore è stato disprezzato nel corso dei secoli da metafisici, filosofi, pedagoghi e da un’intera letteratura basata su canoni di bellezza che rispettano ciò che è ritenuto formalmente, economicamente e politicamente corretto. Si tratta di una letteratura ed una scienza che hanno preferito valorizzare solo alcune grandi verità fondate su criteri logici-strutturali con la presunzione di eliminare ciò che era ‘incomprensibile, errato, diverso, complesso. Del resto gli insegnanti – i cosiddetti maestri – amano presentarsi come coloro che non sbagliano mai. Pertanto, ciò che tramandano si riduce a sterili dogmi, pensieri scientifici e nozioni algebriche partorite da uomini che hanno detenuto il controllo sulla conoscenza allontanando quello che potremmo definire il “sentimento della scienza”. Photo Cover di Stefano Donno

Cura editoriale Valentina Sansò

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