"Impegno
e disincanto in Pasolini, De André, Gaber e Rino Gaetano" di Annibale
Gagliani , edito da I Quaderni del Bardo di Stefano Donno giovedì 4 luglio 2019
, alle ore 19:00, presso il Dandy Caffè Letterario di Bologna in via della
Grada 4/e. Interverrà e dialogherà con l’autore il poeta e critico letterario
Pietro Romano
CON LA
PREFAZIONE DI MARCELLO APRILE, PROFESSORE ORDINARIO DI LINGUISTICA ITALIANA
DELL’UNIVERSITÀ DEL SALENTO E RESPONSABILE DELLA LETTERA “D” DEL DIZIONARIO
ETIMOLOGICO “LEI”
Continuano
in questi giorni gli appuntamenti di rilievo internazionale per il libro di
Annibale Gagliani, «Impegno e disincanto in Pasolini, De André, Gaber e R.
Gaetano», i Quaderni del Bardo edizioni di Stefano Donno. Quattro fuoriclasse
del nostro Novecento: un professore, un filosofo e due poeti. In un frangente
storico di profonda povertà valoriale e artistica, essi ci indicano la strada
verso l’Umanesimo Nuovo, analizzando emozionalmente e asetticamente gli ultimi
centosessant’anni d’Italia e del mondo Occidentale (bilaterale). I Quattro
emanano una luce invincibile, in grado di penetrare nelle tenebre contemporanee
che svuotano progressivamente l’individuo. La loro arte è disincanto allo stato
puro: poesia, prosa, cinema, teatro e musica: le armi più potenti per sfuggire
all’omologazione socioculturale del Duemila. Il 68 è un grosso inganno, le mode
del mercato sono letali, la mancanza di sensibilità civile sempre più evidente.
In questo viaggio disincantato, eseguito attraverso i testi, le fonti e le
testimonianze più vicine agli artisti, si può rivoluzionare se stessi,
abbracciando umanamente le incommensurabili profezie.
Per Gagliani
la scelta di affidarsi a questi Quattro a-topos della parola, del silenzio e
del suono non è casuale: «Essi sono i più attuali che la nostra cultura
contemporanea abbia sfornato e lo saranno per sempre, come accade ai più
grandi. Sono visionari, sensibili ed estremamente innovativi. Tutto l’opposto
del 99% degli pseudo-artisti che navigano in mainstream oggi. Quest’ultimi
narrano il falso: i tatuaggi, il look alla moda e l’aria dannata li fa sembrare
all’avanguardia, invece sono obsoleti dentro. I veri narratori della nostra
epoca e del prossimo trentennio sono PPP, FDA, GG e RG».
Come afferma
Paolo Dal Bon – presidente della Fondazione Giorgio Gaber – all’interno del
saggio, «Essi hanno “un’intatta percezione del dolore”. Sono tutti e quattro
intellettuali degli ultimi, narratori delle ingiustizie terrene verso i più
deboli e osservatori delle grandi contraddizioni dell’uomo contemporaneo».
I Quattro
Profeti hanno in comune la letteratura di formazione e le battaglie combattute,
contaminandosi a vicenda indirettamente. Pasolini ha profondamente ispirato,
soprattutto con i suoi Scritti Corsari, Faber, Gaber e Rino Gaetano. De André e
Gaber sono gli artisti di punta del Sessantotto e si sono ritrovati ad avere una
determinante amicizia in comune: Luigi Tenco, che ha collaborato con tutti e
due e dopo la sua morte ha cambiato la vita a entrambi. Riguardo Rino Gaetano,
è cresciuto leggendo Pasolini, ascoltando De André e guardando Gaber a teatro.
In estrema
sintesi, un professore delle arti, PPP, un poeta tradizionale aperto al futuro,
FDA, un vero filosofo, GG, un poeta fantascientifico che stazionava già nel
futuro, RG, hanno scelto la strada più ardua, non violentando loro stessi ed
esprimendo un’arte di fortissimo impegno e disincanto sociale. Venivano
criticati dagli “intellettuali” del potere, dalla gente frivola che ghettizzava
i loro testi per evidenti deficit di sensibilità. Uniti, tutti e quattro, sono
invincibili. Diventano un’arma dolcissima in grado di colpire e migliorare una
generazione, quella dell’autore. Gagliani spiega le intenzioni del suo lavoro:
«Se il saggio verrà letto da tanti giovani, magari si accenderà la curiosità di
ascoltare con spirito nuovo i cantautori che cito, omaggiando di conseguenza
l’opera totale di Pasolini. Allora sì, questo viaggio avrà un senso. Allora sì,
ne sarà valsa la pena».
«Il primo
libro di Annibale Gagliani è lo sviluppo di un traguardo personale importante,
lungamente pensato, sviluppato, limato, articolato negli anni precedenti, in
cui l’autore ha esercitato una pazienza non comune ed è andato alla ricerca di
fonti e interpretazioni che spesso sono testimoniali e di prima mano […].
Quando si ha a che fare con quattro icone riconosciute della cultura alta e popolare
dell’Italia contemporanea non è facile dire qualcosa di nuovo, o anche
semplicemente non è scontato evitare di scrivere quattro profili staccati e
avulsi, estranei tra loro, tanti quanti sono gli artisti (tutti Maestri della
parola, tre su quattro anche del suono) che l’autore ha illustrato in questo
libro. Ne è venuto fuori un percorso duro, compatto, radicale; un insieme in
cui appare chiaro, nelle persino ovvie diversità di espressioni, temi, percorsi
(anche politici), epoche, che cosa unisce Pier Paolo Pasolini, Fabrizio De
André, Giorgio Gaber e Rino Gaetano. Com’è giusto, Annibale Gagliani salta
sulle differenze e nota affinità mai venute fuori prima, che però sono lì,
pronte per essere scoperte».
(Dalla
prefazione di «Impegno e disincanto in Pasolini, De André, Gaber e R. Gaetano»,
curata dal Prof. Marcello Aprile)
Annibale
Gagliani nasce a Mesagne (BR) il 4 ottobre del 1992. Si laurea con lode in
Lettere Moderne all’Università del Salento, dopo aver discusso una tesi sul
linguaggio disincantato. È tra i vincitori della seconda edizione del Master in
Giornalismo 3.0 di Nuovevoci Network, a Napoli. Comincia il suo sentiero
narrativo ricevendo il premio della critica alla terza edizione del concorso
letterario nazionale “Fuori dal cassetto”, per un racconto dedicato ai
lavoratori dell’ILVA, “La vita è un viaggio favoloso”. Nel 2013 instaura una
collaborazione con l’amministrazione del comune di San Donaci (BR) e diviene
responsabile del laboratorio urbano “Officine Creative”, promotore della cultura
di strada. Nel 2014 costruisce e organizza, assieme al Professore Marcello
Aprile, la rassegna universitaria di seminari rivoluzionari, “Cafè Barocco
Revolution”, che registra cinque edizioni. Nel 2015 lavora come reporter per la
web tv d’Ateneo dell’Università del Salento, The Box Tv. Alla fine dello stesso
anno si distingue come narratore al Workshop giornalistico di Sportitalia, a
Milano. Nel 2016 diventa responsabile della sezione culturale di
«Leccecronaca.it», dove racconta vizi e virtù del Tacco d’Italia. Alla fine del
2016 avvia una collaborazione con «Rompipallone.it», curando una rubrica video
che fonde l’arte al calcio: “L’arte del gusto calcistico”. Nello stesso periodo
è corrispondente di Radio Dimensione Italia per il calcio internazionale,
editorialista di punta per «Sport in Condotta» e ospite della trasmissione
leccese Piazza Giallorossa. Dal 2017 collabora con il «Nuovo Quotidiano di
Puglia», raccontando l’ardente cronaca della provincia di Brindisi. Da gennaio
2018 narra di letteratura e politica per la rivista romana «L’Intellettuale
Dissidente», e di musica e sport per il periodico «Contrasti». È conosciuto
negli ambienti culturali salentini per le sue poesie anarchiche, che profumano
di simbolismo e lasciano un sapore romantico sulle labbra. Tra i suoi modelli
intellettuali, oltre ai Quattro Profeti del saggio «Impegno e disincanto»,
ritroviamo Albert Camus, Roland Barthes, Leonardo Sciascia, Eugenio Montale,
Beppe Viola e Gianni Brera.
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