La cerimonia di inaugurazione, al termine dei lavori di restauro,
realizza l’obiettivo di trovare una sede stabile per il nuovo corso di
laurea magistrale a ciclo unico interateneo in Medicina e Chirurgia
attivato dall’Università di Trento con l’Ateneo di Verona. La
soddisfazione dei rettori e del presidente della Provincia di Trento,
l’apprezzamento della comunità studentesca
Trento, 25
novembre 2020 – Il nuovo corso di laurea magistrale a ciclo unico
interateneo in Medicina e Chirurgia ha trovato casa. Una sede
prestigiosa: in un palazzo ricco di storia, nel cuore della città. La
cerimonia di inaugurazione è avvenuta al termine dei lavori di restauro,
che hanno reso la struttura funzionale alle esigenze didattiche.
Già
da qualche giorno studenti e studentesse e personale docente e tecnico e
amministrativo hanno lasciato il Collegio Bernardo Clesio di Via Santa
Margherita, sede nelle prime settimane di lezione, per trasferirsi a
Palazzo Consolati in Via Santa Maria Maddalena.
Gli studenti e le
studentesse iscritti/e sono 60, di cui 31 donne. Sul totale, 41 sono
residenti in Trentino Alto Adige (36 in Trentino e 5 in Alto Adige). Un
gruppo consistente (16) arriva dal Veneto. Ci sono poi tre provenienze
singole da Lombardia, Sicilia e Sardegna. Ben 47 immatricolati/e in fase
di iscrizione alla prova selettiva avevano indicato Trento come prima
scelta. I posti disponibili erano 60.
Erano state 675 le iscrizioni
per sostenere in settembre a Trento il test d’ingresso nazionale per
l’ammissione. Delle 675 candidature, 450 avevano indicato l’Università
di Trento come sede di prima scelta dove studiare Medicina e Chirurgia
(360 di loro avevano affrontato la prova a Trento Fiere, gli altri in
altre città).
Chi l’ha superata, oggi è alle prese con Biologia
generale, Chimica e propedeutica biochimica, Fisica medica e Informatica
per la medicina e in alcune videointerviste racconta le motivazioni e
quanto l’emergenza Covid-19 abbia influito sulla scelta, mentre i
docenti esprimono già impressioni positive sull’impegno dimostrato nello
studio.
L’inaugurazione è stata organizzata in videocollegamento su
Zoom con la partecipazione in presenza limitata a poche persone. A
tagliare il nastro il rettore dell’Università di Trento Paolo Collini
con il rettore dell’Università di Verona Pier Francesco Nocini assieme
al presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti.
Per
Paolo Collini «Questo taglio del nastro segna il passaggio dal progetto
alla costruzione di una realtà unica nel panorama italiano. Il corso di
studi interateneo in Medicina e Chirurgia, infatti, innovativo e
pluridisciplinare, risponde alla richiesta sempre più forte di formare
professionisti dalla solida preparazione medica di base e al tempo
stesso ben formati all'uso delle tecnologie per la salute. Anche
l'emergenza sanitaria di Covid-19 ha dimostrato quanto ciò sia
importante. Il nostro progetto ha poi l’ambizione di fare del tema della
salute un traino alla tanta ricerca di qualità dell'Ateneo, non solo
nelle forti aree delle scienze della vita del Dipartimento di Biologia
cellulare, Computazionale e Integrata - Cibio, il Centro
interdipartimentale Mente/Cervello - CIMeC e il Dipartimento di
Psicologia e Scienze cognitive, ma anche nello sviluppo delle scienze e
delle tecnologie a più ampio spettro, negli studi umanistici, la ricerca
in bioetica e diritto, in sociologia, nel management e di riportare
tutto questo agli studenti e alle studentesse».
«Arriva così a
compimento un percorso iniziato alla fine dell’anno scorso, portato
avanti con grande entusiasmo dalle Governance di Trento e di Verona –
afferma il magnifico rettore dell’Università di Verona, Pier Francesco
Nocini – che vede il rafforzamento della storica collaborazione, più che
ventennale, tra i due Atenei. L’istituzione, a breve, della Scuola e
del dipartimento di Medicina a Trento consentirà di realizzare la piena
integrazione delle attività assistenziali, formative e di ricerca svolte
dalle due Università in collaborazione con il Servizio sanitario
nazionale e provinciale. Come Università di Verona esprimiamo piena
soddisfazione per avere contribuito in maniera determinante alla nascita
di questa nuova realtà, convinti che la sua crescita porterà a
importanti risultati nel campo della ricerca e dell’assistenza
sanitaria, rispondendo allo stesso tempo alle richieste e alle
aspettative dei giovani trentini. Nel costruire la nuova Scuola di
Medicina saremo sicuramente attenti a rispettare e valorizzare le
competenze e le professionalità già presenti nel territorio trentino,
consapevoli che l'idoneità universitaria è un "passaporto per il viaggio
accademico" e non un “punto di arrivo”».
Nocini ha quindi concluso:
«Oggi che si apre questo nuovo cammino di speranza e di aspettative per
il futuro dei nostri giovani, dedico un pensiero a tutti coloro che
purtroppo sono deceduti in questo periodo di pandemia; in particolare a
tutti gli operatori sanitari; ci auguriamo che la loro testimonianza ed
il loro sacrificio sia da guida ed esempio nel percorso formativo dei
nostri studenti di medicina e di tutte le professioni in ambito
sanitario».
Parole di apprezzamento anche da Maurizio Fugatti,
presidente della Provincia autonoma di Trento: «L’avvio del corso di
laurea in Medicina e Chirurgia rimane uno dei momenti di questa
legislatura che ricordo con maggiore orgoglio e soddisfazione,
sentimenti condivisi con la Giunta e con tutti coloro che lo hanno reso
possibile. Siamo riusciti in un lasso di tempo brevissimo, lavorando
insieme all'Università, a tradurre in realtà quello che sembrava, fino a
poco tempo fa, solo un sogno. La sfida però è solo agli inizi. Questa
sede prestigiosa rappresenta in questo senso un ottimo punto di
partenza: nelle sue aule si formerà, ci auguriamo, parte della classe
medica del Trentino di domani. Dobbiamo coltivare e valorizzare questo
importante patrimonio, fatto innanzitutto di persone, prima ancora che
di mura, per quanto splendide. Un patrimonio di giovani motivati e
capaci, ai quali affideremo la nostra salute, il bene più prezioso.
Inaugurare questa sede in un momento così difficile, a causa della
pandemia, rappresenta quindi in definitiva un segnale di speranza,
rivolto a tutta la comunità, e una testimonianza del valore
rappresentato dall’Autonomia».
Oltre ai interventi, a completare la
cerimonia sono stati la prorettrice alla didattica dell’ateneo trentino
Paola Iamiceli e dell’assessora alle politiche giovanili e formazione
del Comune di Trento Elisabetta Bozzarelli. In sala anche il presidente
dell’Università di Trento Daniele Finocchiaro, il direttore generale
dell’Università di Verona Federico Gallo e quello dell’Università di
Trento Alex Pellacani e Alessandro Lunelli in rappresentanza della
proprietà dell’immobile.
Collegati via Zoom altri protagonisti che
hanno, a vario titolo, contributo al progetto. Tra loro: l’assessore
provinciale all’università e ricerca Mirko Bisesti, il direttore
dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari Pier Paolo Benetollo e
il presidente dell’Ordine dei medici Marco Ioppi. Con loro il presidente
del Consiglio degli studenti UniTrento Edoardo Meneghini, il
coordinatore del corso di laurea Massimo Pizzato, Antonella Graiff
responsabile del programma FBK per la salute e la dirigente provinciale
Cristina Ioriatti.
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giovedì 26 novembre 2020
UniTrento/UniVr/PAT - Palazzo Consolati accoglie Medicina
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