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“Sono due gli emendamenti con i quali chiediamo la proroga del Superbonus 110% al 2023, uno di maggioranza, a prima firma di Luca Sut, e uno del MoVimento 5 Stelle a prima firma di Patrizia Terzoni. A dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, di quanto siamo convinti della necessità di dare alla nostra misura il respiro che merita e di rispondere all’appello unanime che arriva dal Paese: costruttori, ambientalisti, tecnici, imprese dell’indotto, associazioni di consumatori…”. A dichiararlo è il deputato pugliese Emanuele Scagliusi, capogruppo M5S in Commissione Infrastrutture e Trasporti alla Camera.
“La consapevolezza di quanto sia importante ammodernare il nostro patrimonio edilizio, rendendo più efficienti e sicure dal punto di vista antisismico le case degli italiani, ormai è diffusa in tutto il Paese, così come è palese la portata dirompente di una misura come il Superbonus per la nostra economia: un investimento che ha già portato con sé la nascita di quasi 5.000 imprese edili soltanto da giugno a settembre e che, stando alle proiezioni del Cresme e del Centro studi della Camera, varrebbe 8 miliardi di euro se estesa anche soltanto al 2022 – prosegue Emanuele Scagliusi (M5S)– Se si considera poi che gli interventi agevolati dalla maxi detrazione con possibilità di cessione del credito fiscale sono ad alta intensità di manodopera, si può immaginare il grande ritorno in termini di nuovi posti di lavoro e quindi di fiscalità per lo Stato. Non c’è dunque alcuna ragione per non scegliere di prorogare il Superbonus – conclude il deputato pugliese – una misura che tra i cittadini e in Parlamento è riconosciuta come una grande intuizione e una grande opportunità di benessere economico, sociale e ambientale”.
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