“Ma d’imprese Maurizio Leo sa qualcosa. D’imprese culturali a tutto tondo, dall’albata degli anni ottanta a tutt’oggi, ne ha compiute tante: dalla scrittura (cronaca, prosa, poesia) all’editoria (preziose pubblicazioni a tiratura limitata), dai reading (nei pub e nei luoghi più disparati) all’ideazione (traversando tutti i passaggi sino alla “confezione” e distribuzione) di una rivista (Il Bardo) tutt’oggi (nonostante tutto e tutti) attiva a destare (prima) e mantenere viva (adesso) l’attenzione sul territorio… Imprese per la cui realizzazione c’è voluta un’immane fatica, con spendita di tempo e sacrifici personali, spesso sul punto di ritrovarsi da solo, che soltanto un’indomabile passione ha potuto sostenere.” (Vito Antonio Conte)
“Sono
figure superstiti quelle che guardano se stesse in questa poesia di Maurizio
Leo che sfilaccia il Novecento e s’insinua nei sotterranei di questo secolo
nuovo, di questo nuovo millennio. I paesaggi sono pozzanghere. Le creature
immobili. Le storie contratte. Il lessico essenziale, strizzato come straccio,
sorvegliato come se volesse, potesse sottrarsi, sfuggire alla trama,
addirittura al pensiero. Ogni poesia può essere l’ultima, diceva Bodini. Le
parole s’ammutinano. Maurizio va oltre. Molto oltre. Non pensa, non dice che
ogni poesia può essere l’ultima. Pensa e dice che è l’ultima, inesorabilmente.”
(Antonio Errico)
Maurizio
Leo (Lecce, 25 luglio 1959) vive a Copertino coltivando le sue grandi passioni:
la scrittura, la poesia e la cultura locale, con una preferenza non latente per
la Beat Generation, l'America e luoghi del Nord come Irlanda, Scozia e
Germania. Autore di 11 pubblicazioni di poesia, Nel Luglio 2014 ha ricevuto il
premio Millenium a ''L'Olio della Poesia'' di Serrano, anno nel quale fu premiato
anche il noto cantante Vinicio Capossela
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