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giovedì 26 novembre 2020

Le figlie delle onde di Valentina Madonna (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

Durante i lavori di ristrutturazione di un antico palazzo nel centro storico della città vengono rinvenuti, nei sotterranei, i resti di una giovane donna sconosciuta. Il prezioso rosario che stringe tra le dita potrebbe forse rivelare la sua identità: l’iscrizione presente sulla medaglietta del monile rimanda all'Ancilla Domini, un collegio seicentesco poco distante, dal quale, in una notte d’estate del 1938, due studentesse, Miranda D’Amelio e Celeste Barsi, erano svanite nel nulla insieme a Guido Alatri, il loro affascinante maestro di musica di origini ebraiche. Partendo da quell’austera struttura religiosa, Anna, una pronipote di Celeste, riuscirà, tra colpi di scena e incredibili rivelazioni, a far luce sulle ragioni che costrinsero i tre a fuggire, facendo emergere dagli abissi del passato una verità scomoda e inquietante che rimanda agli anni del secondo conflitto mondiale. In una sorta di vorticosa caccia al tesoro, con una scrittura feroce ed elegante, l’autrice fa muovere i protagonisti del suo nuovo lavoro tra i vecchi vicoli della città barocca e lungo le coste frastagliate dello Jonio, tra le cui onde, come ammalianti sirene, sembrano ondeggiare sinuosamente amori e torbide passioni, menzogne e segreti, enigmi e messaggi in codice. Valentina Madonna da vita a un nuovo Mystery che s’ispira sfacciatamente alla produzione letteraria della sua scrittrice preferita, Agatha Christie.

In copertina un dipinto dell’artista Marco Tommaso Fiorillo

 

Info link

https://www.amazon.it/dp/B087L8RQST/ref=sr_1_10?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&dchild=1&keywords=Le+figlie+delle+onde&qid=1587979200&s=books&sr=1-10 

 


 

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UniTrento/UniVr/PAT - Palazzo Consolati accoglie Medicina

La cerimonia di inaugurazione, al termine dei lavori di restauro, realizza l’obiettivo di trovare una sede stabile per il nuovo corso di laurea magistrale a ciclo unico interateneo in Medicina e Chirurgia attivato dall’Università di Trento con l’Ateneo di Verona. La soddisfazione dei rettori e del presidente della Provincia di Trento, l’apprezzamento della comunità studentesca

Trento, 25 novembre 2020 – Il nuovo corso di laurea magistrale a ciclo unico interateneo in Medicina e Chirurgia ha trovato casa. Una sede prestigiosa: in un palazzo ricco di storia, nel cuore della città. La cerimonia di inaugurazione è avvenuta al termine dei lavori di restauro, che hanno reso la struttura funzionale alle esigenze didattiche.
Già da qualche giorno studenti e studentesse e personale docente e tecnico e amministrativo hanno lasciato il Collegio Bernardo Clesio di Via Santa Margherita, sede nelle prime settimane di lezione, per trasferirsi a Palazzo Consolati in Via Santa Maria Maddalena.
Gli studenti e le studentesse iscritti/e sono 60, di cui 31 donne. Sul totale, 41 sono residenti in Trentino Alto Adige (36 in Trentino e 5 in Alto Adige). Un gruppo consistente (16) arriva dal Veneto. Ci sono poi tre provenienze singole da Lombardia, Sicilia e Sardegna. Ben 47 immatricolati/e in fase di iscrizione alla prova selettiva avevano indicato Trento come prima scelta. I posti disponibili erano 60.
Erano state 675 le iscrizioni per sostenere in settembre a Trento il test d’ingresso nazionale per l’ammissione. Delle 675 candidature, 450 avevano indicato l’Università di Trento come sede di prima scelta dove studiare Medicina e Chirurgia (360 di loro avevano affrontato la prova a Trento Fiere, gli altri in altre città).
Chi l’ha superata, oggi è alle prese con Biologia generale, Chimica e propedeutica biochimica, Fisica medica e Informatica per la medicina e in alcune videointerviste racconta le motivazioni e quanto l’emergenza Covid-19 abbia influito sulla scelta, mentre i docenti esprimono già impressioni positive sull’impegno dimostrato nello studio.
L’inaugurazione è stata organizzata in videocollegamento su Zoom con la partecipazione in presenza limitata a poche persone. A tagliare il nastro il rettore dell’Università di Trento Paolo Collini con il rettore dell’Università di Verona Pier Francesco Nocini assieme al presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti.
Per Paolo Collini «Questo taglio del nastro segna il passaggio dal progetto alla costruzione di una realtà unica nel panorama italiano. Il corso di studi interateneo in Medicina e Chirurgia, infatti, innovativo e pluridisciplinare, risponde alla richiesta sempre più forte di formare professionisti dalla solida preparazione medica di base e al tempo stesso ben formati all'uso delle tecnologie per la salute. Anche l'emergenza sanitaria di Covid-19 ha dimostrato quanto ciò sia importante. Il nostro progetto ha poi l’ambizione di fare del tema della salute un traino alla tanta ricerca di qualità dell'Ateneo, non solo nelle forti aree delle scienze della vita del Dipartimento di Biologia cellulare, Computazionale e Integrata - Cibio, il Centro interdipartimentale Mente/Cervello - CIMeC e il Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive, ma anche nello sviluppo delle scienze e delle tecnologie a più ampio spettro, negli studi umanistici, la ricerca in bioetica e diritto, in sociologia, nel management e di riportare tutto questo agli studenti e alle studentesse».
«Arriva così a compimento un percorso iniziato alla fine dell’anno scorso, portato avanti con grande entusiasmo dalle Governance di Trento e di Verona – afferma il magnifico rettore dell’Università di Verona, Pier Francesco Nocini – che vede il rafforzamento della storica collaborazione, più che ventennale, tra i due Atenei. L’istituzione, a breve, della Scuola e del dipartimento di Medicina a Trento consentirà di realizzare la piena integrazione delle attività assistenziali, formative e di ricerca svolte dalle due Università in collaborazione con il Servizio sanitario nazionale e provinciale. Come Università di Verona esprimiamo piena soddisfazione per avere contribuito in maniera determinante alla nascita di questa nuova realtà, convinti che la sua crescita porterà a importanti risultati nel campo della ricerca e dell’assistenza sanitaria, rispondendo allo stesso tempo alle richieste e alle aspettative dei giovani trentini. Nel costruire la nuova Scuola di Medicina saremo sicuramente attenti a rispettare e valorizzare le competenze e le professionalità già presenti nel territorio trentino, consapevoli che l'idoneità universitaria è un "passaporto per il viaggio accademico" e non un “punto di arrivo”».
Nocini ha quindi concluso: «Oggi che si apre questo nuovo cammino di speranza e di aspettative per il futuro dei nostri giovani, dedico un pensiero a tutti coloro che purtroppo sono deceduti in questo periodo di pandemia; in particolare a tutti gli operatori sanitari; ci auguriamo che la loro testimonianza ed il loro sacrificio sia da guida ed esempio nel percorso formativo dei nostri studenti di medicina e di tutte le professioni in ambito sanitario».
Parole di apprezzamento anche da Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento: «L’avvio del corso di laurea in Medicina e Chirurgia rimane uno dei momenti di questa legislatura che ricordo con maggiore orgoglio e soddisfazione, sentimenti condivisi con la Giunta e con tutti coloro che lo hanno reso possibile. Siamo riusciti in un lasso di tempo brevissimo, lavorando insieme all'Università, a tradurre in realtà quello che sembrava, fino a poco tempo fa, solo un sogno. La sfida però è solo agli inizi. Questa sede prestigiosa rappresenta in questo senso un ottimo punto di partenza: nelle sue aule si formerà, ci auguriamo, parte della classe medica del Trentino di domani. Dobbiamo coltivare e valorizzare questo importante patrimonio, fatto innanzitutto di persone, prima ancora che di mura, per quanto splendide. Un patrimonio di giovani motivati e capaci, ai quali affideremo la nostra salute, il bene più prezioso. Inaugurare questa sede in un momento così difficile, a causa della pandemia, rappresenta quindi in definitiva un segnale di speranza, rivolto a tutta la comunità, e una testimonianza del valore rappresentato dall’Autonomia».
Oltre ai interventi, a completare la cerimonia sono stati la prorettrice alla didattica dell’ateneo trentino Paola Iamiceli e dell’assessora alle politiche giovanili e formazione del Comune di Trento Elisabetta Bozzarelli. In sala anche il presidente dell’Università di Trento Daniele Finocchiaro, il direttore generale dell’Università di Verona Federico Gallo e quello dell’Università di Trento Alex Pellacani e Alessandro Lunelli in rappresentanza della proprietà dell’immobile.
Collegati via Zoom altri protagonisti che hanno, a vario titolo, contributo al progetto. Tra loro: l’assessore provinciale all’università e ricerca Mirko Bisesti, il direttore dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari Pier Paolo Benetollo e il presidente dell’Ordine dei medici Marco Ioppi. Con loro il presidente del Consiglio degli studenti UniTrento Edoardo Meneghini, il coordinatore del corso di laurea Massimo Pizzato, Antonella Graiff responsabile del programma FBK per la salute e la dirigente provinciale Cristina Ioriatti.

DIGITALE: DOPO BOCCIATURA TAR LAZIO, AVANTI CON VOUCHER CONNETTIVITÀ. IN PUGLIA A DISPOSIZIONE OLTRE 25 MILIONI DI EURO

Il TAR del Lazio non ferma il voucher connettività. È stato bocciato, infatti, il ricorso degli esercenti che paventavano una concorrenza sleale a fronte della misura messa in campo dal Governo Conte, con cui il Ministero dello Sviluppo economico intende sostenere i più di 5 milioni di italiani che, ancora oggi, non hanno potuto permettersi una connessione digitale. Dei 200 milioni destinati per la misura, la Puglia ne ha a disposizione 25,4 milioni di euro. Di questi appena 2.847.000 euro sono stati prenotati e resta da spendere, dunque, il restante 88,9% del plafond previsto per la regione.

 

L’esigenza di connettività è risultata vitale in periodo di pandemia e, in particolare, per tanti studenti costretti a casa con la didattica digitale  dichiara il deputato Emanuele Scagliusi, capogruppo M5S in Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera  Le famiglie con un Isee al di sotto dei 20mila euro possono, dunque, richiedere un contributo fino a 500 euro per dotarsi di una connessione internet, di tablet o computer. A beneficiarne anche le imprese che, a causa dell’emergenza Covid, hanno fatto ricorso allo smart working. Con questa misura, pertanto  conclude Scagliusi (M5S)  puntiamo a colmare, progressivamente, il gap infrastrutturale esistente, promuovendo la banda ultralarga ed accorciando le distanze digitali tra i cittadini. Sono passaggi imprescindibili su cui costruire la nostra futura competitività e la nostra coesione: da affrontare con grande determinazione e lavoro di squadra”.

 

Sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, è possibile fare richiesta per il voucher rivolgendosi direttamente ad uno degli operatori accreditati che hanno presentato offerte approvate da Infratel Italia, gestore della misura agevolativa.

Vea - Esplosa

Fuori Onda, il thriller psicologico di Giuseppe Mastrangelo (Santelli)

L’avvocato e scrittore Giuseppe Mastrangelo presenta il romanzo “Fuori onda”, l’amara storia di un giornalista televisivo che non riesce più a indossare le maschere che gli sono state imposte dai poteri forti, ma che in fondo ha sempre accettato. Mentre lavora su un caso giudiziario pieno di ombre, il protagonista dovrà decidere una volta per tutte se vale la pena continuare a vivere un’esistenza agiata e di successo, se il prezzo da pagare è l’atroce consapevolezza della sua debolezza e meschinità.

 

Titolo: Fuori onda

Autore: Giuseppe Mastrangelo

Genere: Thriller psicologico

Casa Editrice: Santelli editore

Collana: Grandi Romanzi Santelli

Pagine: 253

Prezzo: 14,99

Codice ISBN: 978-88-312-55-929

 

«Io facevo parte di quella particolare categoria di giornalisti che a mio avviso nulla ha da invidiare ai Carognero, agli avvoltoi. Avvistiamo, arriviamo e devastiamo. I fatti di crimine ci servono per nutrirci e nutrire. Siamo una sorta di elemento di congiunzione tra la vita e la morte, tra la realtà e la finzione, tra la notizia e la fantasia […]».

 

Fuori onda di Giuseppe Mastrangelo è un’opera complessa, dall’ossatura riconducibile al genere thriller e dall’anima profondamente esistenzialista. È la storia di un giornalista televisivo di mezza età arrivato a un punto di rottura, consapevole di aver favorito una realtà mistificatrice e di essere complice di un sistema di asservimento mentale su larga scala. Il romanzo è un doloroso j’accuse che però il protagonista rivolge a sé stesso, conscio di essere stato connivente e mai vittima passiva di un potere che ha manipolato non solo la giustizia e l’informazione, ma anche la sua vita professionale. Con una scrittura brutale e sincera fino al midollo, l’autore delinea il ritratto di un uomo dal cinismo corrosivo, e lucido fino al masochismo; un nichilista indolente, preda di una noia esistenziale che gli fa credere che nulla ha senso. In una storia in cui si riflette sul labile confine tra realtà e apparenza, si presenta un protagonista che crede che l’inesistenza sia l’unica dimensione di salvezza per lui, stanco di vivere in una pantomima universale in cui nessuno è davvero felice o davvero consapevole. Nel romanzo si esegue una vera e propria autopsia dei suoi pensieri e delle sue motivazioni: una disamina cruda e forse, ma non si può mettere la mano sul fuoco, eccessivamente pessimistica. E si passa sotto al microscopio anche il lavoro dei giornalisti televisivi affamati di dolore e di scandali, e dei loro ospiti/opinionisti malati di presenzialismo, il più delle volte ignoranti ma vestiti di una tale supponenza da risultare dei luminari. Il protagonista di questa storia è uno di quei volti noti della televisione che ha fatto successo sulla narrazione della sofferenza altrui; coscio di essere stato un avvoltoio per anni, comprende che il suo male di vivere deriva dalla non accettazione del suo ruolo di moderno mago del raggiro nel “gran circo della sensazionalità”. Quando viene incaricato di seguire in diretta la vicenda di una famiglia benestante massacrata nella propria casa, si rende conto di essere esausto, schifato e annoiato dal suo mestiere. Un mestiere che gli ha dato tanto in termini materiali, ma che l’ha trasformato in un uomo senz’anima, dedito allo sfruttamento fino all’esasperazione di un fatto di cronaca: “Li avremmo fatti morire, morire, morire ogni giorno”. Convinto che il caso di omicidio di cui si sta occupando abbia molti punti oscuri, si interroga sulla possibilità di togliere la maschera dell’ipocrisia e di lottare per la verità, quella autentica, e non quella confezionata ad arte tale da sembrare l’unica possibile. Fuori onda è un romanzo che scava in profondità, che non accetta scuse e che invoca il diritto alla libertà di essere e di agire, senza compromessi.  

 

TRAMA. Un atto d'accusa verso sé stesso e il mondo del quale ha voluto così tenacemente far parte. Il protagonista, un giornalista televisivo noto al grande pubblico, si trova a dover affrontare l'ennesimo caso giudiziario. Ma questa volta è più grave del solito, sia per il profilo delle vittime che per le modalità del delitto. Molte cose non gli tornano. Le vicende e i personaggi che incontra mettono in luce le sue contraddizioni ed il suo ambiguo successo, che dipende dall'affiliazione ai poteri forti che manipolano il sistema dell'informazione e della giustizia. In un incessante e turbolento confronto tra realtà e finzioni, tra eventi e delusioni, dovrà affrontare il senso ultimo di mascherare la verità ai fini del potere e di mascherare sé stesso con la sua coscienza. Alla fine dovrà fare i conti con la sua ultima maschera e decidere da che parte stare: con chi gli assicura il successo sicuro ma falso oppure con il suo vero io, con il rischio di un insuccesso totale, definitivo.

 

 

BIOGRAFIA. Giuseppe Mastrangelo, avvocato, si occupa di diritto civile e amministrativo. Ultraventennale è la sua attività nel settore della rappresentanza dell'avvocatura e della formazione dei giovani avvocati. In gioventù ha frequentato la scuola di giornalismo dell'Università di Camerino. È stato componente del CdA della Scuola Superiore dell'Avvocatura e Direttore della Scuola Forense di Cosenza.

 

LA CASA EDITRICE. Santelli editore è una casa editrice italiana nata negli anni '80, fondata a Cosenza da Eugenio Santelli quando i volumi erano stampati tipograficamente ancora con il piombo. La casa editrice nasce con l’obiettivo di interpretare cultura e sapere per diffonderli grazie al prezioso strumento del libro e tutto il mondo che ruota attorno ad esso, con un'importante e ventennale esperienza nell'editoria scolastica. Nel 2004 la Santelli editore è tra le prime 19 case editrici italiane che investono sugli ebook, promuovendone il lancio ufficiale in Italia. Afferma così la propria tendenza innovatrice e si dimostra tra le realtà editoriali più solide e al passo con i tempi, partecipando ad eventi di caratura internazionale come la Fiera del Libro di Francoforte e la Fiera dell’ebook a Pechino. Dopo trent'anni al servizio della cultura e del sapere, il 2018 è l'anno di svolta: Giuseppe Santelli assume la guida della casa editrice a soli 25 anni, diventando così il più giovane editore italiano. Da quel momento la casa editrice avvia il decisivo passaggio all'era digitale, implementando approcci e meccanismi moderni che la portano in pochi mesi ad una evidente crescita esponenziale, a ramificarsi velocemente in ogni regione d'Italia e ad espandere il catalogo, specializzandosi in “editoria di contenuto”. Riesce così a concludere l'accordo con Messaggerie Libri, leader della distribuzione editoriale in Italia, che dal 2019 distribuisce a livello nazionale i libri Santelli.

La Santelli editore acquisisce così, nel giro di soli due anni, altre 3 case editrici, diventando casa madre del Gruppo Editoriale Santelli, tra le prime 50 realtà editoriali italiane per produzione, con oltre 150 novità editoriali annue.

 


 

 

 

Una corretta alimentazione alleata della vista - Clinicabaviera.it consiglia i cibi migliori per aiutare i nostri occhi

Il senso della vista è fondamentale nella vita di tutti i giorni; l’80% delle informazioni che il cervello riceve quotidianamente sono visive. Inquinamento, stanchezza, stress, batteri, ogni giorno gli occhi sono esposti a diversi fattori che possono danneggiarli, ma ci sono anche delle piccole accortezze che si possono avere per prendersene cura, ad esempio mangiando bene.

Le cellule del corpo umano sono costituite da molecole, a loro volta formate da atomi legati tra loro. Si sente spesso palare di “radicali liberi”: si tratta di molecole “di scarto” prodotte dal normale metabolismo cellulare e che hanno la caratteristica di essere particolarmente reattive, perché presentano un elettrone libero, pronto a interagire con altri elettroni. La generazione dei radicali liberi è un naturale processo fisiologico che ha una sua funzione per il benessere dell’organismo ma è pur vero che un loro accumulo può causare stress ossidativo, condizione che gioca un ruolo importante nello sviluppo di un gran numero di patologie, anche della vista. Secondo www.clinicabaviera.it, una delle più importanti aziende oftalmologiche in Europa,  una dieta ricca di nutrienti e vitamine può aiutare a rafforzare la vista e a prevenire o ritardare malattie agli occhi. 

Un regime nutrizionale variegato dovrebbe contenere alimenti ricchi di antiossidanti, contenenti Omega 3 e vitamine A e C che agiscono come protezione contro la formazione dei radicali liberi, rallentando i segni dell'invecchiamento come la perdita di acutezza visiva, deterioramento della retina, cataratta o glaucoma.

Per questo motivo, gli esperti di Clinica Baviera consigliano i migliori alimenti per la vista:

Verdure a foglia verde
Le verdure a foglia verde, come spinaci, bietole, lattuga, ecc. hanno un'alta concentrazione di vitamina A, un potente antiossidante, e contengono luteina e zeaxantina, che funzionano come filtro naturale per i raggi solari che potrebbero essere dannosi per gli occhi. Inoltre, la luteina agisce sulla macula, la porzione della retina chiamata a codificare la visione dei dettagli, che può perdere la sua funzionalità nel tempo. Ottimi anche i broccoli, ricchi di vitamina C che aiuta sempre a combattere i radicali liberi. 

Pesce azzurro
Il pesce azzurro è ricco di proteine e Omega 3, contiene proteine simili a quelle delle uova e della carne e minerali come iodio, magnesio, fosforo, calcio e ferro. I pesci azzurri nuotano lontano, si spostano molto, e, per farlo, hanno bisogno di accumulare grasso nei muscoli. Questo grasso insaturo è un toccasana per la nostra salute, in quanto aiuta a ridurre il rischio di malattie coronariche fino al 30% se consumato due o tre volte a settimana. Inoltre, abbassa la pressione sanguigna e riduce il colesterolo, motivo per cui fa bene alla nostra salute in generale, non solo alla vista. In particolare, però, aiuta a trattare i problemi derivanti dal nervo ottico, la sindrome dell'occhio secco e la degenerazione maculare legata all'età. E' importante alternare il pesce di grandi dimensioni (pesce spada, tonno, salmone, luccio) con pesci più piccoli (sgombro, sardine, acciughe) a causa del mercurio, dannoso per la nostra salute. Si consiglia anche di alternarlo con pesci bianchi (come orata, pezzonia, merluzzo, baccalà, rombo, scorfano) che forniscono vitamina B, fosforo, ferro e calcio.

Ribes 
Il ribes è un frutto costituito da piccole bacche traslucide dal sapore agrodolce. Come tutte le bacche, ha notevoli quantità di vitamina C, A e altri antiossidanti che le rendono essenziali per la vista. Non tutti sanno che il ribes nero ha più benefici per la salute visiva rispetto ad altri alimenti a cui spesso si attribuisce questa qualità. Sia il ribes nero che quello rosso hanno una grande quantità di flavonoidi e antociani che si distinguono per la loro azione protettiva dei piccoli vasi sanguigni, che sono quelli che raggiungono la retina e prevengono le malattie degenerative della vista. Secondo Clinica Baviera 100 grammi di ribes nero contengono fino a 270 milligrammi di antociani, una quantità molto elevata e ancora non riscontrata in altri ingredienti naturali ritenuti più benefici per gli occhi. Ha anche proprietà antinfiammatorie, migliora il funzionamento dei sistemi digestivo, circolatorio, nervoso e muscolare. 

Carote
Le carote sono ricche di beta-carotene e vitamina A, motivo per cui prevengono i sintomi dell'invecchiamento in generale e della vista in particolare. Sono anche ricche di fibre, potassio, vitamina C e magnesio e tra le loro proprietà c’è quella di neutralizzare l'azione distruttiva dei radicali liberi, motivo per cui hanno un’azione benefica per gli occhi; tra l’altro, migliorano la vista di notte.

Sedano
La pianta del sedano è un’ombrellifera ed è conosciuta come pianta officinale fin dagli antichi greci per i suoi benefici in particolare sulla vista. Ha una grande azione antiossidante e combatte i radicali liberi in quanto contiene vitamine A, B1, B2, B9, C ed E e minerali come potassio, calcio, zinco, ferro e silicio, tra gli altri. Protegge la salute cardiovascolare e visiva oltre a stimolare le difese dell'organismo. Aiuta a prevenire le anomalie visive come il glaucoma e anche la cecità poiché purifica il corpo, riduce il colesterolo nel sangue e abbassa i livelli di glucosio. 

Mele
Le mele sono uno dei frutti più consumati e tra quelli che apportano maggiori benefici all’organismo. Sono di natura diuretica, quindi favoriscono l'eliminazione delle tossine, contribuiscono all'idratazione del corpo in quanto quasi per l'80% sono composte da acqua. Hanno proprietà antiossidanti, sono ricchi di fibre, vitamine A e C, contengono un alto contenuto di minerali come calcio, potassio, magnesio e flavonoidi. Contribuiscono alla regolazione dei livelli di grasso, prevengono malattie come il diabete e l'ipertensione. Tutte queste proprietà le rendono benefiche per la vista, infatti, aiutano a migliorare la qualità del sangue che irriga il contorno occhi, attivano le funzioni cerebrali che sono fondamentali per il buon funzionamento dell'apparato oculare e hanno anche un effetto “saziante”, aiutando a evitare  il consumo eccessivo di cibi ricchi di grassi e zuccheri che possono poi diventare di conseguenza fonte di malattia per i nostri gli occhi.

Fagiolini
I fagiolini forniscono vitamine dei gruppi A, B2, B6 e C, minerali come magnesio, fosforo e potassio e sono una fonte diretta di fibre. Fanno bene alla vista, essendo poveri di grassi e calorie aiutano a prevenire il sovrappeso e riducono il rischio di sviluppare malattie che possono causare il deterioramento della vista. Inoltre, sono antiossidanti, quindi combattono i radicali liberi. 

Pompelmo
Il pompelmo è un grande alleato della vista; contiene grandi quantità di beta-carotene, che viene convertito in vitamina A ed è un antiossidante. Inoltre contiene molto acido folico che interviene nella formazione e sostituzione dei globuli rossi e bianchi e degli anticorpi e stimola la produzione di collagene.

Gli anacardi 
Gli anacardi sono ricchi tra le altre cose di acidi grassi insaturi, fosforo, magnesio, potassio, selenio, vitamine B ed E. E grazie alle loro proprietà favoriscono il corretto funzionamento del sistema nervoso e del sistema cardiovascolare, rafforzano il sistema immunitario e migliorano anche la memoria. Hanno quindi un’azione benefica anche sulla vista, soprattutto per l'apporto della vitamina E che fa ritardare le malattie legate all'età, come la cataratta; inoltre, sono utili per preservare il cristallino e la congiuntiva. 

Riso
Il riso aiuta il buon mantenimento della salute visiva grazie al suo basso contenuto di sodio e controlla l’ipertensione prevenendo il restringimento delle arterie. I vasi sanguigni degli occhi sono molto piccoli, quindi qualsiasi disturbo del sistema cardiovascolare può danneggiarli e compromettere la vista a lungo termine. Inoltre contiene vitamine A, C, composti fenolici e flavonoidi.

Banane
Le banane sono note per il loro alto valore nutritivo e contengono molto potassio che migliora la vista. Inoltre, aiutano a mantenere adeguati livelli di acqua nelle cellule, riequilibrano la pressione sanguigna, intervengono nel sistema metabolico, migliorano il funzionamento del cuore e aiutano il sistema nervoso; e di conseguenza hanno un impatto positivo anche sulla vista. Le banane contribuiscono a regolare la pressione sanguigna, la circolazione e la glicemia e facilitano il corretto funzionamento delle vene e delle arterie degli occhi contrastando la comparsa di patologie nella retina.

Uvetta
L'uvetta fa bene alla salute in generale e agisce direttamente e indirettamente in modo positivo sulla vista. Contiene alti livelli di magnesio, calcio e altre sostanze nutritive che aiutano gli occhi, riduce la fame aiutando a non consumare grassi inutili e contiene fitonutrienti che agiscono direttamente sull'occhio proteggendolo dagli effetti dell'ossidazione. Inoltre, nutre i capillari e migliora la circolazione in modo che il flusso sanguigno che si irradia fino alla zona degli occhi sia di buona qualità e prevenga malattie.

Cavolo rosso
Il cavolo rosso ha un elevato contenuto di antociani, calcio e potassio tra le varie sostanze nutritive. Tutte cose direttamente correlate alla vista. Gli antociani sono pigmenti che si trovano nelle cellule delle piante e fanno molto bene agli occhi. Proteggono i capillari della retina, prevengono malattie visive degenerative, migliorano l'acuità visiva e aiutano anche in patologie come la congiuntivite. Il cavolo rosso è anche ricco di antiossidanti, rafforza il sistema immunitario e mantiene un buon sistema cardiovascolare.

Avocado
L’avocado è ricco di acidi grassi, vitamine, minerali e fibre e fa bene alla salute in generale oltre che agli occhi. In particolare, la vitamina E e i grassi monoinsaturi aiutano a ridurre i livelli di colesterolo che possono influire negativamente anche sulla vista. Agiscono come antiossidanti negli occhi e possono ridurre il rischio di sviluppare una degenerazione maculare legata all'età. 

Mais
Il mais è ricco di luteina e zeaxantina; ne basta una mezza tazza per avere benefici per la vista, inclusa la riduzione del rischio di cataratta e la prevenzione della degenerazione maculare. E' una fonte importante di antiossidanti, che prevengono la formazione di radicali liberi e un alimento molto completo di vitamine e minerali.

Il Dr. Marco Moschi, Direttore Sanitario di Clinica Baviera Milano spiega: "Una dieta equilibrata è essenziale anche per avere una buona vista; evitare i grassi in eccesso e mangiare alimenti che forniscono un grande apporto di minerali e vitamine può aiutare a ritardare i segni dell'invecchiamento visivo e a prevenire l'aumento del colesterolo e della pressione sanguigna; tutte cose che possono causare le principali malattie della vista. Noi di Clinica Baviera incoraggiamo a seguire un regime alimentare ricco di vitamine A, C ed E, antiossidanti e Omega 3”.

Schnalser Transhumanzschaf in Südtirol ist neues Slow Food Presidio - Slow Food International

Schnalser Transhumanzschaf in Südtirol ist neues Slow Food Presidio - Slow Food International: Die Jahrhunderte alte grenzüberschreitende Transhumanz steht im Mittelpunkt des Projekts, um ein Alpental wieder zu beleben und seine Artenvielfalt zu

WORLD AIDS DAY | DUREX dona ad ANLAIDS 91.000 preservativi CONTRO AIDS E HIV. Ricerca Durex: attenzione ai GIOVANI,1 su 2 NON UTILIZZA preservativo,67% si VERGOGNA nell'acquisto. Scarso ruolo educativo scuola e famiglie, sostituite da fake news

Milano, 26 novembre 2020 - Promuovere l’educazione sessuale e sostenere la cultura della prevenzione contro le infezioni sessualmente trasmissibili: è questo l’obiettivo della campagna digital #BastaTantoCosì, promossa da Durex, leader nel mercato del benessere sessuale e “ambasciatore del sesso sicuro”, in collaborazione con ANLAIDS, prima Associazione Italiana nata per fermare la diffusione del virus HIV e dell'AIDS.

Arrivata quest’anno alla sua seconda edizione, e presentata in occasione del World Aids Day, l’iniziativa si propone di sensibilizzare sull’importanza di una sessualità sempre più consapevole e protetta, promuovendo l’uso del preservativo come unico dispositivo anticoncezionale in grado anche di prevenire le infezioni sessualmente trasmissibili.

La campagna di Durex, che trova fondamento nel gesto semplice e immediato dell’utilizzo di un preservativo – basta poco, basta tanto così per evitare rischi e proteggersi – si inserisce in un contesto estremamente delicato come quello odierno, nel quale ognuno di noi dovrebbe essere impegnato ad utilizzare le massime precauzioni in tutte le situazioni. Ci siamo abituati ad indossare le mascherine, perché non farlo anche con i preservativi?

Al centro dell’iniziativa pensata da Durex in occasione del World Aids Day 2020, la creazione di una special edition di oggetti di protezione di uso quotidiano che, dopo essere stati indossati dall’Ambassador Frank Matano nei giorni antecedenti al 1° dicembre, verranno poi messi all’asta tramite il sito Charity Star. Il ricavato verrà poi interamente devoluto ad ANLAIDS, già al fianco del brand nella campagna “Safe is the new normal”, nata lo scorso giugno per sensibilizzare le persone a non tornare alla normalità precedente al lock-down in termini di abitudini sessuali. Inoltre, sempre nell’ambito dell’iniziativa, Durex si impegnerà ad effettuare una donazione iniziale di ben 91.000 preservativi (1.000 per ogni anno di storia del brand) ad ANLAIDS, prevedendo una seconda fase nella quale si arriverà alla donazione di un preservativo per ogni nuovo follower reclutato entro il 1° dicembre dalla pagina Instagram del brand.

EDUCAZIONE SESSUALE VS PRESERVATIVO: COME SE LA CAVANO I GIOVANI

L’utilizzo del preservativo, del resto, rimane nel nostro paese una pratica non ancora pienamente consolidata, anche tra i più giovani. Ne sono un esempio i dati emersi da una recente indagine realizzata da Durex e Skuola.net, su un campione di oltre 15.000 giovani tra gli 11 e i 24 anni.

Ciò che emerge da questo Osservatorio, infatti, è che solo 1 giovane su 2 utilizza abitualmente il preservativo, con motivazioni molto spesso legate al contesto sociale all’interno del quale essi vengono in contatto con la sessualità.

Il 67% degli intervistati, infatti, prova vergogna nell’acquistare i preservativi, principalmente a causa di un approccio al tema sempre più precoce e meno consapevole (il 73% afferma di aver avuto il primo rapporto tra i 14 e i 17 anni). Tutto ciò, unito al ruolo storicamente debole delle famiglie (meno del 60% è solito parlarne con i genitori, che solo per il 26% consigliano il condom per la prevenzione dalle IST) e alla scarsa diffusione dei corsi di educazione sessuale sul territorio, sempre più richiesti (il 58% inviterebbe medici o esperti) ma fino ad ora ritenuti scarsamente utili (il 35% ha partecipato a corsi nei quali sono stati affrontati argomenti già conosciuti). Tutto ciò, comporta una maggiore impreparazione sul tema da parte dei più giovani, che non si rivolgono più agli esperti (2% chiede informazioni al consultorio, 3% a sessuologo o psicologo, 5% a ginecologo o andrologo) ma, al contrario, ricorrono a internet come principale fonte di “educazione e informazione” (il 50% del campione), con il rischio, sempre più alto, di esposizione a fake news e comportamenti sbagliati.

 

Informazione, educazione e attenzione sono quindi i tre elementi più importanti nel contrasto al fenomeno, mai diminuito, delle infezioni sessualmente trasmissibili. È in quest’ottica, quindi, che si può leggere il costante impegno di Durex nel garantire conoscenza, in termini di educazione alla prevenzione e di corrette abitudini sessuali, che si concretizza attraverso la quotidiana proposta di prodotti di qualità, di campagne informative, di donazioni e collaborazioni di lunga durata con associazioni come ANLAIDS, che da anni forniscono il loro prezioso contribuito in questo ambito.

 

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QUATTRO DONNE VITTIME DI VIOLENZA DI GENERE RACCONTANO LE LORO STORIE DI RISCATTO A QUATTRO STUDENTI E STUDENTESSE

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Un documentario finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento per le Pari Opportunità), prodotto da Anele per Rai Documentari in collaborazione con Videa Next Station e con il supporto di Fondazione Pangea Onlus
per un progetto di comunicazione e sensibilizzazione sulla violenza di genere.

Il documentario sarà trasmesso

MERCOLEDÌ 25 NOVEMBRE 2020 ALLE 13.00 SU RAI3


Parlano le donne è un progetto di comunicazione e sensibilizzazione finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità, all’interno di un programma di prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne in attuazione della Convenzione di Istanbul. A questo fine è stato realizzato un docufilm di 60 minuti che racconta l’incontro e il dialogo tra quattro donne con storie di violenza e iscriminazione di genere e quattro studenti/esse che si fanno portavoce delle loro storie e di un messaggio che invita al cambiamento sociale.

Il racconto si struttura su quattro linee narrative, ciascuna delle quali unisce la storia della donna, il profilo del ragazzo, e culmina nel loro incontro e confronto. Ciascuna donna racconta il suo trascorso, la sua esperienza e il suo riscatto in una narrazione empatica ed esemplare. Ci immergiamo inoltre nella vita dei ragazzi, che ci mostrano le proprie abitudini e soprattutto il loro modo di approcciarsi al progetto, leggendo le storie delle donne e portando avanti un primo contatto con loro. Gli incontri/intervista sono un momento di arricchimento per entrambe le parti, l’empatia fresca degli studenti permette alle donne di aprirsi e raccontare il proprio vissuto.

 

 

Venerdì 27 esce in radio e in digitale il nuovo singolo di Liam feat. Care, "CUORI BIANCHI".

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Dal 27 novembre sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming e in rotazione radiofonica “CUORI BIANCHI” (Bit Records), nuovo brano di LIAM che vede il featuring di CARE. Un cuore bianco è una metafora di purezza per descrivere l’animo cristallino di chi non si lascia turbare dalle parole e dai giudizi altrui, abbracciando senza paura tutto ciò che lo rende instabile, imperfetto, eppure autentico. “CUORI BIANCHI” (feat. CARE), nuovo brano di LIAM, parla di questo, dando voce a tutti quei “cuori bianchi” mossi dall’urgenza di accettare e comunicare il loro mondo. Spiega LIAM a proposito del nuovo singolo: «Ognuno di noi ha qualcosa da dire, o da scrivere. C’è chi dà peso a questa cosa ogni giorno e sente il bisogno di esporla anche solo a se stesso. Questi siamo noi, i Cuori Bianchi, coloro che si prendono il compito di esporre i propri pensieri astratti, tramite parole concrete».

 

“CUORI BIANCHI” feat. CARE è disponibile su tutti gli stores digitali al seguente link: https://backl.ink/143365958

 

Biografia

Simone Vianello, in arte LIAM, nasce il 19 aprile 1997 a Mestre in provincia di Venezia, ed è un compositore, cantante e polistrumentista. Dopo aver ereditato la passione della musica dal padre, sceglie di seguire diverse lezioni private di pianoforte e chitarra, per poi accorgersi della sua dote più promettente: il cantautorato. Comincia a scrivere testi in italiano all’età di 10 anni, per poi essere seguito da un maestro di composizione e armonia a partire dall’Ottobre 2014.

Forma una band nel luglio del 2015, chiamata “Reback”, con la quale si presenta a sagre di paese, contest e altre serate live nei locali del Veneto. Nell’estate del 2017 decide di aprire un nuovo progetto musicale da solista, cominciando a delineare la figura di LIAM: partecipa a contest come “Tour Music Fest”; “Onde Sonore” di Jesolo, dove vince il primo premio come cantante e quello come miglior inedito con il brano “Diario di una comparsa”; e al “Festival Show”, con il brano “Fino alla fine”. A fine 2018 entra in BIT Records e ad oggi ha pubblicato 6 singoli e un album d’esordio dal titolo "Comete". Colleziona ottimi risultati di stream su Spotify, una costante crescita sui social e molte radio passano i suoi singoli. Durante il primo periodo di lockdown comincia a collaborare con Care (Davide Caregnato), suo amico e collega.

Il nuovo brano di LIAM dal titolo “CUORI BIANCHI” feat. CARE sarà disponibile in radio e in digitale dal 27 novembre.