Holocene: Olocene significa rinnovamento, vuol dire
che ‘tutto’ è ‘nuovo’, ma nel caso di Tiziana anche primitivo, selvaggio e
poetico, anzi la mostra propone almeno tre chiavi di lettura. Un prima
Archeomitologica, una seconda Mistica, una terza Antropomorfa. Tiziana si porta
dietro nel suo percorso artistico la sua poesia (non a caso una sua raccolta
poetica si intitola “Il calco dei miei arti”, che tracima da queste opere, come
il sangue sacro del fiume Sangro teatro di una performance (Patientia)
spettacolare e brillantemente fotografata dal figlio Yari. A chi si chiedeva
dove avrebbe portato l’esperienza performativa e fotografica della serie”La
donna uccello” ora ha una prima risposta, non solo nella figura ermafrodita col
sesso da unicorno, di grande impatto emotivo. Ma il bisogno di rinascita
spirituale , etica e materica dell’artista, inizia proprio dall’esperienza del
dolore, e dal calco del suo corpo, in lievitazione mistica verso il futuro. Su
tutte, spicca un’opera spettacolare che fa pensare alla deposizione di Cristo
del Mantegna, solo che al posto del corpo di cristo, c’è il calco del suo corpo
e al posto della testa della corna. Non resta che inchinarci davanti a questa
preghiera selvatica, a questa redenzione dal dolore. Tiziana ha trovato la
chiave del suo rinnovamento e aprendo le porte del futuro, sposta ogni volta i
nostri orizzonti estetici un poco più in là grazie anche alle sue immense doti
poetiche ed artistiche. (Donato Di Poce)
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