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venerdì 18 agosto 2023

Giuseppe Ungaretti, il poeta della guerra

Giuseppe Ungaretti (Alessandria d'Egitto, 8 febbraio 1888 – Milano, 1º giugno 1970) è stato un poeta italiano, considerato uno dei maggiori poeti del Novecento.

Ungaretti nacque in Egitto da una famiglia di origine ebraica. Studiò a Parigi, dove venne a contatto con le avanguardie artistiche e letterarie del tempo. Nel 1914 si arruolò nell'esercito italiano e partecipò alla prima guerra mondiale. L'esperienza della guerra fu molto traumatica per Ungaretti e lasciò un segno profondo nella sua poesia.

Nel 1919 Ungaretti pubblicò la sua prima raccolta di poesie, Il porto sepolto. Questa raccolta segna l'inizio della corrente poetica del "poema in prosa", che si caratterizza per l'uso di una lingua scarna e concisa, di immagini vivide e di una forte espressività emotiva.

Le poesie di Ungaretti sono spesso ispirate alla guerra e alla morte, ma non sono mai pessimiste o rassegnate. Al contrario, esprimono un forte senso di speranza e di fiducia nel futuro. Ungaretti credeva che la poesia fosse un modo per dare un senso alla vita e per combattere contro l'orrore della guerra.

Nel corso della sua carriera, Ungaretti ha pubblicato altre raccolte di poesie, tra cui Allegria di naufragi (1919), Sentimento del tempo (1933), La terra promessa (1950) e Il dolore (1960). Ha vinto numerosi premi letterari, tra cui il Premio Nobel per la letteratura nel 1959.

Giuseppe Ungaretti è considerato uno dei più grandi poeti italiani del Novecento. La sua poesia è intensa e commovente, e ha lasciato un segno profondo nella cultura italiana e mondiale.

 


 

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