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mercoledì 25 novembre 2020

AMACI | Presentata ieri la Sedicesima Giornata del Contemporaneo di sabato 5 dicembre 2020

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Sabato 5 dicembre torna la Giornata del Contemporaneo, la grande manifestazione promossa da AMACI, l'Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani, che da sedici anni coinvolge musei, fondazioni, istituzioni pubbliche e private, gallerie, studi e spazi d'artista per raccontare la vitalità dell'arte contemporanea nel nostro Paese.

 

Anche per questa edizione confermato il coinvolgimento della rete estera del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – di cui fanno parte Ambasciate, Consolati e Istituti Italiani di Cultura – che darà vita da sabato 5 a venerdì 11 dicembre 2020 a una settimana di promozione dell'arte contemporanea italiana all'estero.

 

La Giornata del Contemporaneo assume in questo 2020 una veste necessariamente diversa da quella tradizionale. In quest'anno complesso, profondamente condizionato dall'emergenza pandemica, la sedicesima edizione della manifestazione rimette al centro la comunità del contemporaneo – a partire dai Musei AMACI – e si ripensa proprio partendo dal concetto di community, da sempre alla base della manifestazione e oggi – in epoca Covid – tornato prepotentemente alla ribalta.

 

Come possono, oggi, i musei d'arte contemporanea e tutti i soggetti e le realtà che si occupano di promuovere e far conoscere il contemporaneo fare comunità?

 

Questa domanda ha ispirato le importanti novità della Giornata del Contemporaneo 2020, pensate per rispondere all'eccezionalità del momento che stiamo vivendo, che così fortemente influenza non solo la programmazione e lo svolgimento delle attività culturali, ma anche la percezione che ognuno di noi ha del significato dell'arte e della cultura oggi. Oltre a far slittare la data della manifestazione da ottobre a dicembre, si è scelto di adottare un formato ibrido, con proposte online e offline: il contesto mutato ha infatti richiesto una sospensione del format tradizionale della manifestazione e un'edizione aggiornata con variazioni che ne garantiscano lo svolgimento su un doppio binario, favorendo tutti i partecipanti a contribuire su entrambi i piani, se le restrizioni dovute all'andamento delle condizioni sanitarie lo consentiranno, oppure su un piano unicamente digitale, aderendo alla grande campagna di comunicazione che il 5 dicembre verrà lanciata con l'hashtag #giornatadelcontemporaneo.

 

Se i DPCM in uscita permetteranno la riapertura di musei e mostre, il 5 dicembre i musei AMACI aderenti alla Giornata del Contemporaneo apriranno come di consueto gratuitamente al pubblico i loro spazi (con ingressi contingentati, nel massimo rispetto delle restrizioni vigenti), e affiancheranno all'apertura progetti e attività digitali.

 

Inoltre, per raccontare le infinite sfaccettature del contemporaneo, si è voluto affidare l'identità stessa della manifestazione a un mosaico digitale composto dalle opere di 20 artisti, proposti da altrettanti musei AMACI, anziché utilizzare la tradizionale immagine guida realizzata da un artista. La scelta di un'immagine guida composta dalle anteprime delle 20 opere di Paola Angelini (Ca' Pesaro), Meris Angioletti (GAMeC), Barbara and Ale (PAC), Cristian Chironi (Museion), Comunità Artistica Nuovo Forno del Pane (MAMbo), Patrizio Di Massimo (Castello di Rivoli), Andrea Facco (GAM Verona), Giovanni Gaggia (Musma), Barbara Gamper (Kunst Merano), Silvia Giambrone (Museo del Novecento), Andrea Mastrovito (Palazzo Fabroni), Marzia Migliora (MA*GA), Nunzio (ICG), Nicola Pecoraro (MACRO), Luca Pozzi (FMAV), Alessandro Sambini (Mart), Marinella Senatore (Centro Pecci), Francesco Simeti (MAN), Justin Randolph Thompson (Madre), Emilio Vavarella (MAXXI) vuole essere un richiamo diretto a una pluralità, a quel senso di comunità che ha caratterizzato il lavoro di tanti musei nel difficile contesto del lockdown e continua a essere perno centrale delle loro attività per superare ostacoli e difficoltà dovuti a restrizioni e nuove regole della vita sociale.

 

Anche la Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiBACT ha coinvolto la propria rete dei Luoghi del Contemporaneo proponendo loro un progetto ad hoc per questa sedicesima edizione – I #Luoghidelcontemporaneo per la #Giornatadelcontemporaneo – attraverso la realizzazione di 'pillole video' che racconteranno gli spazi, le mostre, le iniziative e tanto altro ancora. I contributi saranno visibili nel canale YouTube della DGCC, nella playlist dedicata alla Giornata del Contemporaneo.

 

Ad arricchire il programma della manifestazione, torna per il terzo anno Giornata del Contemporaneo – Italian Contemporary Art: si rinnova la partecipazione della rete estera del MAECI e in particolare degli Istituti Italiani di Cultura all'estero come sedi aderenti alla manifestazione, che promuoveranno – con un palinsesto di attività digitali – la creatività italiana fuori dai confini nazionali. Grazie alla collaborazione avviata in questi ultimi anni con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e grazie al coordinamento messo in campo a partire dall'anno scorso dalla DGSP – Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del MAECI e dalla DGCC – Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiBACT, dal 5 all'11 dicembre anche Ambasciate, Consolati e Istituti Italiani di Cultura all'estero organizzeranno nella propria circoscrizione di competenza (e nelle modalità consentite) dibattiti, conferenze, mostre e attività di valorizzazione dell'arte e della cultura italiana contemporanea. Hanno già confermato la loro partecipazione l'Ambasciata d'Italia in Vietnam, l'Istituto Italiano di Cultura di Abu Dhabi, l'Istituto Italiano di Cultura di Addis Abeba, l'Istituto Italiano di Cultura Copenaghen, l'Istituto Italiano di Cultura di Hanoi, l'Istituto Italiano di Cultura di Helsinki, l'Istituto Italiano di Lisbona, l'Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles, l'Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, l'Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv, l'Istituto Italiano di Cultura di Tirana. Anche quest'anno, come nelle passate edizioni, la rete estera MAECI coinvolgerà alcuni dei Direttori e Curatori dei Musei AMACI con incontri dedicati: Lorenzo Balbi, Direttore del MAMbo dialogherà con il Direttore dell'IIC di Praga; Elisabetta Barisoni, Responsabile di Ca' Pesaro – Galleria Internazionale d'Arte Modena interverrà con il Direttore dell'IIC di Abu Dhabi in un incontro che vedrà coinvolta anche l'artista Paola Angelini; Cristiana Perrella, Direttrice del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato si confronterà con il Direttore dell'IIC di Toronto; Luigi Fassi, Direttore del MAN di Nuoro, sarà protagonista di una tavola rotonda organizzata dall'IIC di Lisbona. Per l'occasione proporrà inoltre incontri (webinar) con gli artisti censiti nel secondo volume de I Quaderni della CollezioneElisa Giardina Papa converserà con la Direttrice dell'IIC di San Francisco; Martina Menegon con il Direttore dell'IIC di Vienna; Formafantasma con il Direttore dell'IIC di Amsterdam; Danilo Correale con il Direttore dell'IIC di Washington.

 

Per partecipare all'edizione 2020 della Giornata del Contemporaneo non è necessaria l'iscrizione alla manifestazione sul sito amaci.org: è sufficiente scrivere ad AMACI per ricevere un social pack (con visual e pdf di spiegazione) con il quale promuovere le iniziative, comunicare la partecipazione e aderire alla Giornata del Contemporaneo utilizzando la grafica istituzionale. Il social pack verrà inviato ai soggetti che ne faranno richiesta scrivendo all'indirizzo giornatadelcontemporaneo@amaci.org

 

A oggi, già più di 500 realtà hanno aderito alla manifestazione richiedendo il social pack. La Giornata del Contemporaneo si conferma così, anche in un contesto di emergenza come quello che stiamo vivendo, uno degli appuntamenti più attesi del settore, che può contare su una partecipazione ampia, destinata a crescere nelle prossime due settimane e su un pubblico che ha già dimostrato interesse – sia online che offline – a conoscere musei, fondazioni, accademie e gallerie, luoghi d'arte pubblici e privati, prendendo parte attivamente a dibattiti e laboratori, ed entrando in contatto con gli artisti e l'arte del presente. Inoltre, grazie a questa modalità ibrida, per la prima volta la Giornata del Contemporaneo vede il coinvolgimento diretto nella campagna di comunicazione anche di realtà che promuovono l'arte contemporanea legate al mondo dell'editoria, della stampa, dei blog.

 

Dal 5 all'11 dicembre 2020 tutti i progetti digitali proposti dai Musei AMACI, i video della rete dei Luoghi del Contemporaneo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiBACT, l'elenco di tutte le attività organizzate dalla rete estera del MAECI e i nomi di tutti gli aderenti alla Giornata del Contemporaneo saranno veicolati sulla pagina web www.giornatadelcontemporaneo.org e saranno promossi sui canali social dell'Associazione e di tutte le realtà coinvolte.

 

Anche quest'anno la Giornata del Contemporaneo si avvale del sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiBACT, della collaborazione della Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del MAECI e del patrocinio di Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Camera dei Deputati, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, UPI – Unione Province d'Italia, ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani e ICOM Italia.

 

Nuove tecnologie e geopolitica, gli esperti di sicurezza nascono a Udine: il 27 novembre via al Master in Intelligence e Ict

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Gli esperti di sicurezza di domani non dovranno avere solamente competenze informatiche, ma anche di diritto, di intelligence economica e avere una visione complessiva di geopolitica. La sicurezza nazionale, così come quella di aziende e organizzazioni, richiede oggi una comprensione dei fenomeni a livello globale e una capacità di intervento non solamente in chiave di cybersecurity, ma che tenga presente gli scenari internazionali.
Viene presentato venerdì 27 novembre il secondo Master in Intelligence e Ict promosso dall’Università di Udine, Dipartimento di Scienze Matematiche, Informatiche e Fisiche (DMIF). Un unicum nel panorama italiano che, attraverso un approccio multidisciplinare e integrato, si prefigge di fornire le conoscenze e le competenze per affrontare i temi della sicurezza su scala internazionale.
«Il Master è disegnato per dare ai corsisti quella formazione di alto livello, necessaria per poter usare, in piena autonomia, le nuove tecnologie informatiche nel contesto dell’intelligence e della sicurezza», spiega Gian Luca Foresti, tra i massimi esperti di tecnologie informatiche per la sicurezza e direttore del Master. «Questo percorso fornisce competenze operative per pianificare, organizzare e realizzare attività complesse sia relative alla sicurezza nazionale, interna ed esterna, che a quella di aziende ed enti. Il Master trasferisce tali competenze, ancorandole solidamente a conoscenze di principi generali di diritto, di geopolitica e di intelligence economica. La consapevolezza che rende possibile l’uso pratico di tali conoscenze e competenze operative è ottenuta grazie a specifiche attività laboratoriali e trasversali utili anche per accrescere la capacità di inserimento nei diversi contesti operativi».

Partito l’anno scorso con 30 posti (gli studenti della prima edizione stanno presentando in questi giorni le loro tesi finali), ha visto velocemente esaurirsi i 50 posti messi a disposizione in questa seconda edizione. Le lezioni, fruibili sia a distanza che in presenza (non appena la situazione di emergenza sarà passata) durante il fine settimana, permettono ai corsisti, indipendentemente dalla loro formazione precedente (giuridica, economica, informatica, ecc.), di ampliare notevolmente le rispettive competenze nel campo della sicurezza informatica, dei brevetti, dei sistemi di sicurezza interna ed esterna delle aziende, nonché negli ambiti della geopolitica e della capacità di analisi, della difesa della reputazione o dell’immagine “social” di un’azienda.

«L’intelligence, come metodo, rappresenta una vera scienza della contemporaneità in un mondo dominato dall’informazione», afferma il prefetto di Napoli, Marco Valentini. «In un contesto di cambiamento si inserisce questo Master che, con grande autorevolezza culturale, raccoglie l’esigenza degli anni passati per dare una visione innovativa e moderna dell’intelligence. L’Università di Udine ha colto l’elemento culturale che abbraccia tutte le politiche della sicurezza della Repubblica. Non si tratta solamente di protezione della sicurezza nazionale, ma anche di garanzia dei diritti fondamentali. L’intelligence è quindi una risorsa pregiata nel quadro istituzionale e opera un bilanciamento tra stato di necessità, sicurezza e libertà».

«Le nuove tecnologie offrono grandissime opportunità, ma sono anche foriere di rischi», osserva Alessandro Alfieri, senatore e membro della delegazione parlamentare presso l’assemblea parlamentare della NATO. «Vediamo che nel nuovo scenario internazionale il tema della cybersecurity o delle minacce ibride diventa centrale sia per la diplomazia che per l’intelligence. 

Che un’università si ponga il tema della formazione e dell’approfondimento di queste nuove sfide è fondamentale non solo per i principali attori istituzionali ma anche per tutto il sistema economico produttivo».

Ad aprire il corso sono previsti gli interventi del Prorettore dell'Università degli Studi Udine, Angelo Montanari e del Direttore del Master in Intelligence, nonché del Dipartimento di Scienze Matematiche, Informatiche e Fisiche, Gian Luca Foresti e il senatore della Repubblica Italiana, Alessandro Alfieri.
La giornata prevede due Lectio Magistralis di grande spessore culturale: il senatore e vicepresidente del Copasir Adolfo Urso interverrà sul tema “Interesse Nazionale e il Ruolo del COPASIR. Le Sfide in Atto per il Controllo delle Infrastrutture e della Finanza Italiana” e il prefetto di Napoli Marco Valentini parlerà di "Sicurezza della Repubblica e democrazia costituzionale. Strategia di sicurezza nazionale".

È possibile seguire l’evento, venerdì 27 novembre dalle 14.30 su www.facebook.com/uniud

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Poetiche dell’Invisibile di Donato Di Poce (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

Rappresentare l’invisibile attraverso le arti figurative: la cosa parrebbe un controsenso, almeno da un punto di vista linguistico. Infatti, per definizione, l’artista è colui che descrive la realtà. E la raffigura in maniera visibile. Nel senso che, quello che noi possiamo vedere in un’opera, soprattutto quando si tratta di arti figurative, è qualcosa che cade sotto i sensi. La risposta dell’arte nella descrizione dell’invisibile è evidenziata, in maniera sicuramente molto esauriente, e in molti momenti suggestiva, nella poetica dell’invisibile scrutata con attenzione nei “Quaderni d’Arte del Bardo”, in particolare sui tre titoli: “Pittura dell’invisibile”, “Scultura dell’Invisibile” e “Fotografia dell’invisibile”, editi prima su Amazon/Kindle in formato e-book e ora riuniti in un unico testo cartaceo a cura di Donato Di Poce, editor Stefano Donno con il titolo Poetiche dell’Invisibile. Un’avvincente novità editoriale che in una fortunata e originale contaminazione di Poesia, Critica d’Arte e Fotografia, delinea e ci fa vedere nuovi orizzonti e visioni dell’Arte Contemporanea. In questi quaderni, divisi nelle principali arti figurative che conosciamo (pittura, scultura e fotografia), si cerca di seguire quel “filo dell’invisibile” che, in contrasto con quella che può essere un’apparenza, coinvolge diversi elementi delle arti figurative, a livelli differenti. Eppure, l’esperienza artistica è qualcosa che va molto oltre questo, e coinvolge una sensorialità che va oltre la sensorialità che noi possiamo approcciare direttamente.

 

Info link

https://www.amazon.it/Poetiche-dell-Invisibile-Donato-Poce/dp/B0882N6YWL/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&dchild=1&keywords=poetiche+dell%27invisibile+di+Donato+Di+Poce&qid=1606294578&sr=8-1

 


 

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martedì 24 novembre 2020

UniTrento - Verso le lune di Giove, il radar è pronto

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Trento, 24 novembre 2020 – (e.b.) Il radar Rime è pronto per affrontare la missione alla scoperta di Giove e delle sue grandi lune ghiacciate: Ganimede, Europa e Callisto. Lo strumento sviluppato per la missione Juice dell'Agenzia spaziale europea (Esa) è stato consegnato per essere messo a bordo. Il progetto vede la ricerca trentina protagonista. Principal Investigator del radar, infatti, è Lorenzo Bruzzone dell’Università di Trento, che ne ha la responsabilità scientifica, e coordinatrice della parte tecnica è Francesca Bovolo della Fondazione Bruno Kessler.
A darne notizia è l’Agenzia spaziale italiana (Asi).
«Dalla scoperta da parte di Galileo sono state formulate numerose ipotesi sulla struttura sottosuperficiale delle Lune di Giove, che hanno stimolato la fantasia di moltissimi ricercatori» dichiara Lorenzo Bruzzone dell’Università di Trento e Principal Investigator del radar. «Ora abbiamo finalmente fatto il primo passo verso la possibilità di scrivere una nuova fondamentale pagina scientifica. Per la prima volta potremo svelarne alcuni misteri ed esplorarle sotto la superficie alla ricerca di tracce di acqua».
Il radar Rime (che sta per Radar for Icy Moon Exploration), commissionato da Asi alla Thales Alenia Space e costruito negli stabilimenti di Roma e L’Aquila, è stato consegnato alla società tedesca Airbus Space che lo integrerà sulla sonda Juice dell'Esa per studiare Giove e le sue lune ghiacciate. Il decollo sarà nel 2022, l’arrivo su Giove nel 2030.
L’Italia ha dato il suo contributo a realizzare lo strumento per la missione Juice (dalle iniziali di JUpiter for ICy Moon Explorer) attraverso l’Agenzia spaziale italiana in una collaborazione internazionale con Jet Propulsion Laboratory della Nasa.
Si tratta di uno strumento in grado di aprire la strada a scoperte eccezionali visto che Rime effettuerà per la prima volta osservazioni dirette al di sotto della crosta ghiacciata delle lune Ganimede, Europa e Callisto. Dopo le storiche missioni Voyager e Galileo, Juice permetterà un balzo in avanti dal punto di vista della conoscenza scientifica. Tale missione intende, infatti, analizzare i diversi processi attivi nel sistema gioviano, fondamentali per capire quali siano (e quali siano state in passato) le condizioni di “abitabilità”, in termini di forme di vita elementari, delle lune gioviane. Si indagherà, inoltre, il funzionamento del sistema solare e le condizioni necessarie alla nascita dei pianeti.
Ulteriori dettagli su: https://www.asi.it/2020/11/il-radar-rime-pronto-per-juice/