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Emily Dickinson: a microcosm of great intuitions by Nicolina Calabrese , Michela Papavassiliou (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
IT - Grazie alla sua grande sensibilità e alle sue spiccate capacità di osservazione, Emily Dickinson è riuscita a cogliere la bellezza e la complessità della natura utilizzando uno strumento poetico potente e interiore. L'ambiente naturale non è per lei solo uno sfondo scenografico, ma uno specchio dove riflettere tutte le sue emozioni, nonché un luogo di discussione e scoperta. Alberi, fiori, uccelli diventano segni universali di vita, morte e solitudine. Nei suoi versi, la natura è spesso animata e personificata, assumendo quasi un ruolo dialogico con la poetessa. Un fiore appassito diventa il simbolo della caducità della vita, mentre un uccello in volo rappresenta il desiderio verso l'ignoto. Emily Dickinson non si limita a descrivere la natura, ma la comprende, la interiorizza e allo stesso tempo la fa sua. Il giardino che circonda la sua casa è un microcosmo, un rifugio sicuro dove riflettere sulla propria esistenza e sul grande mistero del mondo
EN - Thanks to her great sensibility and her keen observation skills, Emily Dickinson has been able to catch the beauty and the complexity of nature using a powerful and an inner poetic language tool. The natural setting is not only a stage scenery for her, but a mirror where to reflect all her emotions, and also a discussion and discovery place. Trees, flowers, birds become universal signs of life, deatn and loneliness. In her lyrics, nature is often animated and personified, assuming almost a dialogic role with the poet. A withered flower becomes the symbol of the life caducity, while a flying bird represents the longing towards the unknown. Emily Dickinson doesn't only describe nature, but she understans it, she interiorizes it and at the same time she makes her own. The garden that surrounds her home is a microcosm, a safe shelter where to think about her own existence and about the big mystery of the world.
IT - Questo libro si propone di entrare nel microcosmo ciclopico di Emily Dickinson, fatto di piccole grandi cose, di sottilissime illuminanti intuizioni e di cogliere attraverso le Sue poesie anche ciò che non viene esplicitamente rivelato, celato fra le righe. La Sua personalità racchiude tutte le fragilità di questo genio poetico insieme a quelle problematiche spirituali che attanagliano anche l’uomo moderno. Emily è simile ad una carpa tenace che viaggia controcorrente tra i flussi di un ribollente fiume in piena, alla ricerca di un posto sicuro dove depositare le sue candide uova, eccola vestita di bianco aggirarsi quieta nella sua stanza di reclusa, nutrendosi di frugali bocconcini come un indifeso uccellino, mentre il fuoco della creazione le esplode nell’animo.
EN - This book has the aim to enter Emily Dickinson's cyclopic microcosm, made of tiny, huge things and great intuitions. I wanted to highlight through her lyrics what it isn't revealed or hidden inside them and also to go deeper into her life to understand how the important events of her life influenced her behaviour. In her personality we can find all the fragilities of her poetic genius together with the spiritual troubles gripping a new born modern society too. Emily's life is like a tenacious carp that swims backwards among the flows of a full raging river, searching a safe cave to lay down its white eggs, or wandering in her white dress , feeding herself with frugal bite s like an unprotected little bird, while the fire of the poetic creation is bursting into her soul.
IT - Nicolina Calabrese, docente di lingua e letteratura inglese, studiosa di Emily Dickinson dal 1976 e autrice del saggi critici: "Aspetti e tematiche" (1976) e "Emily Dickinson: un microcosmo di grndi intuizioni(2003). Ha collaborato con L'Università Americana "Franklin College" di Lugano per la realizzazione di seminari di studio e dissertazioni a tema(2005). Ha fondato l'associazione culturale no-profit "Diotima"promuovendo arte e poesia(2009). Ha pubblicato diversi saggi sulla poesia e sull'arte (20019). Ha tradotto in inglese e ampliato questo libro: "Emily Dickinson: a microcosm of great intuitions" (2021).
EN - Nicolina Calabrese , a teacher of English and a schloar of Emily Dickinson since 1976. She has published two critic essays: "Emily Dickinson : aspetti e tematiche (1979) and Emily Dickinson: un microcosmo di grandi intuizioni(2003). She has collaborated with the American Franklin College to organize seminaries about different themes (2005). She has founded a no-profit cultural association "Diotima" dealing with art and poetry (2009). She has published several essays about poetry and art (2019). She has translated in english and edited this book:" Emily Dickinson a microcosm of great intuitions " in 2021.
IT - Michela Papavassiliou autrice della novella "Come pioggia al sole". Ha curato numerosi libri e cataloghi d'arte tra cui "Gli Artisti sul Lario" Scheiwiller (2000)," Arte nella piazza di Portofino" (2005) e "Omaggio a De Chirico" (2006) Skirà. In copertina,
EN - Michela Papavassiliou author of the novel "Like rain in the sunshine". She curated numerous books and art catologs incuding "Artisti sul Lario" Scheiwiller (2000), Arte nella piazza di Portofino " (2005) and "Omaggio a De Chirico" (2006) Skirà. On the cover, Arlequin of the two Masters2023 oil on canvas Mikaya Petros.
Arlequin of two Masters 2023 oil on canvas Mikaya Petros.
INFO
I QUADERNI DEL BARDO EDIZIONI DI STEFANO DONNO
https://www.quadernidelbardoedizionilecce.it/
OVER& PLUS SERVIZI
https://www.overeplusservizi.com/
domenica 6 ottobre 2024
sabato 5 ottobre 2024
Fiori di Andrea Giannetti (I Quaderni del Bardo Edizioni)
Camelia, Anemone, Lilium, Peonia, Azalea: cinque fiori come espressione del pudore, dell’omaggio alla memoria e del riscatto. I protagonisti del romanzo Fiori partecipano a un programma terapeutico sperimentale della commissione Pegaso, impegnandosi a elaborare nei successivi trenta mesi una sorta di diario della loro vita quotidiana. Per tutelare la privacy del dolore che li accomuna, ai cinque partecipanti è lasciata la libertà di sostituire, o meno, il nome del proprio figlio deceduto con quello di un fiore. L’unica condizione è che ciascuno di loro includa nel testo una riflessione sul proprio futuro. Le storie s’intrecciano con continui richiami e allusioni. Ogni personaggio arricchisce la narrazione con dettagli e riflessioni personali, contribuendo a una visione collettiva e, al contempo, individuale dell’esperienza del lutto. Luigi Benotti, dopo anni, riprende la sua attività di liutaio. Molti dei suoi clienti sono ragazzi che arrivano al laboratorio con le loro chitarrine da riparare e le loro inquietudini adolescenziali. Presto, Luigi diventa un mentore per questi giovani. Con un profondo senso di pentimento, Luigi cerca di colmare la distanza che lo separava da suo figlio, imparando a comunicare meglio con i ragazzi della stessa età che aveva Anemone quando è morto. Una teoria sostiene che alcune antiche popolazioni inviassero i giovani in guerra per liberarsene.
Qualcosa di simile sembra permeare la mente di Marika Persio, a giudicare dalla sua morbosa passione per i diorami militari, che allestisce con tenacia ed emotiva partecipazione: raffigurazioni tridimensionali in miniatura di battaglie storiche. Marika sembra trarre piacere dal controllo spazio-temporale che può esercitare sugli schieramenti contrapposti, formati da soldatini dall’aspetto di giovani guerrieri, decidendo a suo piacimento il momento dello scontro.
Francesca Liverzani continua a evocare il suo mitico viaggio di nozze a Parigi, già raccontato nei minimi dettagli molti anni prima al suo Giglio.
Patrick Holmes, convinto di poter attenuare il terrore per l’oscurità di sua figlia defunta, ottiene il permesso di fare running quotidiano nel cimitero in cui è sepolta la sua Peonia.
Arturo Merzario affoga il proprio dolore nell’alcol e cerca di fuggire il più lontano possibile dai suoi ricordi.
Mentre la personalità di ciascun personaggio si delinea sempre più chiaramente attraverso dettagli e riflessioni, l’esperimento della commissione Pegaso rivela la sua ragion d’essere solo verso il finale, svelando una realtà sconvolgente che cambierà definitivamente la prospettiva e il giudizio del lettore.
“Corro per non pensare a chi sono. Corro per pensare esclusivamente a raggiungere con la mente. Non m’importa che appaia come una stravaganza. È qualcosa di cui non posso fare a meno, per non soccombere all’orrore: non una sensazione puntuale e fugace in me, ma un sottofondo permanente. Raggiungo con la mente e con lo spirito mia figlia, ferma nel passato e nel mondo ultraterreno in cui si trova. Finché sarò in grado di correre, le terrò compagnia a modo mio, per mitigare lo smarrimento, il terrore che starà provando da sola, là dove si trova! Finché vivrò, le starò vicino come posso, attraverso altri che si trovano nella sua stessa dimensione, integrandomi empaticamente nell’attivazione narrativa della loro vita passata.
L’azione, infatti, dev’essere mediata. Non potrei mai farlo io direttamente. Nathalie, si spaventerebbe ancora di più! Dopodiché, quando la raggiungerò perché sarà arrivata la mia ora, il problema non si porrà più. (un estratto dal libro)
ANDREA GIANNETTI – Filologo e scrittore, vive a Roma e insegna Filologia romanza presso l’Università degli Studi Roma Tre. È autore di romanzi, Per farti venire alla finestra, Robin editore, Roma 2012; Phosphorus, Italic, Pequod, Ancona 2019; e di una raccolta di racconti, Miliadusso e altre storie di espiazione, Italic, Pequod, Ancona 2013. Per la rivista “Nuovi argomenti” ha pubblicato i seguenti racconti. A papà glielo dico domani, NA, n. 58, aprile-giugno 2012; Visita ai laghi, NA, n. 72, ottobre-dicembre 2015; Quel che so di lei, NA, n. 62, aprile-giugno 2013. Con Fiori, nel 2023, ha vinto il “Premio Europa in versi e in prosa”, per romanzi inediti. È inoltre autore di volumi e articoli di carattere scientifico; in particolare, di edizioni critiche di testi letterari medievali provenzali e italiani.