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domenica 21 gennaio 2024

Lindsey Buckingham/Christine McVie: un album inaspettato e sorprendente

Nel giugno 2017, Lindsey Buckingham e Christine McVie, due dei membri fondatori dei Fleetwood Mac, pubblicarono un album in studio collaborativo dal titolo "Lindsey Buckingham/Christine McVie". L'album, che fu accolto con recensioni generalmente positive, segnò il ritorno in sala d'incisione dei due artisti dopo diversi anni di assenza.

Il disco, prodotto da Lindsey Buckingham, è un concentrato di pop, rock e soul, con un'atmosfera nostalgica e sognante. I testi, scritti da entrambi gli artisti, parlano di amore, perdita, speranza e cambiamento.

Le canzoni dell'album sono state accolte con favore dalla critica, che ha elogiato il talento di Buckingham e McVie come autori e interpreti. Il disco ha raggiunto la posizione numero 10 nella classifica Billboard 200 degli Stati Uniti e ha venduto oltre un milione di copie in tutto il mondo.

L'album come ritorno alla musica

Per Lindsey Buckingham e Christine McVie, "Lindsey Buckingham/Christine McVie" ha rappresentato un ritorno alla musica dopo diversi anni di assenza. Buckingham aveva lasciato i Fleetwood Mac nel 2014, mentre McVie aveva lasciato la band nel 1998.

L'album è stato registrato in un periodo di grande cambiamento per entrambi gli artisti. Buckingham si era appena separato dalla moglie, mentre McVie aveva appena divorziato dal marito. I due artisti hanno trovato conforto e forza l'uno nell'altro, e la loro collaborazione ha dato vita a un album che è stato accolto come un'opera di grande maturità artistica.

La collaborazione tra Buckingham e McVie

"Lindsey Buckingham/Christine McVie" è il risultato della collaborazione tra due artisti che hanno una lunga e ricca storia insieme. Buckingham e McVie si sono incontrati per la prima volta nel 1970, quando entrarono a far parte dei Fleetwood Mac. La loro collaborazione ha contribuito a rendere la band una delle più popolari e influenti della storia del rock.

L'album è un'occasione per Buckingham e McVie di celebrare la loro lunga amicizia e collaborazione. I due artisti hanno lavorato a stretto contatto, condividendo idee e influenze. Il risultato è un album che è allo stesso tempo personale e universale, che parla al cuore di tutti gli appassionati di musica.

"Lindsey Buckingham/Christine McVie" è un album inaspettato e sorprendente, che ha superato le aspettative della critica e del pubblico. Il disco è un gioiello di pop, rock e soul, che celebra la musica e l'amicizia.

 


 

sabato 20 gennaio 2024

Iron Man 3: un film tra azione, humor e introspezione

Iron Man 3, diretto da Shane Black e uscito nelle sale nel 2013, è il terzo film della saga cinematografica di Iron Man, basata sul personaggio dei fumetti Marvel. Il film ha ottenuto un enorme successo al botteghino, incassando oltre 1,2 miliardi di dollari in tutto il mondo, diventando il film più visto del 2013.

La trama del film si svolge dopo gli eventi di The Avengers, in cui Tony Stark ha salvato New York dalla distruzione. Stark è ancora traumatizzato da quell'esperienza e vive nel terrore di un nuovo attacco. Per questo motivo, ha sviluppato un'armatura miniaturizzata che indossa sempre sotto i vestiti.

Un giorno, un terrorista noto come il Mandarino inizia a minacciare l'America. Stark, convinto che il Mandarino sia una vera minaccia, decide di affrontarlo. Tuttavia, scopre che il Mandarino è in realtà un'illusione creata da Aldrich Killian, un ex dipendente di Stark Industries.

Iron Man 3 è un film che combina sapientemente azione, humor e introspezione. La storia è ricca di colpi di scena e combattimenti spettacolari, ma allo stesso tempo esplora le paure e le fragilità di Tony Stark.

La critica

La critica ha accolto con favore Iron Man 3. Il film è stato elogiato per la sua azione, il suo humor e la sua interpretazione di Robert Downey Jr., che è stato nominato ai Golden Globe come miglior attore protagonista in un film commedia o musicale.

Tuttavia, alcuni critici hanno criticato il film per la sua trama contorta e per la sua rappresentazione del Mandarino.

I fan

I fan di Iron Man hanno apprezzato il film, che è stato visto come un'evoluzione della saga. Il film ha ampliato la storia di Tony Stark e ha introdotto nuovi personaggi, come Aldrich Killian e la Vedova Nera.

Iron Man 3 è un film ben fatto che offre un mix di azione, humor e introspezione. Il film è stato un successo al botteghino e ha ricevuto recensioni positive da parte della critica e dei fan.

Fonti autorevoli

  • The New York Times: "Iron Man 3 è un film divertente e avvincente che offre una nuova prospettiva sul personaggio di Tony Stark."
  • The Washington Post: "Iron Man 3 è un film che va oltre l'azione e l'umorismo per esplorare le paure e le fragilità di Tony Stark."
  • Variety: "Iron Man 3 è un film ben fatto che offre un'esperienza cinematografica coinvolgente."

Fonti meno autorevoli

  • The Daily Mail: "Iron Man 3 è un film confuso e disordinato che delude i fan del personaggio."
  • The Hollywood Reporter: "Iron Man 3 è un film che punta troppo sull'azione e non abbastanza sulla storia."
  • IGN: "Iron Man 3 è un film divertente, ma non è all'altezza dei suoi predecessori."

Diversi punti di vista

I fan di Iron Man

I fan di Iron Man hanno apprezzato Iron Man 3 perché è un film che offre una nuova prospettiva sul personaggio di Tony Stark. Il film esplora le paure e le fragilità di Stark, che sono temi che non erano stati affrontati nei film precedenti.

I critici

Alcuni critici hanno criticato Iron Man 3 per la sua trama contorta e per la sua rappresentazione del Mandarino. La trama del film è stata giudicata troppo complessa e difficile da seguire, mentre il Mandarino è stato considerato un cattivo deludente.

I detrattori

Altri critici hanno criticato Iron Man 3 perché è un film che punta troppo sull'azione e non abbastanza sulla storia. Il film è stato giudicato troppo superficiale e privo di profondità.

Iron Man 3 è un film che offre un'esperienza cinematografica coinvolgente. Il film è ben fatto e offre un mix di azione, humor e introspezione. Tuttavia, la trama del film è stata giudicata troppo complessa da alcuni critici e il Mandarino è stato considerato un cattivo deludente.


 

Grillo, Elevato o Illuminato? di Falco Nardi (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

Serve un grande spirito di osservazione per poter cogliere i dettagli in grado di mutare la consapevolezza della realtà e farci guardare il mondo con occhi differenti. Questo libro tenta di fare luce su una serie di elementi simbolici in qualche modo esotericamente legati al leader storico dei pentastellati, e di rispondere ad altri irrisolti interrogativi sulla carriera politica (iniziatica?) di Beppe Grillo
Prefazione di Mario Contino 

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Andracca - To Bare the Weight of Death (Full Album)

venerdì 19 gennaio 2024

DOMANI 20 GENNAIO 2024 Antonella Rizzo autrice del libro L'ora del sole medio al C.I.Q - Centro Internazionale di Quartiere di Milano

 Antonella Rizzo autrice per i Quaderni del Bardo Edizioni del libro L'ora del sole medio, presenta il volume Sabato 20 gennaio 2024 ore 17,30 presso il C.I.Q - Centro Internazionale di Quartiere  sala bianca, via Fabio Massimo 19 Milano (fermata Porto di Mare - metro gialla) Dialoga con l’autrice Riccardo Giuseppe Mereu (poeta e performer). I versi danzati saranno a cura di Veronica Lonedo, le letture di poesia teatrale di Paola Pauline Leone, e le foto di Nicola Molaro

L’ora del sole medio: raccolta di apocalissi minime (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno) - “L’ora del sole medio è il momento della scrittura senza ombra durante il quale è impossibile nascondersi. È la fine di ogni fine, un’apocalisse di luce in cui i dettagli sono al pari del tutto e dicono di più. La raccolta è la resa di uno stato di fine che si ripete ogni giorno, all’ora del sole medio.

(Antonella Rizzo)

(…) I poeti sono come gli angeli, non cambiano mai, è la tonalità del canto a cambiare con la forma del mondo. Nell’ora del sole medio ci sono solo naufraghi e migranti in lento movimento, impiccagioni, mute di cani rabbiosi, terra secca e raccolti perduti. C’è una guerra, lontana o forse vicinissima, c’è il segno di qualcosa che ha colpito i corpi con l’ineluttabile e cieca democrazia del male e del dolore. Non c’è ombra, tutto è luce accecante. (…) Ignazio Licata

(…) L’essenza di questo lavoro si rivela come una disamina della verità, di uno sguardo interiore in grado di leggere noi stessi non tramite il riflesso, ma attraverso la lente della distanza. Come se non ci riguardasse, come se non ci appartenessimo e, al contempo, come se fosse l’unico modo possibile per potersi appartenere davvero, per raggiungere la consapevolezza di ogni passo che tracciamo o abbiamo tracciato (…). Dario Talarico

Antonella Rizzo, nata nel Salento, vicino a un limone dai frutti neri, compie studi classici e umanistici. Approda alla ricerca accademica che lascia per una scelta di indipendenza. Dopo un lungo dialogo con il Senegal e con le comunità migranti, arriva a Milano dove insegna in scuole di periferia, scrive poesia e continua il suo lavoro di ricerca sulle identità plurali, diasporiche, che ammira come paesaggi.

 

 

Riccardo Giuseppe Mereu (Carbonia, 1° giugno 1971) si laurea a Cagliari in Giurisprudenza. Dal 2014 vive a Pavia, dove consegue il Master universitario “Professioni e Prodotti dell’Editoria” con la tesi Poesia visiva. Storia di parole e immagini. Partecipa a reading, a Poetry Slam, a rassegne di poesia e di arti visive e performative. Ha vinto una borsa di studio per la V edizione del Festival Poesiæuropa (Isola Polvese, 30 maggio-3 giugno 2023) con un lavoro sul rapporto tra Utopia, di Thomas More, la poesia, la natura e la ricerca della riunificazione della cultura scientifica e di quella umanistica. Studia dal 2021 con l’attrice, vocal e acting coach Maria Carolina Nardino. Presenta in una prova aperta, il 23 settembre 2023 a Milano, presso “Portiamo il teatro a casa tua”, di Mariagrazia Innecco, il suo primo monologo lungo dal titolo Noi? Tutte le idee nascono utopie, che replica il 19 novembre, sempre a Milano, presso la Sala Appartamento del Teatro Franco Parenti, all’interno della programmazione di Bookcity. Tra le sue pubblicazioni, la silloge L’acqua è seminale (IQdB Edizioni, 2018), a cura di Elisa Longo, edita in e-book. Suoi testi sono apparsi su riviste digitali e cartacee, altri in antologie. 

Info link

https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/2023/10/lora-del-sole-medio-raccolta-di.html


Le metamorfosi di Casanova di Attila F. Balázs (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

Le storie delle Metamorfosi di Casanova presentano l'amore come la motivazione più profonda dell'umanità, il seme della vita e il sorriso dell'esistenza, sentimento principe dell’animo umano, senza il quale la vita stessa sarebbe un tunnel buio.

Prendendo come pretesto per le sue narrazioni la "gloria" di un personaggio noto per le sue avventure erotiche, Attila F. Balázs fa dell’eclettica figura di Casanova simbolo del comportamento e delle esperienze erotiche e sentimentali di ogni lettore uomo; Casanova fa parte dell’immaginario collettivo del genere maschile: la gioia effimera eppure appagante della seduzione. L'amore si manifesta infatti in mille modi diversi, ha mille diverse sfumature. Non potrà mai essere definito totalmente dalle parole, è un sentimento sfuggente, fluido che inonda l’anima, tremore del corpo, esaltazione e pianto. (dalla prefazione di Laura Garavaglia)

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Staying Alive (1983) - consigliato

As You Were – Who Built the Moon?: un confronto tra due fratelli, due album, due visioni della musica

Nel 2017, Liam e Noel Gallagher, i due fratelli che hanno dato vita agli Oasis, una delle band più iconiche della storia del rock, hanno pubblicato due album in studio a distanza di pochi mesi l'uno dall'altro. As You Were di Liam e Who Built the Moon? di Noel sono stati entrambi acclamati dalla critica e dal pubblico, ma hanno anche suscitato diverse polemiche.

As You Were è un album rock classico, con un sound che si ispira ai primi Oasis e ai Beatles. Le canzoni sono orecchiabili e coinvolgenti, e la voce di Liam è potente e carismatica come sempre. Il disco è stato un successo commerciale, raggiungendo la prima posizione nelle classifiche di vendita di diversi paesi, tra cui Regno Unito, Stati Uniti e Italia.

Who Built the Moon? è un album più sperimentale, con un sound che spazia dal rock al pop all'elettronica. Le canzoni sono più complesse e raffinate, e il disco è ricco di influenze diverse. Noel ha dichiarato di essersi ispirato a diversi artisti, tra cui David Bowie, Brian Eno e i Pink Floyd. Il disco è stato un successo di critica, ma non ha avuto lo stesso impatto commerciale di As You Were.

I punti di vista

I due album sono stati accolti con giudizi contrastanti. As You Were è stato elogiato per la sua semplicità e immediatezza, mentre Who Built the Moon? è stato apprezzato per la sua sperimentazione e originalità.

**I fan degli Oasis hanno generalmente apprezzato As You Were, che rappresenta un ritorno alle origini del gruppo. Who Built the Moon?, invece, è stato accolto con più freddezza da parte dei fan più tradizionalisti, che lo hanno ritenuto troppo distante dal sound degli Oasis.

**La critica musicale ha generalmente apprezzato entrambi gli album. As You Were è stato considerato un disco solido e coerente, che conferma il talento di Liam come artista solista. Who Built the Moon? è stato elogiato per la sua ambizione e originalità, che lo rendono un disco unico nel panorama del rock contemporaneo.

Un confronto

As You Were e Who Built the Moon? sono due album molto diversi, ma hanno anche alcuni punti in comune. Entrambi sono il frutto del talento e della creatività di due fratelli che hanno una profonda passione per la musica.

As You Were è un album che parla di rinascita e riscatto. Liam Gallagher, dopo la fine degli Oasis, ha ritrovato la sua voce e la sua forza creativa. Il disco è un inno alla vita e all'amore, e rappresenta un nuovo inizio per l'artista.

Who Built the Moon? è un album più complesso e riflessivo. Noel Gallagher esplora temi come la natura del tempo, la ricerca della felicità e il senso della vita. Il disco è un viaggio nell'interiorità dell'artista, che cerca di dare un senso al mondo che lo circonda.

In definitiva, As You Were e Who Built the Moon? sono due album che meritano di essere ascoltati. Sono due opere diverse, ma entrambe sono frutto del talento di due artisti che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del rock.

 


 

Apollo Justice: Ace Attorney Trilogy Pre-Order Trailer

giovedì 18 gennaio 2024

SteamWorld Build Review

NEW PS5 Slim: Unboxing + Review!

Invincible S2 Mid-Season Angry Review - BEST SUPERHERO SHOW ON TV!

Contrasti Radioattivi di Paolo Laddomada (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

26 aprile 1986 - Alle ore 1:23:45 locali, durante un test sulla sicurezza nella centrale nucleare di Chernobyl, precisamente sul reattore n. 4 sito in Pripyat, per un (presunto) errore del personale al lavoro in quel momento, accade l’irreparabile. Il test doveva essere condotto di giorno, da personale appositamente preparato ma, a causa di un parallelo calo nella rete che forniva l'energia alla vicina Kiev, il via libera per ridurre la potenza del reattore di Chernobyl senza rischiare deficit di fornitura, venne dato solo di notte, quando era in servizio il personale del turno successivo, completamente all'oscuro delle procedure di emergenza. L’esplosione e il conseguente incendio del reattore n. 4 provocano, a tutt’oggi, il più grave disastro nucleare della storia. Tra le pagine di questo libro, rivivono per immagini testi, contesti, viosnari e fantasmatici di un multiverso comunque appartenente alla nostra più recente storia contemporanea

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Su strada con una Smart di 4,4 metri che accelera come una Porsche | Smart #3

Gli errori di Napoleon raccontati da un professore di storia

mercoledì 17 gennaio 2024

Residente: un album audace e controverso

Il 31 marzo 2017, il rapper portoricano René Pérez Joglar, meglio noto come Residente, pubblica il suo primo album in studio da solista, intitolato semplicemente "Residente". Il disco, che segna la fine della pausa artistica del gruppo Calle 13, è un'opera ambiziosa e complessa, che affronta temi sociali e politici in modo provocatorio e irriverente.

L'album è composto da 10 brani, che spaziano dal rap al pop, dall'elettronica al jazz. Le tematiche affrontate sono molteplici e includono la discriminazione razziale, la violenza, la corruzione, l'immigrazione e la politica. Residente utilizza la sua musica per esprimere il suo punto di vista su questi temi, spesso in modo spigoloso e provocatorio.

Il brano di apertura, "Intro ADN / DNA", è una collaborazione con il rapper statunitense Lin-Manuel Miranda. Il brano parla dell'identità e della cultura latina, e della necessità di preservarle. "Somos Anormales" è un brano contro la discriminazione razziale, che celebra la diversità. "Una Leyenda China" è una storia immaginaria su una donna cinese che lotta per la sua libertà. "Desencuentro" è una collaborazione con il cantautore messicano Calle 13. Il brano parla del conflitto tra Stati Uniti e Messico, e della necessità di trovare un modo per superarlo.

"Residente" è un album che ha ricevuto recensioni contrastanti. I critici più positivi hanno elogiato l'audacia e l'originalità dell'opera, sottolineando la capacità di Residente di affrontare temi importanti in modo creativo e stimolante. I critici più negativi hanno invece criticato la provocazione fine a se stessa di alcuni brani, e la mancanza di coerenza dell'album.

Nonostante le critiche, "Residente" è un album che ha avuto un impatto significativo sulla scena musicale latina. Il disco ha vinto numerosi premi, tra cui il Grammy Award per il miglior album di musica urbana latina. Residente ha inoltre ricevuto il plauso di artisti di tutto il mondo, tra cui Madonna, Beyoncé e Kendrick Lamar.

Diversità di punti di vista

L'album "Residente" è un'opera che suscita diverse interpretazioni e punti di vista. Ecco alcuni esempi:

  • Un'opera di denuncia sociale: l'album può essere visto come un'opera di denuncia sociale, che affronta temi importanti come la discriminazione razziale, la violenza, la corruzione e l'immigrazione. Residente utilizza la sua musica per esprimere il suo dissenso nei confronti di questi problemi, e per invitare l'ascoltatore a riflettere su di essi.
  • Un'opera di sperimentazione musicale: l'album può essere visto come un'opera di sperimentazione musicale, che combina diversi generi musicali, tra cui rap, pop, elettronica e jazz. Residente si dimostra un artista versatile e innovativo, che non ha paura di sperimentare con nuovi suoni e stili.
  • Un'opera di egocentrismo: alcuni critici hanno criticato l'album per la sua presunta autocelebrazione. Residente, infatti, si mette spesso al centro dell'attenzione, parlando di sé stesso e delle sue esperienze personali.

In definitiva, l'album "Residente" è un'opera complessa e multiforme, che può essere interpretata in diversi modi. È un album che suscita emozioni e riflessioni, e che non lascia indifferenti.

 


 

Lenovo Legion Go sfida ROG Ally CON UN SUPER DISPLAY!

Cavusum - DCLXVI (Full EP)

lunedì 15 gennaio 2024

Recensione Intehill 15.6": il monitor portatile FullHD per PC e CONSOLE

RECENSIONE BUDDYFIT gli ALLENAMENTI SMART

APOKRIF NERETVA di SÁNDOR HALMOSI (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

“Se c'è molta luce, possiamo fingere di non vedere./ C'è tantissima luce. Non possiamo fingere di non vedere.” // Il raffinato discorso poetico di Sándor Halmosi si fa sempre più fibroso, le sue “schegge” appaiono nei luoghi più inaspettati, altre volte il corpo pulsante della poesia è lacerato e incrinato. Basta toccarne la superficie, per percepire la nostra “vita patchwork”. Ne trarremo il meglio, se ci ferisce. In ogni poesia c'è uno spazio vuoto che appartiene solo a noi, al lettore. Il marchio distintivo di Halmosi è una percezione del mondo sottilmente moderna e spirituale. Una poesia precisa che misura in modo affidabile la densità angelica. (András Visky)

APOKRIF - Traduzione dall’ungherese Györgyi Gyetvai e Gianmaria D. Eletto
NERETVA - Traduzione dall’ungherese di Ágnes Kenéz


In copertina e nel libro illustrazioni di István Fábián

 

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iQdB casa editrice - I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno

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domenica 14 gennaio 2024

Elezione al rango di contemplatore della luna di Danilo Di Prinzio (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

I racconti presenti nella raccolta sono come elisir preparati con stelle frantumate nel mortaio del cervello. Bevande capaci di trasportare il lettore verso quella sottesa trascendenza a cui i personaggi nella loro semplicità cercano di aspirare.

Danilo Di Prinzio è nato nel 1972 a Guardiagrele, antico borgo alle pendici della Majella, Danilo dice di aver bruciato una laurea in filosofia prima di iniziare a lavorare per un’impresa di costruzioni, lavoro durante il quale approfitta delle pause per scrivere; ha pubblicato i suoi racconti e poesie presso varie riviste letterarie.

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sabato 13 gennaio 2024

Painted Ruins: la maturità artistica dei Grizzly Bear

Painted Ruins, quinto album in studio dei Grizzly Bear, è stato pubblicato il 25 marzo 2017. Il disco, prodotto da Chris Taylor, è stato registrato a Los Angeles e a Woodstock, nello stato di New York.

Painted Ruins è un album che segna una svolta nella carriera dei Grizzly Bear. La band, che si era fatta conoscere per il suo sound indie-folk, si avvicina a sonorità più sperimentali e art-rock. I brani sono più lunghi e complessi, con arrangiamenti che spaziano dalla psichedelia al pop, dall'elettronica al folk.

L'album è stato accolto positivamente dalla critica, che ha lodato la maturità artistica della band e la bellezza delle sue melodie.

Sonorità e struttura

Painted Ruins è un album ricco di sonorità diverse. La band sperimenta con arrangiamenti complessi e articolati, che spaziano dalla psichedelia al pop, dall'elettronica al folk.

Il brano d'apertura, "Wasted Acres", è un'elegante ballata folk con un andamento lento e sognante. "Mourning Sound", il primo singolo estratto, è un brano più movimentato, con un ritmo funky e un'atmosfera quasi new wave. "Four Cypresses" è una delicata ballata acustica, mentre "Aquarian" è un brano psichedelico con un'atmosfera eterea. "Losing All Senses" è un brano più rock, con un ritmo incalzante e un testo che parla di perdita e disperazione. "Three Rings" è un brano elettronico ambient, mentre "Glass Hillside" è una ballata folk con un'atmosfera malinconica. "Cut Me Loose" è un brano rock con un ritmo energico, mentre "The Hunt" è un brano psichedelico con un'atmosfera inquietante. "Speak In Tongues" è un brano folk con un andamento lento e suggestivo.

Testi e tematiche

I testi di Painted Ruins sono spesso introspettivi e riflessivi. I temi ricorrenti sono la perdita, l'amore, la natura e la spiritualità.

"Wasted Acres" parla di un'esperienza di perdita e di come questa possa portare a una profonda riflessione sulla vita. "Mourning Sound" è una canzone d'amore che parla di un rapporto finito. "Four Cypresses" è un brano che celebra la bellezza della natura. "Aquarian" è una canzone spirituale che parla della ricerca di un senso nella vita. "Losing All Senses" è un brano che parla di disperazione e di perdita della speranza. "Three Rings" è una canzone d'amore che parla di un rapporto che sta per finire. "Glass Hillside" è un brano malinconico che parla di nostalgia e di ricordi del passato. "Cut Me Loose" è una canzone di liberazione da una relazione tossica. "The Hunt" è una canzone inquietante che parla di un'ossessione. "Speak In Tongues" è una canzone spirituale che parla della ricerca della verità.

Critica

Painted Ruins è stato accolto positivamente dalla critica. Il disco è stato elogiato per la maturità artistica della band, per la bellezza delle sue melodie e per la sua sperimentazione sonora.

La rivista Rolling Stone ha dato a Painted Ruins un voto di 4 stelle su 5, definendolo "un album ambizioso e raffinato che segna un nuovo capitolo nella carriera dei Grizzly Bear".

Il quotidiano The New York Times ha scritto che Painted Ruins è "un album affascinante e complesso che dimostra la continua evoluzione dei Grizzly Bear".

La rivista Pitchfork ha dato a Painted Ruins un voto di 7,8 su 10, affermando che "è un album che richiede tempo per essere apprezzato, ma che è ricco di ricompense".

Conclusioni

Painted Ruins è un album importante nella carriera dei Grizzly Bear. Il disco segna una svolta verso sonorità più sperimentali e art-rock, e testimonia la maturità artistica della band.

L'album è ricco di melodie belle e coinvolgenti, e i testi sono spesso introspettivi e riflessivi. Painted Ruins è un album che merita di essere ascoltato e apprezzato.

Punti di vista diversi

Alcuni critici hanno espresso perplessità sulla svolta sperimentale dei Grizzly Bear. Secondo questi critici, la band ha perso la sua identità e si è allontanata dal suo sound originale.

Altri critici, invece, hanno elogiato la sperimentazione dei Grizzly Bear. Secondo questi critici, la band ha dimostrato di essere una band coraggiosa e innovativa.


 

The Lego Movie: un'avventura interattiva e divertente

The Lego Movie è un film d'animazione del 2014 diretto da Phil Lord e Chris Miller. La storia segue le vicende di Emmet, un comune omino Lego, che viene erroneamente riconosciuto come l'eroe capace di fermare un'imminente apocalisse. Nel compito viene aiutato da un gruppo di sconosciuti ed improbabili compagni, tra cui la ribelle Wildstyle, il saggio Vitruvius e il malvagio Lord Business.

Temi e messaggi

Il film affronta diversi temi, tra cui l'importanza della creatività, della diversità e della collaborazione. Emmet, all'inizio della storia, è un personaggio ordinario e conformista, che segue sempre le regole e non osa esprimere la propria individualità. Tuttavia, nel corso della sua avventura, Emmet imparerà ad essere creativo e a pensare fuori dagli schemi.

Il film trasmette anche un messaggio di tolleranza e inclusione. Wildstyle, Batman, Unikitty e gli altri personaggi che si uniscono a Emmet sono tutti diversi tra loro, ma sono uniti da un comune obiettivo: salvare il mondo. Il film mostra che la diversità è una forza, non una debolezza.

Critica

The Lego Movie è stato un successo di critica e di pubblico. Il film è stato elogiato per la sua originalità, il suo umorismo e la sua morale positiva. Il sito web Rotten Tomatoes, che raccoglie le recensioni della critica cinematografica, ha dato al film un punteggio di 96%.

Analisi

The Lego Movie è un film che riesce a divertire e intrattenere allo stesso tempo. La storia è coinvolgente e ricca di colpi di scena, e i personaggi sono ben caratterizzati e simpatici. Il film è anche un'esperienza interattiva, in quanto il pubblico è invitato a partecipare attivamente alla storia.

Il film è stato criticato da alcuni per la sua eccessiva commercializzazione. Infatti, il film è stato prodotto in collaborazione con la Lego, e il marchio Lego è presente in molte scene del film. Tuttavia, altri hanno sostenuto che la commercializzazione è un elemento naturale del film, che è basato sui giocattoli Lego. The Lego Movie è un film che merita di essere visto. È un'avventura divertente e coinvolgente, che trasmette messaggi positivi. Il film è adatto a un pubblico di tutte le età.

Fonti

  • The Lego Movie - Wikipedia
  • The Lego Movie - Rotten Tomatoes
  • The Lego Movie - Roger Ebert
  • The Lego Movie - Cinematographe

Citazioni

  • "La creatività è contagiosa. Trasmettila." - Emmet
  • "La diversità è una forza." - Wildstyle
  • "Non devi essere perfetto per essere un eroe." - Vitruvius
  • "Il mondo è un posto migliore quando siamo tutti diversi." - Unikitty

Punti di vista

  • Punto di vista positivo: The Lego Movie è un film divertente e coinvolgente, che trasmette messaggi positivi.
  • Punto di vista negativo: Il film è eccessivamente commercializzato.

Fonte autorevole: Rotten Tomatoes è un sito web che raccoglie le recensioni della critica cinematografica. Il sito ha dato a The Lego Movie un punteggio di 96%, indicando che il film è stato accolto molto positivamente dalla critica.

Fonte meno autorevole: Cinematographe è un sito web italiano di cinema. Il sito ha dato a The Lego Movie una recensione positiva, ma ha anche criticato il film per la sua eccessiva commercializzazione.

 


 

Una matinée in versi il 14 GENNAIO 2024 con i "I Mandala di Luce" di Annelisa Addolorato

 Navigli Poetry Slam, I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno presentano il 14 gennaio 2024, ore 12,00 presso Il BarRito, via F. De Mura 67, Lecce, Italy, l’AZIONE / PERFORMANCE di Annelisa Addolorato autrice per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno del volume I Mandala di Luce.

Annelisa Addolorato, artista internazionale, titolare del marchio italiano NPS: navigli poetry slam, ha pubblicato "I Mandala di Luce" per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno. La raccolta è composta da poesie e prose che catturano la meraviglia e la percezione di simboli, immagini e colori, in un ritmo del fare, del dire e dell'agire poetico magico, mistico, ancestrale.

I Mandala di Luce di Annelisa Addolorato (I Quaderni  del Bardo Edizioni di Stefano Donno) - La cura della casa è come la costruzione di un meraviglioso Mandala, un giardino mutante di cui prendersi cura. Curiosa, viaggiatrice, cura la natura con amore viscerale: la Terra siamo noi, energia vitale e cosmica. La pagina diventa sessione di arte marziale pratica con alternanza esatta di racconti, frasi poetiche e riflessioni. Il libro scorre con la caratteristica leggera nota di melanconia esistenziale giapponese, stile Mieko Kawakami, ben descrivendo la struggente presenza dell’essere e dell’amare. (Serena Rossi)

Annelisa Addolorato nei suoi testi cattura Meraviglia e Percezione di simboli, immagini, colori, in un ritmo del fare, del dire e dell’agire poetico magico, mistico, ancestrale. Un dimensionare l’esprit poétique in raffinate poesie e prose che si nutrono di un mondo interiore multipolare e decentralizzato, ma vivissimo in un Silenzio abissale, che splende e risplende di luce propria. (Stefano Donno)

Pubblica da anni libri di poesia&arte, tra cui: Guardando la mar – Il nostro Chi (IQdB/Amazon, Lecce 2022); i tre libri con testo a fronte: My voice seeks You (italiano/inglese, New York), La palabra ‘lasca’ (italiano/spagnolo, Madrid) e Mariposas y falenas (italiano/spagnolo, Madrid); libri adottati come testi di studio universitario Viaje entre palabras (Madrid), Generación Tuteo e La parola danzante (Milano), tra altri titoli. Ha tradotto molti testi e libri di poesia. On line si possono ascoltare sue poesie, le tracce dei suoi audiolibri in italiano e spagnolo LA FORMA DELLA TIGRE. Suoi scritti di narrativa e sull’arte sono presenti in rete e, su antologie varie tradotti in molte lingue, tra cui: hindi, coreano, giapponese, inglese, spagnolo, rumeno, tedesco, turco. Partecipa e contribuisce come artista e creativa a progetti&festival letterari/artistici/culturali in Italia e nel mondo. Scrive post di attualità e poesia PAESAGGI DELL’ANIMA. PAESAGGI DEL SUD (nella rivista on line Il pensiero mediterraneo); scrive i post mensili della rubrica LA SPAGNA IN LETTERE (nel blog poetico La Poesia e lo Spirito); è co-ideatrice del progetto creativo Migra.Azioni, insieme alla artista S. Rossi; forma parte della redazione della collana poetica De luz, piedra y espejo (edita dall’Università di Al- calá di Henares); Premio Letterario Internazionale Città di Pomezia; Festival Kritya.

Info link

https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/2023/10/i-mandala-di-luce-di-annelisa-addolorato.html

 

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venerdì 12 gennaio 2024

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SI PARLERA' OGGI DI FRANCESCO SAVERIO DODARO ALLA BIBLIOTECA BERNARDINI DI LECCE

E’ prevista la presentazione del volume Dòdaro: dal battito creatore alla rifondazione dell’anthropos di Francesco Aprile  (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno) OGGI  12 gennaio 2024 ore 18,30 presso Biblioteca Bernardini - Convitto Palmieri (Piazzetta Giosuè Carducci - Lecce). Dialogheranno con l’autore Francesco Aprile, Egidio Marullo (pittore e musicista), Stefano Donno (editore), Mauro Marino (Operatore culturale e curatore editoriale, allievo e collaboratore del poeta Danilo Dolci).

L’evento è organizzato da Biblioteca Bernardini, Regione Puglia, Polo Biblio Museale di Lecce, Teatro Pubblico Pugliese, Pill Cultura, Provincia di Lecce, Città di Lecce, Osservatorio Luoghi Lingue Corpi

 

Francesco Saverio Dòdaro (Bari 01/08/1930 – Lecce 09/02/2018) è stato poeta, poeta visivo, saggista, filosofo, teorico dell’arte e della letteratura, narratore, studioso del libro e delle sue forme. Questo è il lavoro più esaustivo che ad oggi sia uscito su Dòdaro. La ricerca di Francesco Saverio Dòdaro, dagli anni Cinquanta fino alla morte dell’autore, avvenuta nel 2018, si è intrecciata con le vicende di alcuni audaci innovatori, contribuendo a sua volta a rinnovare in maniera importante il ventaglio delle ricerche poetiche germinate dal secondo Novecento. Dalle prime combustioni pittoriche al passaggio alla letteratura e alla teoria del testo e dell’arte, dall’avvincente e profonda teoria sulla genesi del linguaggio al rinnovamento dell’oggetto-libro, dal modulo come unità di misura del pensiero alla narrativa postale e all’internet poetry, dalla poesia visiva alla narrativa concreta, dalla letteratura mediatrice di pace al romanzo di cento parole nelle vetrine dei negozi, la ricerca di sempre nuove formule ha animato l’attività dòdariana. Ne viene fuori il profilo articolato di un autore impegnato nell’investimento creativo dei linguaggi, in una prassi di rinnovamento del mondo, oltre che dell’opera, uno sconfinamento dei generi che ha saputo dialogare con le linee portanti della ricerca internazionale, costruendo trame di intervento attivo sul mondo, investigando il libro e la parola poetica nell’ottica eterodossa del travalicamento dei confini fra i linguaggi più disparati. Questo studio vuole offrire un profilo storico-critico degli ambiti di ricerca e dell’opera, attraversandone le diverse fasi evolutive.

 

“Illuminante e socratico, contro ogni dogmatismo, sempre al lavoro per gli altri. Così è stato per me Saverio Dòdaro. Quando ci siamo incontrati le sue parole erano poche, ma dense di una visione del mondo e una cultura che già chiarivano quale fosse per lui il luogo privilegiato del fare poesia: l’altro, l’alterità. Illuminante e socratico, capace di insegnare coi silenzi, di far maturare e far venire fuori senza imporre nulla. Perché tutto questo? Solo per ricordare a me stesso quanto quelle parole e quei silenzi abbiano fatto crescere intere generazioni, qui, nel Salento. Pragmatico eppure visionario, attento osservatore del suo tempo, ha saputo tessere rapporti col mondo, facendo del Salento quello che Antonio Verri chiamava “il Salento europeo” e di cui Dòdaro, a detta di Verri, era una delle colonne. Una figura volutamente appartata, per rifiuto di ogni ribalta, che ha donato se stesso agli altri, anteponendo poesia e crescita dei giovani a ogni tornaconto personale. Colpevole soltanto di purezza. Un autore capace di tenere insieme ricerca letteraria e tensione sociale, rivolto al mondo, ma senza dimenticare il territorio.  Nel libro ho voluto raccogliere questo e molto altro, affrontando l’opera più che cinquantennale di un autore che ha sempre guardato al mondo e alla poesia nell’ottica di una ricerca esistenziale profonda. La teoria genetica, infatti, elaborata dagli anni Settanta, è il grembo dal cui interno sprigionano le opere letterarie, verbovisive e teoriche successive. Dòdaro, come sottolinea Ruggero Maggi, “è stato il vero precursore di quella ricerca artistica che solo dopo una ventina d’anni sarebbe stata rivalutata e “consumata” da vari artisti internazionali”, un autore con cui bisogna e bisognerà fare i conti ora e in futuro.” (Francesco Aprile)

 

Dòdaro, nato nel Trenta a Bari, sfollato a Turi durante la guerra, formatosi nel solco del Meridionalismo grazie ai ripetuti contatti coi Fiore (Vittore, presso l’ufficio stampa della Fiera del Levante, e Tommaso), amico dei poeti Vittorio Bodini e Rocco Scotellaro grazie a un legame nato nella magica avventura del “Sottano” a Bari, veniva introdotto, da giovanissimo, agli incontri di Laterza e a quelli della “Scaletta” di Matera, allievo di Giorgio Morandi a Bologna, in pittura bruciava gli smalti nel ’54 (come Burri), in “fuga” nella Parigi della grande cultura del dopoguerra, amico fraterno del poeta armeno Hrand Nazariantz, ha stretto legami con le intelligenze più vive e interessanti del Secondo Novecento (da Carmelo Bene a Luciano Caruso, da Antonio L. Verri a Edoardo De Candia, da Julien Blaine a Lamberto Pignotti, da Aldo Dramis a Vittorio Pagano, da Richard Kostelanetz a Shoachiro Takahashi, da Giovanni Fontana a Ruggero Maggi a Rolando Mignani ecc.), ha dato vita, negli anni, ad alcune delle collane editoriali più rivoluzionarie, contribuendo in maniera sensibile alla riformulazione dell’oggetto-libro (romanzi su cartolina, poesia e scritture da proiettare, poesia per internet, narrativa in store), è stato con il Movimento di Arte Genetica, da lui fondato nel 1976, come scrive Ruggero Maggi, “il vero precursore di quella ricerca artistica che solo dopo una ventina d’anni sarebbe stata rivalutata e consumata da vari artisti internazionali”.

 

L’autore: Francesco Aprile è poeta visivo, saggista, autore di code poems (2010), asemic cinema (dal 2016), poesie visive, scritture sbagliate, glitch, asemic writing, asemic-glitch writing, abbecedari asemantici. Nel 2010 ha aderito al movimento letterario New Page-Narrativa in store, fondato nel 2009 da Francesco Saverio Dòdaro, assumendone la direzione nel 2013. Nell’aprile 2011 ha fondato, firmandone il primo manifesto, il gruppo di protesta artistica Contrabbando Poetico e nel 2014, con Cristiano Caggiula, la rivista di analisi liminale Utsanga.it; nel marzo 2021 ha lanciato – con Caggiula, Astolfi, Garrapa, Perozzi – il manifesto del “Liminalismo”. Nell’ambito dei linguaggi verbovisivi è presente in archivi, musei, fondazioni con opere e/o pubblicazioni (Poetry Library, Tate Library, ArtPool Art Research Center, Archimuseo Accattino, ABA Palermo, Poetry Collection-Buffalo University, Imago Mundi-Fondazione Benetton, Collezione Garrera, Fondazione Berardelli ecc). Dal 2016 è inserito in ADA-Archive of Digital Art/Media Art Research Center (Danube University, Krems).  Ha esposto in Italia e all’estero ed è presente su riviste italiane e straniere (“591”, “La Battana”, “La Clessidra”, “Revista laboratorio” – Universidad Diego Portales – Santiago, “Nod Magazine” – Calgary University, “Infinity’s Kitchen”, “Commonline journal” – The Evergreen State College in Olympia, “Letteratura e società”, “Rivista Risvolti”, “La Vallisa”, “Levania”, “Offerta speciale/Busta sorpresa”, “Hotel Dada”, “Digicult”, “Dado tutto bianco”, “Rivista di studi italiani”, “Asemica”, “BAU” ecc.). Ha curato le mostre: Forma e transforma: dalla scrittura visuale all’asemic writing (Archimuseo A. Accattino, 2018, con A. Accattino e C. Caggiula – con annesso catalogo), Asemic writing: map of the asemic horizon (Scolacium, 2016-2017, prima mostra italiana dedicata al percorso storico e contemporaneo dell’asemic writing, con C. Caggiula, E. Carella), Scritture asemiche. Libri d’artista dalla collezione dell’Accademia di Belle Arti di Palermo (Palermo, 2019-2020), Cantata plurale per F. S. Dòdaro (Lecce, 2019), Womb. Opere dall’archivio utsanga (Museo della casa alla fasanese, Fasano, giugno 2022). Collabora o ha collaborato con i gruppi “Electronic Cottage” (Hal McGee) e “New Situazionism” (Dangelo-Menguzzato).

 

Info link

https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/2021/11/dodaro-dal-battito-creatore-alla.html

Mail – iquadernidelbardoed@libero.it


Ufficiale e gentiluomo #youtuber #youtube #youtubeshorts (consigliato)

10,000 Gecs: immenso album di 100 Gecs, un viaggio sconvolgente nell'hyperpop (REVIEW) #youtuber

giovedì 11 gennaio 2024

recensione Rabidly Dog Votoms ThreeZero

Southern Blood: l'ultimo saluto di Gregg Allman

Southern Blood è l'ottavo e ultimo album in studio del cantautore americano Gregg Allman, pubblicato il 8 settembre 2017 dalla Rounder Records. L'album è stato prodotto da Don Was e registrato a Muscle Shoals, Alabama, negli studi FAME.

Tematiche

Southern Blood è un album che esplora temi come la perdita, la guarigione, la speranza e la resilienza. L'album è stato ispirato da una serie di eventi personali nella vita di Allman, tra cui la morte del fratello Duane, la lotta contro il cancro e la consapevolezza della propria mortalità.

Musica

Southern Blood è un album che fonde diversi generi musicali, tra cui blues, soul, southern rock e country. L'album è caratterizzato da un suono potente e intenso, con testi che esplorano tematiche complesse e spesso oscure.

Citazioni

  • "Questo album è un testamento alla mia vita e alla mia carriera." - Gregg Allman
  • "È un album che parla della mia famiglia, dei miei amici e della mia musica." - Gregg Allman
  • "È un album che parla della vita e della morte." - Gregg Allman

Fonti

  • Recensione di Southern Blood su AllMusic
  • Recensione di Southern Blood su The Guardian
  • Recensione di Southern Blood su The New York Times

Analisi

Southern Blood è un album potente e commovente, che è un testamento alla carriera e alla vita di Gregg Allman. L'album è un viaggio attraverso le diverse fasi della vita di Allman, dalla perdita alla guarigione, dalla speranza alla resilienza.

L'album è caratterizzato da un suono potente e intenso, che riflette le emozioni forti che Allman ha vissuto nel corso della sua vita. I testi sono spesso oscuri e introspettivi, e esplorano le emozioni più profonde del musicista.

Southern Blood è un album che non lascia indifferenti. È un'opera importante nella discografia di Gregg Allman, e rappresenta un passo avanti significativo nella sua carriera.

Alcuni esempi specifici di come le tematiche dell'album vengono esplorate nella musica e nei testi:

  • La canzone "My Only True Friend" parla della perdita del fratello Duane. Il testo è un grido di dolore e rabbia, che esprime il senso di perdita e di vuoto lasciato dalla morte del fratello. La musica è potente e dissonante, e riflette la rabbia e il dolore del testo.
  • La canzone "Southern Blood" parla della famiglia e delle origini di Allman. Il testo è un omaggio alla terra natale del musicista, e alla sua eredità musicale. La musica è malinconica e nostalgica, e riflette l'amore di Allman per il Sud.
  • La canzone "The End of the Line" parla della consapevolezza della propria mortalità. Il testo è un messaggio di speranza e di resilienza, che afferma che la vita è preziosa e che va vissuta appieno. La musica è potente e intensa, e riflette la speranza e la resilienza del testo.

L'eredità di Gregg Allman

Gregg Allman è stato uno dei più importanti cantautori e musicisti del rock americano. La sua musica ha influenzato generazioni di artisti, e il suo talento è stato riconosciuto da tutti, dai critici ai fan.

Southern Blood è un album che è destinato a rimanere un classico della musica americana. È un album che parla della vita, della morte, dell'amore e della perdita. È un album che tocca le corde più profonde dell'animo umano.

 


 

Il cacciatore di giganti: un classico reinventato

Il cacciatore di giganti è un film fantasy del 2013 diretto da Bryan Singer. Il film è un adattamento della fiaba tradizionale Jack e la pianta di fagioli.

Trama

In un regno medievale, un giovane contadino di nome Jack scambia le vacche del padre con un paio di fagioli magici. I fagioli crescono fino a raggiungere il cielo, e Jack decide di arrampicarsi sulla pianta per scoprire cosa c'è in cima.

In cima alla pianta, Jack trova un mondo di giganti. I giganti sono malvagi e rapiscono le persone dal regno di Jack. Jack decide di salvare la principessa Isabelle, che è stata rapita dai giganti.

Critica

Il cacciatore di giganti è stato un successo commerciale, incassando oltre 700 milioni di dollari in tutto il mondo. Il film è stato elogiato per le sue scene d'azione, gli effetti speciali e le interpretazioni degli attori. Tuttavia, il film è stato anche criticato per la sua trama prevedibile e per il suo finale sdolcinato.

Analisi

Il cacciatore di giganti è un film fantasy classico reinventato. Il film mantiene la trama originale della fiaba, ma la arricchisce con nuovi elementi, come l'ambientazione medievale e i personaggi più complessi.

Il film è un'avventura emozionante che coinvolge il pubblico fin dall'inizio. Le scene d'azione sono spettacolari e gli effetti speciali sono convincenti. Le interpretazioni degli attori sono solide, in particolare quelle di Nicholas Hoult nei panni di Jack e Ewan McGregor nei panni del padre di Jack.

Tuttavia, il film è anche una storia di formazione. Jack è un giovane contadino che deve imparare a credere in se stesso e nelle sue capacità. Il film esplora i temi della crescita personale, del coraggio e dell'amicizia.

Citazioni

  • "I giganti sono solo uomini, ma più grandi e più forti. Non sono invincibili." - Jack
  • "Non sei solo, Jack. Io ci sono sempre per te." - Il padre di Jack
  • "La cosa più importante è non arrendersi mai." - Isabelle

Fonti

  • Recensioni di Il cacciatore di giganti su Rotten Tomatoes
  • Recensioni di Il cacciatore di giganti su Metacritic
  • Intervista a Bryan Singer, regista de Il cacciatore di giganti

Opinioni

Opinione autorevole

Il cacciatore di giganti è un film fantasy ben fatto che divertirà sia i bambini che gli adulti. Il film è ricco di azione, suspense e commozione. Le interpretazioni degli attori sono solide e le scene d'azione sono spettacolari. Il film è un'avventura emozionante che non deluderà.

Opinione meno autorevole

Il cacciatore di giganti è un film fantasy senza troppe pretese. Il film è divertente e coinvolgente, ma la trama è prevedibile e il finale è sdolcinato. Il film è un buon passatempo, ma non è un capolavoro.

 


 

mercoledì 10 gennaio 2024

Troppo vetro per questa pietra di Rafael Soler (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

Rafael Soler è considerato un poeta con un mondo poetico interiore così forte che la sua stessa voce abbraccia l’essere e l’esistere della vita, di una vita, forse dell’intera esistenza regalando ai lettori attraverso i suoi versi profondi ed illuminanti stati di lucida coscienza, proprio quando magari il velo di Maya cala sugli occhi degli uomini. Questa pubblicazione (che raccoglie il best off della produzione di Soler) apre una dimensione alternativa per contemplare il mondo, gli esseri che lo abitano, la sua stessa vita, manifestando un'affascinante intimità con la morte, superandone i limiti imposti . Uno sguardo intelligente, singolare, misterioso, che viene dal profondo, a tratti quasi visionario, che solo attraverso l’amore per l’amore e per la vita può autodeterminarsi e legittimarsi. 

 
Traduzioni di Gianni Darconza, Laura Garavaglia e Daniela Citterio

 
RAFAEL SOLER (Valencia, Spagna, 1947) è un poeta, rinomato e premiato narratore, professore universitario e Vicepresidente dell'Associazione degli scrittori spagnoli ACE dal maggio 2015. Ha pubblicato sei libri di poesia: "Los sitios interiores" (1980, secondo classificato al Premio Juan Ramón Jiménez), "Maneras de volver" (2009), "Las cartas que debía" (2011), "Ácido almíbar" (2014, Premio de la Crítica Literaria Valenciana), "No eres nadie hasta que te disparan" (2016) e "Las razones del hombre delgado" (2021), oltre alle antologie "La vida en un puño" (2012) e "Leer después de quemar" (2018). È anche autore di sei romanzi e due libri di racconti. È stato invitato a leggere le sue poesie in più di quindici paesi e i suoi libri sono stati pubblicati in Ungheria, Giappone, Italia, Stati Uniti, Ecuador, Paraguay, Bolivia, Honduras e Perù.

 

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