Se c’è un film che ha il potere di catapultarci indietro nel tempo, è La Storia Infinita. Basta sentire le prime note della colonna sonora di Giorgio Moroder e Klaus Doldinger per ritrovarci di nuovo bambini, con gli occhi spalancati davanti a un drago volante e un mondo che esiste solo se crediamo in lui. Ma dietro la magia di Falkor, Atreyu e quel granello di sabbia finale, c’è una storia fatta di sogni, polemiche e un pizzico di caos. Ecco perché, a distanza di oltre 40 anni, questo film rimane un gioiello imperfetto che merita di essere celebrato (e, sì, anche discusso).
Un Viaggio Che Inizia con un Libro Rubato
Immaginatevi Bastian, un ragazzino timido, orfano di madre, con un papà che sembra vivere su un altro pianeta. È il 1984, e il mondo non ha ancora i social o Netflix: i sogni si trovano nei libri. Bastian, inseguito da un gruppo di bulli, si rifugia in una soffitta polverosa con un libro misterioso, La Storia Infinita. Da lì, parte un’avventura che non è solo sua, ma di tutti noi. Il regno di Fantasia sta morendo, divorato dal Nulla – una metafora inquietante di un mondo che perde immaginazione. E l’eroe? Non è Bastian, almeno non subito. È Atreyu, un giovane guerriero che cavalca cavalli (e draghi!) per salvare l’Imperatrice Bambina.
La genialità del film sta nel farci sentire come Bastian: leggiamo (o guardiamo) con lui, ci perdiamo nelle paludi della Tristezza, piangiamo per Artax (sì, quella scena ci perseguita ancora), e ci emozioniamo quando Falkor, il drago più adorabile del cinema, ci porta in volo. Ma la vera svolta arriva quando capiamo che noi siamo parte della storia. Bastian deve dare un nome alla principessa, e quel gesto – un urlo disperato contro il Nulla – è un invito a tutti noi: non smettete di sognare.
Un Film Costoso, Caotico e… Odiato dal Suo Autore
Non lasciatevi ingannare dalla magia: La Storia Infinita non è stata una passeggiata. Con un budget da capogiro per l’epoca (il film più costoso mai prodotto in Germania!), la produzione ha affrontato incidenti, polemiche e un autore furioso. Michael Ende, che aveva scritto il romanzo originale, disprezzava il film al punto da rifiutare di essere accreditato. Perché? Per lui, il film tradiva lo spirito del libro, semplificando la complessità di Fantasia e trasformandola in un’avventura per bambini.
E poi c’è il dietro le quinte: il giovane Noah Hathaway, che interpretava Atreyu, si è infortunato due volte – una caduta da cavallo e un colpo alla testa in una scena acquatica. Nonostante tutto, il film è uscito ed è diventato un cult. Persino Steven Spielberg, che possiede il leggendario medaglione Auryn, ne è rimasto incantato. Ma vi siete mai chiesti: perché un film così travagliato continua a parlare a generazioni diverse?
La Magia di un Messaggio Universale
La Storia Infinita non è solo un film fantasy. È un inno all’immaginazione in un mondo che cerca di spegnerla. Il Nulla, con il suo vuoto incombente, somiglia troppo alla routine, al cinismo, alla perdita di meraviglia che rischiamo da adulti. Quando Bastian grida il nome della principessa (e no, non spoilero quale sia!), non salva solo Fantasia: salva se stesso. E forse anche noi.
Il film ha i suoi difetti – effetti speciali datati, qualche momento un po’ kitsch – ma è proprio questa imperfezione a renderlo così umano. È un promemoria che i sogni non devono essere perfetti per essere potenti. E poi, diciamocelo: chi non vorrebbe volare su Falkor almeno una volta?
Perché Dovresti Riguardarlo (o Scoprirlo) Oggi
Se non hai mai visto La Storia Infinita, preparati a un viaggio che mescola nostalgia, emozione e un pizzico di filosofia. Se invece lo conosci già, riguardalo: noterai dettagli nuovi, come la profondità del rapporto tra Bastian e il libro, o il modo in cui il film gioca con la “quarta parete” anni prima che diventasse di moda. E se sei un fan delle serie TV moderne, pensa a Stranger Things o His Dark Materials: il loro amore per i mondi fantastici e i bambini-eroi deve molto a questo classico.
Ma soprattutto, La Storia Infinita ci ricorda una cosa semplice: i sogni hanno potere. In un mondo che a volte sembra divorato dal suo “Nulla”, questo film è un granello di sabbia da cui ricostruire speranza. Quindi, dimmi: qual è il tuo nome per l’Imperatrice Bambina? Scrivilo nei commenti e continua a sognare.
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