Se c’è una cosa che gli anni ’80 ci hanno regalato, è quel mix irresistibile di horror, umorismo nero e un pizzico di nostalgia per i fumetti che odoravano di cantina. Creepshow (1982), diretto da George A. Romero con una sceneggiatura firmata dal maestro Stephen King, è proprio questo: un’antologia di cinque storie macabre, ispirate ai leggendari comic book EC Comics degli anni ’50 e ’70, che ti fanno rabbrividire e ridere nello stesso momento. È un film che sembra scritto da un gruppo di amici in una serata di Halloween, con una birra in mano e una torcia sotto il mento. E, credetemi, è un viaggio che ogni amante del genere dovrebbe fare almeno una volta.
Un omaggio ai fumetti dell’orrore
Creepshow non è solo un film, è una lettera d’amore ai fumetti horror come Tales from the Crypt. La struttura a episodi, incorniciata da un prologo con un giovane Joe King (sì, il figlio di Stephen!) che si ribella al padre censore, ci catapulta in un mondo dove ogni storia è un racconto dello Zio Tibia – o, per noi italiani cresciuti con Italia Uno, di quel telefilm che ci faceva venire gli incubi ma non riuscivamo a smettere di guardare. Ogni episodio è un mix di noir, splatter e dark comedy, con quel tocco di esagerazione che rende l’orrore quasi… giocoso. E poi ci sono i dettagli: un cavallo di vetro e un portacenere che spuntano in ogni segmento, come Easter egg per i più attenti.
Le storie: un cocktail di brividi e risate
- La festa del papàImmaginate un padre tirannico che torna dalla tomba per reclamare la sua torta di compleanno. Sette anni dopo essere stato ucciso dalla figlia, questo patriarca zombie non è esattamente in cerca di abbracci. È un episodio che mischia vendetta e grottesco, con un finale che ti strappa un ghigno. Perfetto per aprire le danze.
- La morte solitaria di Jordy VerrillQui Stephen King si ritaglia un ruolo da protagonista, interpretando un contadino un po’ tonto che trova un meteorite nel suo giardino. Spoiler: non è il biglietto vincente della lotteria. La “sostanza” che fuoriesce dal meteorite dà vita a una trasformazione… verde e rampicante. King è esilarante nel suo eccesso, e l’episodio è un mix di body horror e umorismo camp che ti resta incollato addosso.
- La marea ti sommergeràLeslie Nielsen, sì, quello di Una pallottola spuntata, qui è un marito tradito che architetta una vendetta crudele seppellendo la moglie e il suo amante sulla spiaggia, lasciando che la marea faccia il resto. Ma, come recita il detto, “a volte ritornano”. È un episodio teso, con un Nielsen sorprendentemente inquietante e un finale che sa di giustizia ultraterrena.
- La cassaUna cassa misteriosa, nascosta per oltre un secolo, contiene qualcosa di affamato e feroce. Per un marito stanco della moglie petulante, potrebbe essere la soluzione perfetta. Con un cameo della moglie di John Carpenter (e la cassa indirizzata a un certo “Juan Carpenter” – strizzata d’occhio!), questo segmento è un racconto di avidità e ironia, con un mostro che non dimenticherai facilmente.
- Ti strisciano addossoIl mio preferito, e non solo perché sono un fan della dark comedy. Un maniaco della pulizia vive in un appartamento sterile come un’astronave, ma il suo incubo peggiore – un’invasione di scarafaggi – diventa realtà. E che realtà: 25.000 scarafaggi veri furono usati per le riprese (e poi, ahimè, gasati). Questo episodio è un trionfo di disgusto e ironia, ma attenzione: l’edizione cinematografica è stata tagliata, quindi cercate la versione in videocassetta per godervelo appieno.
Perché guardarlo oggi?
Creepshow non è solo un film horror, è un’esperienza. È il tipo di film che guardi con gli amici, con una pizza e un po’ di birre, ridendo delle esagerazioni e sobbalzando nei momenti giusti. La regia di Romero è solida, con un uso di colori vivaci e transizioni a fumetto che rendono ogni scena un quadro. La sceneggiatura di King, poi, è puro divertimento: ogni storia ha quel tocco di morale contorta tipica dei suoi racconti, ma senza prendersi troppo sul serio.
E poi c’è il cast: oltre a King che si diverte un mondo, abbiamo Ted Danson, Hal Holbrook, Adrienne Barbeau e persino E.G. Marshall che combatte contro un’orda di scarafaggi. È un film che trasuda passione per il genere, e si sente.
Curiosità per i fan
- Scarafaggi a bizzeffe: L’ultimo episodio è un incubo per chi ha la fobia degli insetti. Quei 25.000 scarafaggi? Reali. E il set doveva essere un inferno.
- Cameo di famiglia: Joe King, il bimbo del prologo, è il figlio di Stephen. E la moglie di John Carpenter è la protagonista de La cassa.
- Easter egg: Cercate il cavallo di vetro e il portacenere in ogni episodio. Sono come il marchio di fabbrica del film.
- Zio Tibia vibes: Se siete cresciuti con i telefilm horror di Italia Uno, questo film vi farà sentire a casa.
Creepshow è un gioiellino per chi ama l’horror con un sorriso. Non è il film più spaventoso del mondo, ma non vuole esserlo: è un rollercoaster di storie che ti fanno rabbrividire, ridere e, a volte, coprire gli occhi. Se siete fan di Stephen King, di Romero o semplicemente dei fumetti horror, non potete perdervelo. E se lo guardate, fatelo con la versione integrale – quegli scarafaggi meritano tutto il loro spazio.
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