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venerdì 21 novembre 2025
giovedì 20 novembre 2025
La Pace come Moneta di Scambio: L'Europa Attende un Timbro Oltreoceano - ecco cosa ne penso
L'ultima ondata di dichiarazioni sul conflitto ucraino non lascia spazio a interpretazioni rosee: la strada per la fine delle ostilità è lastricata di dilemmi legali, ambizioni geopolitiche e un’allarmante dipendenza strategica. Ascoltando le voci che contano a Tallinn, Roma e Kiev, emerge un quadro di stallo diplomatico, dove l'Europa, ancora una volta, sembra relegata al ruolo di spettatrice dei piani altrui.
L'Alta Rappresentante Ue, Kaja Kallas, è stata fin troppo sincera: la fine della guerra non dipende solo da Kiev, ma necessita l'“ok” di Kiev e dell’Unione Europea a un piano di pace che, implicitamente, è stato già scritto altrove. Quando il Presidente Zelensky affida la totale potestà di porre fine al conflitto unicamente a Donald Trump e agli Stati Uniti, l'amara verità viene a galla: l'architettura di sicurezza e la stessa soluzione negoziale in Europa sono, nel 2025, una questione americana. L'Unione Europea, pur essendo il principale donatore economico e il teatro del conflitto, si auto-consegna un ruolo di semplice ratifica.
Questa attesa del placet statunitense è strategica, ma deprime l'immagine di un'Europa che fatica a forgiare una vera e propria politica estera e di difesa autonoma. La dichiarazione di Kallas non è un atto di forza, ma un riconoscimento di impotenza negoziale di fronte alla Casa Bianca, chiunque la occupi.
Il Nodo Economico: La Sfida Legale del Bottino Russo
Parallelamente, il dibattito sugli asset russi congelati si intensifica. Il plauso del Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, all'uso di questi beni per finanziare la ricostruzione di Kiev è politicamente corretto e moralmente forte. È un atto di giustizia compensativa, un risarcimento per l'aggressione.
Tuttavia, l'avvertimento di Tajani sull’individuazione della "base giuridica" non è un tecnicismo da poco. L'Unione Europea è, per sua natura, un colosso legale. Toccare e confiscare beni sovrani congelati è un precedente pericoloso che potrebbe destabilizzare i mercati finanziari globali e, soprattutto, innescare ritorsioni legali devastanti. L’entusiasmo di “far pagare” Mosca è comprensibile, ma la fretta di superare questo ostacolo legale rischia di compromettere la credibilità del diritto internazionale europeo.
L'Ombra della Contronarrazione
Infine, non si può ignorare il rumore di fondo proveniente da Mosca. L'annuncio di un "sventato omicidio" di un funzionario della Difesa, sebbene difficile da verificare in tempo reale, rientra perfettamente nella narrativa del Cremlino: quella di un Paese sotto costante attacco terroristico e di destabilizzazione interna orchestrata dall'esterno. È un classico strumento di propaganda per cementare il sostegno interno, ma serve anche a distogliere l'attenzione dalle perdite sul campo di battaglia.
Mentre l'Europa discute il come finanziare Kiev, il chi deciderà la pace è già stato deciso a Washington. L'Unione deve superare la sua crisi di identità strategica: smettere di essere un mero "portafoglio" e diventare finalmente un "tavolo" negoziale autorevole. Altrimenti, l’"ok" europeo sarà solo una nota a piè di pagina (Stefano Donno)
🔱 Il Principe che Regna sui Mari e Sulle Controversie: Namor, il Sub-Mariner 👑
Molti eroi Marvel sono stati creati nell'Epoca d'Oro, ma pochi hanno la longevità, la complessità morale e, diciamocelo, l'impertinente arroganza del Principe Namor McKenzie di Atlantide, noto ai più come il Sub-Mariner. Non è solo un antieroe; è l'originale anti-eroe dei fumetti, un mutante (il primo ad apparire in casa Marvel!) il cui regno è il 71% del pianeta che gli Umani continuano a inquinare.
Se non siete del tutto convinti della sua importanza, mettetevi comodi. Stiamo per immergerci nelle profondità della storia di un personaggio così affascinante da essere praticamente indistruttibile quanto il suo regno.
🌊 L'Antichità di Namor: Un Record Ineguagliabile
Namor non è solo un personaggio storico; è pre-Marvel. Le sue origini risalgono al 1939 su Marvel Comics #1 (sotto la Timely Comics), arrivando sugli scaffali prima di Capitan America (1941) e persino di Superman (1938, ma Namor arrivò subito dopo).
Il Primo Mutante Marvel (Ufficiale): Ancor prima che i "Mutanti" diventassero una cosa con gli X-Men nel 1963, Namor era lì. Il suo DNA ibrido (madre atlantidea, padre umano) gli conferisce la pelle rosata, l'immensa forza, e quelle... beh, quelle iconiche ali alle caviglie che gli permettono di volare. Un'anomalia biologica che lo qualifica come il primo Homo Sapiens Superior (Mutante) introdotto nell'universo Marvel.
Nemico... o Alleato? Durante l'Epoca d'Oro, Namor era spesso un villain che attaccava la superficie in vendetta per l'inquinamento, scontrandosi regolarmente con la Torcia Umana Originale (Jim Hammond). Non fu un eroe che si adattò, ma un vendicatore del suo popolo.
La Lunga Dormienza: Dopo la Seconda Guerra Mondiale, come molti personaggi dei fumetti, cadde nell'oblio. Fu ripescato e riattivato nientemeno che dai Fantastici Quattro in Fantastic Four #4 (1962), segnando il suo ingresso nell'Era Marvel moderna e cementando la sua rivalità storica con Reed Richards e la sua ossessione per Sue Storm.
💔 Il Cuore Sgretolabile (e Arrogante) del Re
Ciò che rende Namor un personaggio di punta è la sua costante ambiguità morale. Non è Batman, non è Iron Man; è un sovrano che agisce per il bene del suo popolo, spesso a costo della vita di chi vive in superficie.
Curiosità Virale: I Suoi Triangoli Amorosi Leggendari
Se c'è una cosa che Namor ama più del suo trono, è creare imbarazzanti e duraturi triangoli amorosi:
Sue Storm (La Donna Invisibile): L'ossessione che non muore mai. Namor è attratto da Sue non solo per la sua bellezza, ma perché vede in lei una regina adatta per Atlantide. Questo ha creato una tensione decennale con Reed Richards, regalando ai lettori alcune delle migliori (e più snob) frecciatine nella storia dei Fantastici Quattro.
Emma Frost (La Regina Bianca): In epoche più recenti, Namor ha avuto una relazione con l'astuta Regina Bianca degli X-Men. Entrambi telepratici, arroganti, e con un debole per gli abiti succinti, formavano una power couple micidiale che faceva impallidire ogni reality show.
La Sincera Compassione: Nonostante il suo atteggiamento regale e spesso disprezzante ("Imperius Rex!" è la sua esclamazione preferita), Namor ha mostrato grande compassione. Celebre è la sua amicizia/alleanza con Capitan America durante la guerra e la sua disponibilità a unirsi agli Illuminati (la cabala segreta di super-menti Marvel) per proteggere il mondo da minacce cosmiche.
💥 La Forza di Atlantide: Un Potere Sottovalutato
Non fatevi ingannare dal costume da bagno verde e oro (che per l'epoca era audacissimo!). Namor è fisicamente uno dei personaggi più potenti dell'Universo Marvel, classificato regolarmente nella fascia di Hulk, Thor e Sentry.
Il Fattore di Idratazione: La sua forza è direttamente correlata al suo livello di idratazione. Sott'acqua o anche solo bagnato, è incredibilmente forte, quasi invulnerabile. Se rimane a secco per troppo tempo, si indebolisce notevolmente.
Realtà o Illusione? Durante il crossover "Avengers vs. X-Men", Namor viene potenziato dalla Forza Fenice. La sua potenza è talmente spaventosa che riesce ad affondare, letteralmente, l'intera nazione di Wakanda in una sola, devastante ondata. Un atto che ha avuto ripercussioni durature e lo ha reso un nemico giurato di T'Challa (Black Panther).
🎬 Il Futuro del Sovrano: Arrivo Imminente
Dopo decenni di attesa, il Sub-Mariner ha finalmente fatto il suo ingresso nel Marvel Cinematic Universe (MCU) in Black Panther: Wakanda Forever (2022).
Il MCU ha reimmaginato Namor e la sua civiltà (chiamata ora Talokan e ispirata alla cultura Maya anziché all'Atlantide Greca) con grande successo. Questa nuova interpretazione non solo lo ha reso un nemico credibile, ma ha sottolineato, ancora una volta, la sua motivazione principale: difendere il suo popolo a tutti i costi.
La Prova della Viralità: L'attore Tenoch Huerta Mejia e la nuova cultura hanno scatenato un'ondata di interesse e meme, dimostrando che Namor è, oggi come nel 1939, un personaggio destinato a far parlare di sé.
Namor non è un eroe che cerca l'approvazione; è un re che esige rispetto. E nella sua lunga, tumultuosa storia, ha guadagnato entrambi in abbondanza
I colonnelli della Repubblica. Esercito, eversione e democrazia in Italia 1945-1974 di Jacopo Lorenzini (Laterza)
Un libro di grande attualità oggi, in un momento in cui le forze armate riprendono ad avere un peso inedito rispetto agli ultimi trent’anni.
mercoledì 19 novembre 2025
La Strategia del Frigorifero Vuoto: Quando la Guerra si Fa Disumana - ecco cosa ne penso
Gli ultimi raid russi sull'Ucraina, che hanno visto l'impiego massiccio dei droni Geran-2 (la versione russa dello Shahed iraniano) per colpire le infrastrutture energetiche, segnano un punto di non ritorno, non tanto sul piano militare, quanto su quello etico e politico. Non si tratta più solo di guadagnare metri di terreno o di neutralizzare asset strategici legati direttamente al fronte; si tratta, palesemente e cinicamente, di armare il gelo e l'oscurità.
L'obiettivo primario di questi attacchi, come quelli che hanno lasciato al buio quasi tutta Kharkiv, la seconda città del Paese, non è la vittoria sul campo di battaglia. L'obiettivo è piegare la resistenza civile, rendendo la vita in Ucraina semplicemente insostenibile con l'avvicinarsi della stagione fredda. Colpire centrali elettriche, reti di distribuzione e impianti di riscaldamento non è un effetto collaterale della guerra: è una strategia deliberata di deprivazione e sofferenza, mirata a colpire la popolazione più vulnerabile – anziani, malati, e, tragicamente, bambini.
Il Diritto di un Blackout: L'Ipocrisia del Danno Collaterale
Il Cremlino si affretta a giustificare questi attalti come operazioni contro il "complesso militare-industriale" ucraino. Ma qual è il valore militare di una città senza luce e senza riscaldamento? Quando un blackout paralizza gli ospedali, blocca le pompe dell'acqua e spegne le scuole, il danno collaterale cessa di essere "collaterale" e diventa il vero obiettivo.
È un gioco politico sporco, tipico della guerra asimmetrica: non potendo sconfiggere la determinazione ucraina con la sola forza terrestre, Mosca tenta di erodere la resilienza interna e, contemporaneamente, inviare un messaggio inequivocabile all'Occidente. Il messaggio è chiaro: la vostra solidarietà costa, in termini di gas, elettricità e instabilità globale.
La Sfida dell'Occidente: Fornire Scudi, non Solo Spade
L'Occidente, e l'Europa in particolare, non può permettersi il lusso della miopia. Gli attacchi con i Geran-2 non sono soltanto un problema ucraino; sono un test della nostra coesione e del nostro impegno per i principi democratici.
Difesa Aerea Adeguata: I sistemi di difesa aerea sono l'unica vera risposta a questi droni a basso costo. Fornire batterie Patriot, IRIS-T o sistemi simili con urgenza non è solo un atto di solidarietà, è un imperativo strategico per proteggere vite civili e infrastrutture vitali.
Sostegno Energetico: Parallelamente, è cruciale intensificare l'assistenza per la riparazione e la decentralizzazione della rete energetica ucraina. Ogni generatore inviato, ogni trasformatore riparato, è un colpo inferto alla strategia russa del gelo.
La Russia sta scommettendo che la stanchezza e la paura dei civili ucraini prevarranno sulla loro volontà di resistere. Sta scommettendo che l'attenzione e la generosità dell'Occidente siano limitate. La risposta della comunità internazionale deve essere ferma e immediata: non permetteremo che la sofferenza dei civili venga utilizzata come una leva cinica in questa guerra ingiustificabile.
Il prezzo del gas è alto, ma il costo di permettere una catastrofe umanitaria causata dal freddo e dall'oscurità è incalcolabile, e ricadrebbe pesantemente sulla nostra coscienza collettiva. Armare il gelo è un crimine; lasciar fare è un fallimento morale
(Stefano Donno)
Charles Xavier: la Mente Più Pericolosa dell'Universo Marvel
Pochi personaggi nella storia dei fumetti hanno avuto un impatto filosofico e narrativo paragonabile a quello del Professor Charles Francis Xavier. Non è un dio del tuono, né un miliardario in armatura; è semplicemente (o, forse, incredibilmente) l'uomo con la mente più potente del pianeta.
Creato dalla leggendaria coppia Stan Lee e Jack Kirby nel 1963 in Uncanny X-Men #1, Xavier non è solo il fondatore degli X-Men; è il padre spirituale, il martire riluttante e, in molte saghe, la potenziale minaccia che mette in discussione l'intera missione mutante.
🏛️ L'Architetto del Sogno: Il Contesto Filosofico
Il Professor X incarna la speranza di una coesistenza pacifica tra umani e mutanti. Il suo ideale — il "Sogno di Xavier" — è il cuore pulsante dell'intero franchise.
L'Antitesi di Magneto
Questa filosofia lo pone in eterna opposizione al suo amico più caro e nemico più temibile, Erik Lehnsherr (Magneto). Mentre Magneto vede l'umanità come l'oppressore da cui difendersi con la forza, Xavier crede nell'istruzione, nel dialogo e nell'integrazione.
Curiosità Virale: La dinamica tra Xavier e Magneto è stata esplicitamente ispirata al rapporto tra Martin Luther King Jr. e Malcolm X. Lee e Kirby volevano due figure guida per la comunità mutante che rappresentassero le due principali scuole di pensiero sui diritti civili degli anni '60: la non violenza e l'attivismo militante.
🤯 I Poteri: Un Livello Omega di Psiche
Xavier è universalmente riconosciuto come un mutante di Livello Omega in termini psichici. La sua mutazione primaria è la telepatia, ma i suoi poteri vanno ben oltre la semplice lettura del pensiero:
Manipolazione Mentale: Può proiettare illusioni, cancellare o impiantare ricordi, e paralizzare intere folle con il puro sforzo mentale.
Raggio Psichico: Può generare colpi di forza telecinetica pura, spesso usati per stordire o infliggere dolore.
Astro Mentale: Xavier è in grado di proiettare la sua mente sul Piano Astrale, dove può interagire con altre entità psichiche (come il Re delle Ombre) e combattere battaglie puramente mentali.
Cerebro: L'Amplificatore del Destino
Per rilevare e addestrare i mutanti in tutto il mondo, Xavier si affida a Cerebro (e il suo successore, Cerebra).
Curiosità Tecnologica: Cerebro non è solo un localizzatore; è un amplificatore psichico che incrementa esponenzialmente la potenza di Xavier, permettendogli di connettersi a ogni mente mutante (e persino umana) sul pianeta. Usare Cerebro è fisicamente e mentalmente estenuante per chiunque altro, ma per Xavier è il modo di sentire il battito cardiaco dell'intera specie mutante.
💀 Il Lato Oscuro e le Controversie: I Segreti Sotto la Sedia Gialla
Nonostante la sua aura di santità, Xavier è uno dei personaggi più controversi dei fumetti. Il suo "meglio per l'umanità e i mutanti" lo ha spesso spinto a compiere azioni eticamente discutibili e oscure.
1. La Cancella-Memorie (Retcon)
In saghe famose, si è scoperto che Xavier ha alterato o cancellato i ricordi dei suoi stessi studenti e alleati. L'esempio più noto è quando cancellò la memoria di Ciclope riguardo l'esistenza del suo fratello gemello, Vulcan, dopo che quest'ultimo era stato dato per morto. Questo lo ha macchiato come un paternalista manipolatore che credeva di sapere cosa fosse meglio per gli altri.
2. Onslaught: La Furia Repressa
Forse il suo momento più spaventoso si è verificato nella saga Onslaught. Dopo aver tentato di lobotomizzare Magneto, la parte oscura della psiche di Erik si è fusa con la rabbia e la frustrazione repressa di Xavier, dando vita a Onslaught, un'entità psichica onnipotente che ha costretto gli Avengers e i Fantastici Quattro a sacrificarsi per fermarla.
Curiosità da Brivido: L'esistenza di Onslaught dimostra che la mente di Xavier, se lasciata senza freni o contaminata, è letteralmente l'arma più pericolosa dell'Universo Marvel, capace di distruggere ogni cosa.
🚀 L'Era di Krakoa: Il Ritorno e il Nuovo Paradigma
La sua resurrezione e l'ascesa dell'isola senziente Krakoa hanno segnato una rivoluzione nel franchise degli X-Men, grazie all'opera di Jonathan Hickman.
Oggi, Xavier non è più l'insegnante in sedia a rotelle; è la figura regale, spesso misteriosa, a capo di una nazione mutante sovrana. Ha abbandonato il sogno di coesistenza per il pragmatico obiettivo di supremazia mutante, utilizzando la tecnologia per la resurrezione collettiva (The Five) e dettando le leggi della sua nuova società.
Questo "nuovo" Xavier, in un elegante abito nero e con il volto coperto dall'elmo di Cerebro (non più una macchina, ma un simbolo di connessione), è una figura molto più complessa, ambigua e potente che mai. Ha realizzato il suo sogno in un modo che né lui né Magneto avrebbero mai potuto immaginare, ma a quale prezzo?
🌟 La Mente Dietro il Mito: Perché Xavier è Virale
Charles Xavier non è popolare per i suoi pugni o la sua agilità; lo è per la sua profondità morale. La sua figura costringe i lettori a porsi le domande più grandi:
Quanto può spingersi un leader per il bene della sua gente?
La pace giustifica la manipolazione?
È possibile che la mente più brillante e idealista sia anche la più pericolosa?
Queste eterne domande, radicate nel DNA di un uomo costretto a combattere le sue battaglie dalla sua sedia, sono il motivo per cui Charles Xavier rimane, oltre sessant'anni dopo, il pilastro intellettuale e drammatico dell'Universo Marvel. Un vero maestro di guerra... psichica
Le fatiche di Eva. Cronache di sopravvivenza in un mondo di parità promessa ma non ancora realizzata di Paola Mascaro (HarperCollins Italia)
Le fatiche di Eva non è solo una lettura, ma un invito a riflettere sul nostro ruolo in questo necessario percorso di cambiamento. Dedicato a tutte le persone – donne e uomini insieme – che credono nei valori dell'inclusione e della diversità, questo testo rappresenta un appello potente alla consapevolezza e all'azione, offrendo strumenti concreti e spunti di ispirazione per chiunque voglia comprendere le radici delle disparità di genere e contribuire alla costruzione di un futuro più equo per tutti.
«Questo libro è dedicato a Eva, a tutte le Eva del mondo.»
martedì 18 novembre 2025
Gaza e la tregua di carta: se la diplomazia dell’ONU si scontra con la realtà del campo - ecco cosa ne penso
Al Palazzo di Vetro di New York, la diplomazia ha tirato un sospiro di sollievo che, tuttavia, rischia di rimanere strozzato in gola. Con 14 voti a favore e l’astensione "tattica" della Russia, il Consiglio di Sicurezza ha approvato la risoluzione 2735, un testo made in USA che ricalca il piano in tre fasi presentato da Joe Biden. Sulla carta, è un capolavoro di equilibrio; nella polvere di Gaza, rischia di essere l'ennesimo esercizio di stile se non supportato da una volontà politica che, al momento, appare ondivaga.
La svolta americana e il paradosso di Washington C'è un'ironia amara e potente nel vedere gli Stati Uniti farsi promotori di una risoluzione di cessate il fuoco, dopo mesi spesi a porre il veto su testi simili. È il segnale inequivocabile che per l'amministrazione Biden il tempo è scaduto: la pressione interna in vista delle elezioni e l'isolamento internazionale hanno costretto Washington a cambiare passo. La risoluzione non è solo un atto umanitario, è una necessità strategica americana. Il testo spinge per un cessate il fuoco immediato e il rilascio degli ostaggi, evolvendo poi verso una cessazione permanente delle ostilità e la ricostruzione. Un percorso logico, sensato, ma che si scontra con il "non detto" delle parti in causa.
Le tre fasi e il nodo gordiano Il piano approvato è tecnicamente ineccepibile. La Fase 1 (tregua, scambio ostaggi-prigionieri, ritiro dalle aree popolate) è fattibile. È sulla Fase 2 – la "cessazione permanente delle ostilità" – che si gioca la vera partita. Qui la risoluzione entra in rotta di collisione con la narrazione interna del governo Netanyahu. Sebbene il testo affermi che Israele ha accettato la proposta, le dichiarazioni che filtrano da Tel Aviv raccontano una storia diversa: quella di una guerra che non finirà finché Hamas non sarà sradicata. Come si concilia la sopravvivenza politica di Hamas (implicita in un negoziato) con l'obiettivo israeliano della sua distruzione totale? Questo è il vuoto che la risoluzione 2735 non colma.
Hamas e l'incognita dell'attuazione Dall'altra parte, Hamas "accoglie con favore" la risoluzione. Un'apertura che va letta con disincanto: per il gruppo palestinese, qualsiasi stop ai bombardamenti è una vittoria tattica. Ma la risoluzione richiede un passo indietro sostanziale anche da parte loro. L'astensione della Russia, che non ha posto il veto, segnala che anche i rivali geopolitici degli USA riconoscono che questo testo è l'unica scialuppa di salvataggio disponibile al momento.
Conclusione: tra speranza e realismo L'approvazione della risoluzione è una buona notizia, ma non è la pace. È una "tregua di carta" che deve trasformarsi in fatti. Senza una pressione brutale – diplomatica ed economica – su entrambi i contendenti affinché accettino le dolorose condizioni della Fase 2, il rischio è che questa risoluzione finisca nell'archivio delle buone intenzioni tradite, mentre a Gaza si continua a morire. L'ONU ha fatto il suo dovere; ora tocca alla politica reale dimostrare di non essere impotente. (Stefano Donno)
Trump contro l'Europa: Un Isolazionismo Pericoloso o una Sveglia Necessaria? - ecco cosa ne penso
In un mondo già segnato da tensioni globali, il documento sulla nuova National Security Strategy di Donald Trump, rilasciato in questi gio...
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Milano, 20 aprile 1814: la notizia dell’abdicazione di Napoleone re d’Italia porta una folla inferocita a invadere il Palazzo del Senato p...
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Stefano De Martino, sui social il video intimo con la fidanzata Caroline Tronelli: gli hacker violano le webcam di casa | Corriere.it
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Meloni-Orbán: l'amicizia di comodo e il "Patto del Diavolo" che logora l'Europa - ecco cosa ne pensoC'è un gioco delle parti che va in scena a Bruxelles e nelle capitali europee, e i due protagonisti più discussi sono, ancora una volta,...





