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venerdì 21 novembre 2025

Summer reading: John Niven’s ‘O Brother’ and Mariel Franklin’s ‘Bonding’ | Monocle on Culture

Extended interview: Dwayne "The Rock" Johnson

Lin Zhipeng "Grand Amour"/林志鹏『Grand Amour』

La Formula Impossibile: Quando la Pace Diventa una Resa Mascherata - ecco cosa ne penso

La narrativa della "soluzione rapida" al conflitto ucraino non è una novità. Fin dall'inizio dell'invasione russa, l'eco di voci, più o meno autorevoli, ha cercato di imporre una scorciatoia diplomatica, spesso ignorando le dinamiche sul campo e, cosa ben più grave, la sovranità e la volontà di Kyiv. L'ultimo in ordine cronologico a irrompere su questo scenario delicato è un nome inaspettato: un immobiliarista americano con una presunta rete di contatti ad alto livello, il cui "piano" è stato oggetto di una recente analisi su Linkiesta.

Il succo della proposta, per quanto si possa desumere da un'analisi esterna, sembra incastrarsi perfettamente nella categoria delle cosiddette "soluzioni di pace" che, in realtà, non sono altro che una resa mascherata.

Il Ragionamento Passo Passo del Dissenso

Perché un simile approccio non può essere accettato come base per un negoziato equo?

1. L'Ignoto Autorevolezza (Chain of Thought)

  • Premessa: Le proposte di pace hanno valore solo se provengono da attori con legittimità diplomatica o potere decisionale riconosciuto a livello internazionale (capi di stato, organizzazioni multilaterali, mediatori di comprovata esperienza).

  • Contesto: Il proponente è un "immobiliarista", un attore esterno al circuito della politica estera e della diplomazia.

  • Critica: Affidarsi a figure improbabili o dilettantesche per risolvere la crisi più grave in Europa dal dopoguerra è un atto di superficialità politica che sminuisce la complessità del conflitto e il sacrificio ucraino. La sua autorevolezza non deriva dalla competenza, ma dalla vicinanza a centri di potere.

2. La Falacia della "Pace a Ogni Costo"

Un "piano" che chiederebbe all'Ucraina di compiere un "suicidio" politico-territoriale implica, quasi certamente, la rinuncia a territori occupati, se non addirittura l'accettazione di una neutralità forzata e costituzionalmente vincolante sotto l'ombrello di garanzie vaghe.

  • Il Precedente Storico: Concedere all'aggressore, semplicemente per "cessare le ostilità", crea un precedente devastante: la forza bruta paga. Incoraggia future aggressioni e distrugge il principio fondamentale del diritto internazionale basato sull'inviolabilità dei confini.

  • La Sovranità Sottovalutata: L'Ucraina ha combattuto e versato sangue per difendere la sua integrità territoriale. Chiedere a Kyiv di rinunciare a Donbas, Crimea o ad altri territori occupati significa cancellare il diritto del popolo ucraino di determinare il proprio futuro e la propria integrità nazionale. È un'imposizione, non una negoziazione.

3. Il Rischio di Riconfigurazione Globale

Questi piani non tengono conto del rischio di una "pace fredda" tossica, dove la Russia non sarebbe sconfitta né contenuta, ma semplicemente "premiata" con un buffer territoriale. Ciò non garantirebbe stabilità, ma un periodo di tregua armata in cui Mosca potrebbe riorganizzarsi per il prossimo round di aggressione.

La vera pace per l'Ucraina non è la cessazione del fuoco a qualsiasi condizione, ma una pace che sia giusta, duratura e basata sul rispetto del diritto internazionale. Deve essere una pace negoziata sulla base della forza e della determinazione ucraina, non sulla stanchezza o sull'opportunismo politico di attori esterni.

La politica non è un affare immobiliare. Non si può "liquidare" un conflitto con un accordo conveniente per chi sta fuori dal campo di battaglia. L'Ucraina non è un cespite da svendere, ma una nazione che lotta per la sua sopravvivenza. I giornalisti e i politici dovrebbero smettere di dare credito a queste formule impossibili e concentrarsi sul supporto necessario affinché Kyiv possa negoziare da una posizione di forza, l'unica che Mosca rispetta.

(Stefano Donno)




Blade: Il Solitario Sanguinario che ha Sconvolto il Marvel Universe (e Hollywood) - Anatomia dell'Anti-Eroe Perfetto

Nel vasto pantheon di eroi e anti-eroi Marvel, pochi personaggi hanno dimostrato una resilienza e una rilevanza culturale pari a Eric Brooks, meglio noto come Blade, il cacciatore di vampiri. Nato in un contesto di horror pulp e "blaxploitation" negli anni '70, Blade non è solo sopravvissuto; è diventato un'icona trasversale, un ponte tagliente tra l'orrore gotico classico e l'azione supereroistica moderna.

Quando fece la sua prima apparizione in The Tomb of Dracula #10 (1973), creato dal leggendario sceneggiatore Marv Wolfman e dal disegnatore Gene Colan, Blade era una figura molto diversa dal guerriero armato di katana che conosciamo oggi. Era un uomo di colore, con un afro imponente e armato di pugnali di legno e una sfrontatezza quasi spavalda, che agiva come un cacciatore di vampiri umano e implacabile.

Da Cacciatore Umano a "Diurno" (Daywalker)

La sua vera trasformazione in un'icona, e l'elemento che ha cementato il suo status nell'immaginario collettivo, è arrivata con il retcon che lo ha reso un "Diurno" (Daywalker): un ibrido dhampir, immune ai raggi solari e alla maggior parte delle debolezze dei vampiri, ma dotato della loro forza, velocità e longevità. Questa origine, in cui sua madre viene morsa da un vampiro (il nefasto Deacon Frost) durante il parto, infondendogli il siero non-morto, è il cuore pulsante della sua tragedia personale.

Questo status quo è la sua forza motrice narrativa: Blade è un reietto due volte. Rifiutato dal mondo degli umani per la sua natura, e odiato dai vampiri (i "Succhia Sangue") per la sua purezza imperfetta e la sua letalità in pieno giorno. È un guerriero in perenne stato di guerra esistenziale.

Il look iconico: L'evoluzione estetica è cruciale. Abbandonati i blazer e l'afro anni '70, il Blade che ha catturato il mondo è quello che indossa l'impermeabile in pelle nero, gli occhiali da sole scuri e l'arsenale tattico. È l'incarnazione del cool urbano e gotico, un design che ha influenzato generazioni di anti-eroi dark.


L'Impatto Virale: La Trilogia Cinematografica

Non si può parlare di Blade senza menzionare l'impatto rivoluzionario della sua trasposizione cinematografica. Il film Blade del 1998, con Wesley Snipes nel ruolo principale, è stato un vero e proprio game changer.

  • Il Precursore del MCU: Molto prima che Iron Man (2008) lanciasse l'Universo Cinematografico Marvel (MCU), Blade ha dimostrato che i personaggi Marvel meno noti (e più adulti) potevano avere successo al botteghino. Ha aperto la strada all'era moderna dei cinecomics, provando che un tono più oscuro e violento poteva pagare.

  • Azione e Tono: Il film ha fuso l'azione hard-R con l'estetica techno-goth, offrendo sequenze di combattimento kung-fu coreografate in modo brutale e un'atmosfera unica. La sequenza iniziale della blood rave è, a distanza di decenni, una delle introduzioni più iconiche e virali della storia del cinema comic-based.

  • L'Essenza di Snipes: Snipes ha inciso il personaggio nella cultura popolare. Il suo Blade è taciturno, letale e incredibilmente carismatico, definendo l'archetipo dell'anti-eroe solipsista.

Il Ritorno al Fumetto e le Future Sfide

Negli ultimi anni, Blade è tornato ad avere un ruolo centrale nella continuity Marvel, spesso affiancato a eroi come gli Avengers o i Midnight Sons. Il suo savoir-faire nel soprannaturale è diventato una risorsa inestimabile quando la minaccia mistica si fa più pressante.

Perché Blade funziona (ancora):

  1. L'Orrore Senza Compromessi: È l'unico personaggio Marvel che opera in un horror puro. Quando Blade è in scena, sai che il rischio è reale, il sangue scorrerà e le conseguenze saranno permanenti.

  2. La Solitudine e la Dannazione: La sua crociata è una condanna autoimposta. Non cerca la gloria; cerca l'estinzione della sua specie e dei suoi antenati vampirici. Questo lo rende un tragico eroe Shakespeariano vestito di pelle.

  3. L'Arsenale Tattico: Dai glaive d'argento ai proiettili di aglio e ai sieri anti-coagulanti, il suo kit è la materializzazione del "preparato a tutto". È un macchinario di distruzione di non-morti.

Con il suo imminente rilancio nel Marvel Cinematic Universe (con l'attore premio Oscar Mahershala Ali), il Daywalker è pronto a mietere nuove vittime e a conquistare una nuova generazione di fan.

Blade non è solo un cacciatore di vampiri; è un monumento alla grinta, alla badassery e alla capacità di un personaggio di trascendere le sue umili origini pulp. È il lato oscuro e necessario dell'Universo Marvel, un anti-eroe che sa che l'unica cosa necessaria per sconfiggere i mostri è diventare, in parte, un mostro tu stesso. Un'icona sanguinaria e imperdibile





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Andrea Camilleri. Una storia di Luca Crovi (Salani)

 Con le sue doti di affabulatore e il suo sguardo panoramico, Luca Crovi ricostruisce il mosaico di un uomo smisurato, prorompente e ironico, rendendo giustizia alle inesauribili energie che Andrea Camilleri ha dedicato all'arte per una vita intera.


Andrea Camilleri è stato tante cose, così tante che faticavano a stare tutte dentro una persona sola. È nota la storia del suo ‘destino ritardato', come lui stesso lo chiamava: l'esplosione come scrittore a quasi settant'anni, con il commissario Montalbano e una popolarità inaudita. Ma Camilleri non è stato soltanto questo, o meglio, il suo successo ha cominciato a nascere molto tempo prima, e si può dire che ogni frammento della sua lunga esistenza fosse destinato a convergere nella figura che i lettori italiani hanno poi straordinariamente amato. Esiste dunque una storia più complessa e disseminata di sorprese: eventi che neanche un romanziere avrebbe potuto immaginare così come sono accaduti. È la storia di un bambino siciliano che si intrufola nella soffitta dei genitori e vi trova i gialli di Simenon custoditi in un sacco di juta. Di uno studente scapestrato che diventa regista teatrale e alleva importanti attori. Di un giovane intellettuale che entra in Rai e produce alcuni tra i programmi più iconici della storia della radio e della tv. Di un artista poliedrico che da dietro le quinte contribuisce a fare grande la cultura popolare italiana. E di un uomo che per testardaggine e un pizzico di fortuna incontra sul suo cammino una miriade di personaggi leggendari: da Pirandello al generale Patton, da Robert Capa alla banda del bandito Giuliano, da Papa Giovanni XXIII a Pier Paolo Pasolini, da Leonardo Sciascia a Elvira Sellerio




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giovedì 20 novembre 2025

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La Pace come Moneta di Scambio: L'Europa Attende un Timbro Oltreoceano - ecco cosa ne penso

 L'ultima ondata di dichiarazioni sul conflitto ucraino non lascia spazio a interpretazioni rosee: la strada per la fine delle ostilità è lastricata di dilemmi legali, ambizioni geopolitiche e un’allarmante dipendenza strategica. Ascoltando le voci che contano a Tallinn, Roma e Kiev, emerge un quadro di stallo diplomatico, dove l'Europa, ancora una volta, sembra relegata al ruolo di spettatrice dei piani altrui.

L'Alta Rappresentante Ue, Kaja Kallas, è stata fin troppo sincera: la fine della guerra non dipende solo da Kiev, ma necessita l'“ok” di Kiev e dell’Unione Europea a un piano di pace che, implicitamente, è stato già scritto altrove. Quando il Presidente Zelensky affida la totale potestà di porre fine al conflitto unicamente a Donald Trump e agli Stati Uniti, l'amara verità viene a galla: l'architettura di sicurezza e la stessa soluzione negoziale in Europa sono, nel 2025, una questione americana. L'Unione Europea, pur essendo il principale donatore economico e il teatro del conflitto, si auto-consegna un ruolo di semplice ratifica.

Questa attesa del placet statunitense è strategica, ma deprime l'immagine di un'Europa che fatica a forgiare una vera e propria politica estera e di difesa autonoma. La dichiarazione di Kallas non è un atto di forza, ma un riconoscimento di impotenza negoziale di fronte alla Casa Bianca, chiunque la occupi.

Il Nodo Economico: La Sfida Legale del Bottino Russo

Parallelamente, il dibattito sugli asset russi congelati si intensifica. Il plauso del Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, all'uso di questi beni per finanziare la ricostruzione di Kiev è politicamente corretto e moralmente forte. È un atto di giustizia compensativa, un risarcimento per l'aggressione.

Tuttavia, l'avvertimento di Tajani sull’individuazione della "base giuridica" non è un tecnicismo da poco. L'Unione Europea è, per sua natura, un colosso legale. Toccare e confiscare beni sovrani congelati è un precedente pericoloso che potrebbe destabilizzare i mercati finanziari globali e, soprattutto, innescare ritorsioni legali devastanti. L’entusiasmo di “far pagare” Mosca è comprensibile, ma la fretta di superare questo ostacolo legale rischia di compromettere la credibilità del diritto internazionale europeo.

L'Ombra della Contronarrazione

Infine, non si può ignorare il rumore di fondo proveniente da Mosca. L'annuncio di un "sventato omicidio" di un funzionario della Difesa, sebbene difficile da verificare in tempo reale, rientra perfettamente nella narrativa del Cremlino: quella di un Paese sotto costante attacco terroristico e di destabilizzazione interna orchestrata dall'esterno. È un classico strumento di propaganda per cementare il sostegno interno, ma serve anche a distogliere l'attenzione dalle perdite sul campo di battaglia.

Mentre l'Europa discute il come finanziare Kiev, il chi deciderà la pace è già stato deciso a Washington. L'Unione deve superare la sua crisi di identità strategica: smettere di essere un mero "portafoglio" e diventare finalmente un "tavolo" negoziale autorevole. Altrimenti, l’"ok" europeo sarà solo una nota a piè di pagina (Stefano Donno)




🔱 Il Principe che Regna sui Mari e Sulle Controversie: Namor, il Sub-Mariner 👑

 Molti eroi Marvel sono stati creati nell'Epoca d'Oro, ma pochi hanno la longevità, la complessità morale e, diciamocelo, l'impertinente arroganza del Principe Namor McKenzie di Atlantide, noto ai più come il Sub-Mariner. Non è solo un antieroe; è l'originale anti-eroe dei fumetti, un mutante (il primo ad apparire in casa Marvel!) il cui regno è il 71% del pianeta che gli Umani continuano a inquinare.

Se non siete del tutto convinti della sua importanza, mettetevi comodi. Stiamo per immergerci nelle profondità della storia di un personaggio così affascinante da essere praticamente indistruttibile quanto il suo regno.

🌊 L'Antichità di Namor: Un Record Ineguagliabile

Namor non è solo un personaggio storico; è pre-Marvel. Le sue origini risalgono al 1939 su Marvel Comics #1 (sotto la Timely Comics), arrivando sugli scaffali prima di Capitan America (1941) e persino di Superman (1938, ma Namor arrivò subito dopo).

  • Il Primo Mutante Marvel (Ufficiale): Ancor prima che i "Mutanti" diventassero una cosa con gli X-Men nel 1963, Namor era lì. Il suo DNA ibrido (madre atlantidea, padre umano) gli conferisce la pelle rosata, l'immensa forza, e quelle... beh, quelle iconiche ali alle caviglie che gli permettono di volare. Un'anomalia biologica che lo qualifica come il primo Homo Sapiens Superior (Mutante) introdotto nell'universo Marvel.

  • Nemico... o Alleato? Durante l'Epoca d'Oro, Namor era spesso un villain che attaccava la superficie in vendetta per l'inquinamento, scontrandosi regolarmente con la Torcia Umana Originale (Jim Hammond). Non fu un eroe che si adattò, ma un vendicatore del suo popolo.

  • La Lunga Dormienza: Dopo la Seconda Guerra Mondiale, come molti personaggi dei fumetti, cadde nell'oblio. Fu ripescato e riattivato nientemeno che dai Fantastici Quattro in Fantastic Four #4 (1962), segnando il suo ingresso nell'Era Marvel moderna e cementando la sua rivalità storica con Reed Richards e la sua ossessione per Sue Storm.

💔 Il Cuore Sgretolabile (e Arrogante) del Re

Ciò che rende Namor un personaggio di punta è la sua costante ambiguità morale. Non è Batman, non è Iron Man; è un sovrano che agisce per il bene del suo popolo, spesso a costo della vita di chi vive in superficie.

Curiosità Virale: I Suoi Triangoli Amorosi Leggendari

Se c'è una cosa che Namor ama più del suo trono, è creare imbarazzanti e duraturi triangoli amorosi:

  1. Sue Storm (La Donna Invisibile): L'ossessione che non muore mai. Namor è attratto da Sue non solo per la sua bellezza, ma perché vede in lei una regina adatta per Atlantide. Questo ha creato una tensione decennale con Reed Richards, regalando ai lettori alcune delle migliori (e più snob) frecciatine nella storia dei Fantastici Quattro.

  2. Emma Frost (La Regina Bianca): In epoche più recenti, Namor ha avuto una relazione con l'astuta Regina Bianca degli X-Men. Entrambi telepratici, arroganti, e con un debole per gli abiti succinti, formavano una power couple micidiale che faceva impallidire ogni reality show.

  3. La Sincera Compassione: Nonostante il suo atteggiamento regale e spesso disprezzante ("Imperius Rex!" è la sua esclamazione preferita), Namor ha mostrato grande compassione. Celebre è la sua amicizia/alleanza con Capitan America durante la guerra e la sua disponibilità a unirsi agli Illuminati (la cabala segreta di super-menti Marvel) per proteggere il mondo da minacce cosmiche.

💥 La Forza di Atlantide: Un Potere Sottovalutato

Non fatevi ingannare dal costume da bagno verde e oro (che per l'epoca era audacissimo!). Namor è fisicamente uno dei personaggi più potenti dell'Universo Marvel, classificato regolarmente nella fascia di Hulk, Thor e Sentry.

  • Il Fattore di Idratazione: La sua forza è direttamente correlata al suo livello di idratazione. Sott'acqua o anche solo bagnato, è incredibilmente forte, quasi invulnerabile. Se rimane a secco per troppo tempo, si indebolisce notevolmente.

  • Realtà o Illusione? Durante il crossover "Avengers vs. X-Men", Namor viene potenziato dalla Forza Fenice. La sua potenza è talmente spaventosa che riesce ad affondare, letteralmente, l'intera nazione di Wakanda in una sola, devastante ondata. Un atto che ha avuto ripercussioni durature e lo ha reso un nemico giurato di T'Challa (Black Panther).

🎬 Il Futuro del Sovrano: Arrivo Imminente

Dopo decenni di attesa, il Sub-Mariner ha finalmente fatto il suo ingresso nel Marvel Cinematic Universe (MCU) in Black Panther: Wakanda Forever (2022).

Il MCU ha reimmaginato Namor e la sua civiltà (chiamata ora Talokan e ispirata alla cultura Maya anziché all'Atlantide Greca) con grande successo. Questa nuova interpretazione non solo lo ha reso un nemico credibile, ma ha sottolineato, ancora una volta, la sua motivazione principale: difendere il suo popolo a tutti i costi.

La Prova della Viralità: L'attore Tenoch Huerta Mejia e la nuova cultura hanno scatenato un'ondata di interesse e meme, dimostrando che Namor è, oggi come nel 1939, un personaggio destinato a far parlare di sé.

Namor non è un eroe che cerca l'approvazione; è un re che esige rispetto. E nella sua lunga, tumultuosa storia, ha guadagnato entrambi in abbondanza




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I colonnelli della Repubblica. Esercito, eversione e democrazia in Italia 1945-1974 di Jacopo Lorenzini (Laterza)

 Un libro di grande attualità oggi, in un momento in cui le forze armate riprendono ad avere un peso inedito rispetto agli ultimi trent’anni.


All’indomani della seconda guerra mondiale l’esercito italiano è reduce dalla peggiore disfatta della sua storia, ma questo è solo l’ultimo dei suoi problemi. La monarchia sabauda è sul punto di scomparire, l’esperienza fascista è sepolta sotto due anni di sanguinosa guerra civile e i suoi quadri devono giurare fedeltà a una Repubblica che non conoscono e in buona parte non condividono: un deficit di cultura democratica che rischia di indebolire significativamente la giovane Repubblica Italiana. Grazie a materiale inedito, questo libro dà forma alle vicende umane, professionali e politiche degli ufficiali che vivono quella transizione e delinea due storie parallele. Da un lato quella della difficile trasformazione del corpo ufficiali italiano da istituzione monarchica, nazionalista e aderente alla concezione fascista dello stato autoritario, a corpo professionale repubblicano, atlantista e almeno in parte democratico. Dall’altro la storia delle teorie e delle pratiche di controguerriglia e controsovversione elaborate da quegli stessi ufficiali nel quadro della guerra fredda. Negli anni che precedono Piazza Fontana, proprio lo scontro tra visioni del mondo confliggenti e incompatibili mette in pericolo come mai prima la coesione dell’istituzione militare italiana, introducendo nella storia della Repubblica il fantasma del golpe





Il Grande Freddo dei Conti Correnti: Se Mosca presenta il conto (salato) all'Europa - ecco cosa ne penso

 C’era una volta l’inviolabilità della proprietà privata, quel pilastro sacro su cui l’Occidente ha costruito cattedrali finanziarie e imper...