Pietro
è un boss della Sacra corona unita in carcere da un quarto di secolo:
all'ergastolo, senza alcuna traccia di pentimento. Il figlio, poco più di un
ragazzo, fa leva sulle sue origini familiari per incutere terrore e
taglieggiare i commercianti del suo paese: vuole seguire le orme del padre, e
questi, inizialmente, ne è fiero. Sullo sfondo, l'impotente indifferenza di
Ada, moglie e madre, occupata soltanto a maledire un destino che ritiene
segnato fin dall'inizio. È questa situazione - apparentemente irredimibile -
che vede l'entrata in scena dell'entusiasmo e della concretezza di figure che,
dell'impegno civile contro la mafia, hanno fatto la loro ragione di vita. Un
testo ispirato alla vita di Susanna Crispino, giovane giurista e prima ancora
attivista antimafia, che se ne è andata troppo presto.
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