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sabato 9 agosto 2025

Dallas: Il Trionfo del Dramma e del Tradimento

 Immagina un ranch sconfinato sotto il sole texano, dove il profumo del petrolio si mescola a quello dell’ambizione, del potere e dei segreti. Benvenuti a Southfork, il cuore pulsante di Dallas, la serie che negli anni ’80 ha ridefinito il concetto di soap opera, trasformandola in un fenomeno culturale globale. Come esperto di cinema e TV, posso dirvi che Dallas non è solo un telefilm: è una saga epica che ha catturato l’immaginazione di milioni di spettatori, intrecciando intrighi familiari, giochi di potere e colpi di scena che ancora oggi fanno scuola. Ma cosa rende Dallas così indimenticabile? Lasciatemi guidarvi attraverso il suo mondo, passo dopo passo, come un amico che vi racconta una storia davanti a un caffè.


Il Contesto: Southfork, Dove il Petrolio Incontra il DrammaSiamo a Dallas, la capitale mondiale del petrolio, negli anni in cui il sogno americano si misura in barili e dollari. Al centro della storia c’è la famiglia Ewing, proprietaria della Ewing Oil, un impero economico che domina il panorama texano. Il ranch di Southfork non è solo una casa: è un’arena dove si scontrano ambizioni, tradimenti e legami familiari fragili come il vetro. Qui troviamo Jock, il patriarca deciso, sua moglie Ellie, il cuore morale della famiglia, e i loro figli: il carismatico ma spietato J.R., il “buono” Bobby e la ribelle nipote Lucy. Ma il vero fulcro della serie è J.R. Ewing, interpretato da un magistrale Larry Hagman, che con il suo sorriso sornione e il cappello da cowboy è diventato l’emblema del cattivo perfetto.Perché Dallas colpisce ancora oggi? La risposta sta nella sua capacità di bilanciare il dramma personale con le dinamiche di potere. È come se Shakespeare avesse scritto una storia ambientata in un pozzo petrolifero. Ogni episodio è un mosaico di emozioni: l’amore contrastato, l’avidità senza freni, la lealtà messa alla prova. E poi c’è quel mix di glamour e grinta che rende ogni scena irresistibile. Chi non vorrebbe sbirciare dietro le porte di Southfork?
J.R. Ewing: Il Cattivo che Amiamo OdiandoParliamo di J.R., perché non si può parlare di Dallas senza di lui. John Ross Ewing Jr. è il villain per eccellenza, un uomo che farebbe qualsiasi cosa – tradire, manipolare, corrompere – pur di mantenere il controllo della Ewing Oil. Eppure, non è un cattivo bidimensionale. J.R. è affascinante, brillante, persino vulnerabile in certi momenti, come quando il suo matrimonio con Sue Ellen (Linda Gray) vacilla sotto il peso dei suoi tradimenti. La sua complessità lo rende umano, e il pubblico non può fare a meno di tifare per lui, anche quando lo detesta.Ricordo vividamente l’estate del 1980, quando il mondo intero si fermò per la domanda: “Chi ha sparato a J.R.?” Dopo che un misterioso attentatore ha cercato di ucciderlo, la suspense ha tenuto incollati 83 milioni di spettatori negli Stati Uniti, rendendo quell’episodio uno dei più visti nella storia della TV. È stato un momento culturale, con scommesse, magliette e dibattiti che hanno attraversato oceani. J.R. non era solo un personaggio: era un’icona.
I Conflitti: Famiglia, Amore e VendettaIl cuore di Dallas batte nei suoi conflitti. Prendiamo il matrimonio di Bobby (Patrick Duffy) e Pamela Barnes (Victoria Principal). Lui, il fratello “buono” degli Ewing, si innamora della figlia del nemico giurato, la famiglia Barnes. È una storia alla Romeo e Giulietta, ma con pozzi di petrolio al posto dei balconi di Verona. Questo amore proibito scuote le fondamenta di Southfork, con J.R. che trama per sabotarlo a ogni costo.E poi c’è Sue Ellen, la moglie di J.R., una figura tragica che lotta contro l’alcolismo e l’umiliazione dei tradimenti del marito. La sua trasformazione da vittima a donna che cerca di riprendersi il controllo è uno degli archi narrativi più potenti della serie. Ogni personaggio, da Lucy, la nipote ribelle, a Cliff Barnes, il rivale ossessionato dalla vendetta, aggiunge strati a una trama che non dà mai tregua.
Perché Dallas È Ancora RilevanteCon oltre 350 episodi, Dallas ha dominato gli anni ’80, ma il suo impatto va oltre. Ha inventato il cliffhanger moderno – chi può dimenticare la morte (e la misteriosa “resurrezione”) di Bobby, dovuta a complicazioni contrattuali con Patrick Duffy? Ha mostrato come la TV potesse essere ambiziosa, mescolando melodramma e critica sociale. La lotta per il potere, le tensioni familiari, l’avidità: sono temi universali che risuonano ancora oggi.E poi c’è il fascino degli anni ’80: i completi impeccabili, i capelli cotonati, il lusso ostentato. Ma sotto la patina glamour, Dallas parla di noi: delle nostre ambizioni, delle nostre debolezze, dei nostri desideri di appartenenza. È una serie che ti fa ridere, piangere e arrabbiare, spesso nello stesso episodio.



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