Ti sei mai immaginato di danzare sopra un taxi giallo, in una New York vibrante di sogni, con il cuore che batte al ritmo di una canzone che parla di eterno? Negli anni ’80, Saranno Famosi (Fame) non era solo una serie TV: era un inno alla giovinezza, al talento e al prezzo da pagare per inseguire la gloria. “Voglio vivere per sempre,” cantava Irene Cara nella colonna sonora del film del 1980, e quella promessa si è trasformata in sei stagioni di pura emozione, trasmesse dal 1982 al 1987, che hanno catturato il mondo e fatto sognare una generazione.
Tratta dal film di Alan Parker, la serie, creata da Christopher Gore, ci porta nei corridoi della High School of Performing Arts di New York, un luogo dove il talento è moneta corrente e ogni passo di danza, ogni nota suonata, ogni battuta recitata è un investimento sul futuro. Qui, giovani artisti come Leroy Johnson, il ballerino ribelle dal cuore d’oro, e Bruno Martelli, il genio introverso delle tastiere, si scontrano con le proprie insicurezze e con maestri severi ma umani, come l’insegnante di danza Lydia Grant (Debbie Allen) e il professor Benjamin Shorofsky (Albert Hague). Questi personaggi non erano solo ruoli: erano specchi in cui milioni di spettatori vedevano riflesse le proprie ambizioni.Un Microcosmo di Sogni e SfideLa forza di Saranno Famosi sta nella sua autenticità. La serie non si limita a celebrare il talento, ma ne mostra il lato oscuro: il sacrificio, le rinunce, il peso delle aspettative. Ogni episodio intreccia numeri musicali mozzafiato – coreografie che ancora oggi fanno venire voglia di alzarsi e ballare – con drammi personali che toccano corde universali. Leroy, interpretato da Gene Anthony Ray, è il cuore pulsante della serie: un ballerino autodidatta, cresciuto nei sobborghi, che lotta contro pregiudizi e difficoltà personali, come la sua semianalfabetismo, per dimostrare il suo valore. Bruno, portato in vita da Lee Curreri, rappresenta l’artista introspettivo, diviso tra il rispetto per la tradizione musicale di Shorofsky e il desiderio di esplorare suoni elettronici innovativi.Poi c’è Lydia Grant, interpretata da una straordinaria Debbie Allen, che non solo recita ma coreografa la serie, vincendo tre Emmy per il suo lavoro. La sua frase iconica, “Volete la fama? Bene, la fama ha un costo. E qui è dove iniziate a pagare: col sudore,” è un manifesto di disciplina e passione che risuona ancora oggi. Accanto a loro, personaggi come Coco Hernandez (Erica Gimpel), un vulcano di energia e ambizione, e Danny Amatullo (Carlo Imperato), l’aspirante comico dal cuore grande, completano un cast corale che cambia stagione dopo stagione, riflettendo la natura fluida di una scuola dove i talenti emergono e si trasformano.Un Fenomeno CulturaleSaranno Famosi non era solo una serie: era un fenomeno. Trasmessa in Italia su Rai 2 dal 1983 al 1990, ha conquistato il pubblico con la sua colonna sonora indimenticabile, Hawkinski, un Telegatto e tre Emmy Awards ne testimoniano il successo. La canzone Fame, cantata da Erica Gimpel per le prime quattro stagioni e da Loretta Chandler per le ultime due, è diventata un inno generazionale, mentre brani come I Still Believe in Me hanno ricevuto nomination agli Emmy. Il cast, noto come “The Kids from Fame,” ha persino portato il suo talento in concerti live, come quello al Santa Monica Civic Auditorium nel 1983, dimostrando che la loro arte trascendeva lo schermo.La serie affrontava temi complessi – razzismo, dipendenze, omosessualità, prostituzione – con una sensibilità rara per l’epoca, rendendola non solo un musical, ma un ritratto crudo e umano degli anni ’80. La sua ambientazione, ispirata alla vera Fiorello H. LaGuardia High School, dava un’aura di realismo, anche se le riprese interne avvenivano a Hollywood e solo le scene esterne catturavano l’energia di New York.Un Lascito senza TempoNonostante la cancellazione dopo due stagioni da parte di NBC, la serie è rinata in syndication grazie a LBS Communications, regalandoci altre quattro stagioni di storie e performance. Pochi attori hanno mantenuto carriere di alto profilo dopo la fine dello show, ma il loro impatto rimane. Gene Anthony Ray, scomparso tragicamente nel 2003, ha lasciato un’eredità indelebile come Leroy, mentre Debbie Allen continua a ispirare come coreografa e regista, lavorando a progetti come Grey’s Anatomy.Saranno Famosi non parla solo di fama, ma di ciò che significa inseguire un sogno, accettarne i costi e scoprire sé stessi. È un precursore di serie come Glee e dei moderni talent show, ma con un’anima più cruda e autentica. Se non l’hai mai vista, o se vuoi rivivere quegli anni ’80, cerca le repliche su piattaforme come Ovation o procurati il DVD della prima stagione. Scoprirai un mondo dove il sudore si trasforma in magia, e forse, anche tu, vorrai “vivere per sempre”.

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