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giovedì 13 dicembre 2018
mercoledì 12 dicembre 2018
martedì 11 dicembre 2018
XXXL MAS a cura di Elisa Longo
Racconti di Natale XXL
MAS nasce dalla voglia di catapultare i bambini e le famiglie nella magica
atmosfera del Natale. Quando ero bambina uno dei momenti più attesi era quello
della lettura di Natale con i miei genitori. Questi cinque racconti freschi e
coinvolgenti sono stati scritti da cinque penne poetiche per i vostri bambini.
Il primo racconto che è nato per questo libro, mi è stato richiesto dal
Collegio Rotondi di Gorla Minore che voleva regalare una storia da raccontare
ai bambini che ogni anno visitano il loro “Villaggio di Natale”. Mi è piaciuto
coinvolgere altri quattro poeti e amici scrittori (Giorgia Colucci, Chiara Evangelista,
Omar Gellera, Riccardo Giuseppe Mereu), che subito hanno accolto la voglia di
scrivere dei racconti per i bambini, storie per creare magia, poesia e gioco
aspettando la notte di Natale. I racconti sono adatti a tutte le età. I bimbi
più piccoli si innamoreranno di Jack, Paul e di Cometa; quelli più grandi si
riconosceranno nelle prime indecisioni per la stesura della letterina a Babbo
Natale; i più grandicelli rivivranno la magia del Presepe e della Sacra
Famiglia. Natale è il momento della condivisione, dello stare insieme. In tutti
i racconti emergono i temi della condivisione, della collaborazione e della
speranza che si rinnovano attraverso l’attesa. I nostri bambini vivono in un
mondo sempre più veloce e sedersi con loro a leggere questi racconti che
parlano della pazienza necessaria quando si sta aspettando qualcosa: un regalo,
il raggiungimento di un obiettivo, una guarigione, un regalo o un risultato.
Questi sono i temi che troverete tra le pagine e che vi porteranno tempo
condiviso con lentezza insieme ai vostri cari. (Elisa Longo)
In copertina: “Il volo di Paul” disegno di Giuseppe Mauro
Info link
lunedì 10 dicembre 2018
Andromeda di Maria Grazia Palazzo (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Andromeda è la
galassia più lontana visibile da occhi umani senza l'ausilio di strumenti di
osservazione. “Occhi umani”. È la prima richiesta che colgo nello scorrere i
testi di Maria Grazia Palazzo, il suo appello a un’umanità che comprende tutti,
anche se la silloge è prevalentemente declinata al femminile e ha un portato di
analisi sulla condizione della donna. Per disegnare e collocare tale
condizione, l’autrice attraversa tempi e luoghi differenti e chiama, invoca,
evoca figure diverse di donne – mitologiche, note o silenti – per formare «un
alveare di voci», un nuovo esercito del dire a cui assegna le parole come armi,
non di offesa ma come strumento di relazione e di consapevolezza: «certe parole
lanciate/ non sono benedette ma colpi di machete» per uscire dallo «stallo dei
senza parola». Più volte si rileva l’utilizzo del binomio «periplo ferale» e,
pur se spiegato dall’autrice stessa nelle note (congrua appendice ai testi che
consente una rapida consultazione ove vi sia la necessità per il lettore), ne
ravvedo insita tutta la tragicità di un destino inoppugnabile a cui molte donne
non hanno potuto o saputo reagire, e che – ancora oggi – obnubila la capacità
di cambiamento. Maria Grazia Palazzo non incita al conflitto; con l’altra metà
dell’Universo tende a perorare il confronto nel rispetto delle individualità e
delle differenze, ma per rendere più incisiva la voce firma un patto
intergenerazionale con altre donne, persegue la coralità e per mantenere viva
la concentrazione nell’ascolto del fruitore, a livello lessicale conia vocaboli
in accelerazione che manifestano, inoltre, l’urgenza del dire, di «un respiro
ampio» per «uscire dalle apnee» e dalla solitudine. (Dalla prefazione di Diana
Battaggia)
Maria Grazia
Palazzo è nata nel ’68 in valle d’Itria. Avvocato e insegnante precaria. Negli
ultimi anni ha intrapreso lo studio della teologia e dei diritti delle
differenze e dei saperi di genere. È mamma adottiva. La sua più grande
ambizione è riuscire a vivere l’ermeneutica delle differenze amorose, tenendo
insieme il piano della quotidianità e quello dell’extra quotidiano.
iQdB edizioni di
Stefano Donno (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e
Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)
Info Link - http://www.iquadernidelbardoedizioni.it/
A spasso per Lecce … un racconto di Mauro Ragosta
- Matteo! Io e
Francesca siamo giù al bar...per qualsiasi evenienza ci puoi rintracciare al
cellulare!- proferii con voce squillante e risoluta al receptionist, senza
tuttavia mancare di una certa cordialità. Poi, in maniera determinata, aprii la
porta d'ingresso e in un battibaleno io e Francesca fummo nel bar Galleria.
Alle dieci del mattino era sempre brulicante di gente: avvocati, vigili,
giornalisti, impiegati, commesse e persone in cerca d'affari e di avventure. E
a me e a Francesca piaceva tuffarci in quella piccola bolgia, che si accalcava
al banco e dava l'idea di una vita cittadina pulsante e viva. Forse, il nostro
era il bisogno non soddisfatto di un'esistenza intensa, che, invece, si
consumava, tra pizze e cinema, in una città sostanzialmente lenta e caotica
solo per il traffico.
Come al solito,
ordinammo un caffé per lei, un espressino per me e un cornetto piccolo da
dividere in due. E sì, perché noi non potevamo abbondare con i dolciumi, a
causa della nostra stazza, a nostro avviso già eccessiva. Ci tenevamo alla
nostra complessione e, sebbene non fossimo né esili e neppure agili, come la
moda richiede, questo non comprometteva il nostro aspetto di persone
rispettabili, curate ed effervescenti, tipiche della classe media leccese. Sì,
quella impiegatizia e di professionisti che costituiscono l'ossatura della
società del capoluogo salentino. E mentre facevamo colazione, discorrevamo,
come ogni mattina, sulle problematiche del nostro lavoro e soprattutto della
magrezza dei guadagni. Naturalmente, la nostra conversazione fu dedita anche al
gossip, circa l'entourage della nostra diletta azienda: dai vari complotti ed
alleanze, ai tradimenti, ai nepotismi, alle sudditanze, volute o subite, e
perché no, anche ai vari isterismi e manifestazioni bipolari. Ovviamente, ce
n'era per tutti i gusti, come in ogni rispettabile impresa di certe dimensioni.
E tutto questo ci divertiva moltissimo, senza parlare poi delle battute
spudorate ed esilaranti quando riguardavano noi due e le nostre disavventure in
quel girone dantesco che era il XXX, luogo del nostro lavoro. Insomma, si
trattava di un ameno sport mattutino, che rendeva piacevole la nostra intimità
incipiente. Infatti, eravamo assieme, nello stesso ufficio, da appena due mesi.
(…)
Mauro Ragosta
economista, fotografo, poeta è autore di diversi volumi di saggistica, poesia e
narrativa di rilievo nazionale. Ha collaborato e collabora tuttora con diverse
testate giornalistiche on line. E’ attualmente direttore editoriale della
testata on line Paise miu https://www.paisemiu.com/
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