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martedì 1 giugno 2021
lunedì 31 maggio 2021
Il culto solare di Andrea Antonello Nacci (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Andrea Nacci analizza ed approfondisce alcuni aspetti di uno dei simboli
più importanti, il Sole, che, con la Luna, ha esercitato un profondo
fascino in tutta la storia umana. Fonte di vita, di luce e
rigenerazione, la forza di questo simbolo è stata usata dai miti di ogni
tradizione, per narrare le discese e le ascese di esseri divini che
hanno portato la civiltà e la conoscenza agli uomini, per illuminare la
strada a tutti i semidei ed eroi che da)lle tenebre si proiettano verso
la luce. (Maria Grazia Giorgino)
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domenica 30 maggio 2021
Andromeda di Maria Grazia Palazzo ( I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno )
Andromeda è la galassia più lontana visibile da occhi umani senza
l’ausilio di strumenti di osservazione. “Occhi umani”. È la prima
richiesta che colgo nello scorrere i testi di Maria Grazia Palazzo, il
suo appello a un’umanità che comprende tutti, anche se la silloge è
prevalentemente declinata al femminile e ha un portato di analisi sulla
condizione della donna. Per disegnare e collocare tale condizione,
l’autrice attraversa tempi e luoghi differenti e chiama, invoca, evoca
figure diverse di donne – mitologiche, note o silenti – per formare «un
alveare di voci», un nuovo esercito del dire a cui assegna le parole
come armi, non di offesa ma come strumento di relazione e di
consapevolezza: «certe parole lanciate/ non sono benedette ma colpi di
machete» per uscire dallo «stallo dei senza parola». (Dalla prefazione
di Diana Battaggia)
In copertina "Ippazia" in un disegno di Piero
Angelini
Maria Grazia Palazzo è nata nel ’68 in valle d’Itria. Avvocato e insegnante precaria. Negli ultimi anni ha intrapreso lo studio della teologia e dei diritti delle differenze e dei saperi di genere. È mamma adottiva. La sua più grande ambizione è riuscire a vivere l’ermeneutica delle differenze amorose, tenendo insieme il piano della quotidianità e quello dell’extra quotidiano
Maria Grazia Palazzo è nata nel ’68 in valle d’Itria. Avvocato e insegnante precaria. Negli ultimi anni ha intrapreso lo studio della teologia e dei diritti delle differenze e dei saperi di genere. È mamma adottiva. La sua più grande ambizione è riuscire a vivere l’ermeneutica delle differenze amorose, tenendo insieme il piano della quotidianità e quello dell’extra quotidiano
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