Questa è una storia che non riguarda solo il passato, perché nella lunga vicenda di Matteo Messina Denaro c’è un pezzo di storia del nostro Paese e perché la mafia non è ancora finita.
«Non è un giallo, si diceva, ma ci somiglia. Innanzitutto per lo stile e per la costruzione, perché De Lucia e Palazzolo riescono a dar vita a un intreccio fatto di successi, delusioni, depistaggi che tiene ben stretti alla pagina e rende la lettura vivace e, anzi, vorace.» - Alessandro Tacchino per Maremosso
Un racconto in presa diretta della cattura di
Matteo Messina Denaro e un’indagine profonda nei segreti della mafia di
ieri e di oggi. “L’abbiamo preso!” urla al telefono il colonnello dei
carabinieri. Sono le 9.12 del 16 gennaio 2023 e con quella telefonata la
storia d’Italia cambia per sempre. A Palermo è stato arrestato, dopo
trent’anni di latitanza, l’ultimo mafioso stragista ancora in libertà,
il criminale più ricercato al mondo: Matteo Messina Denaro. Pupillo di
Salvatore Riina, è il padrino che ha cambiato il volto della mafia dopo
la stagione delle bombe, il boss che dalla strategia stragista ha
proiettato l’organizzazione verso affari sempre più lucrosi. Nel suo
covo di Campobello di Mazara ci sono quasi mille pizzini, la fotografia
più aggiornata della mafia oggi. A raccontare l’ossessione di trent’anni
e i retroscena della cattura è il procuratore di Palermo, Maurizio de
Lucia, che firma un intenso racconto con l’inviato di “Repubblica” Salvo
Palazzolo. Un libro che ripercorre i segreti più profondi della primula
rossa di Cosa nostra, dalle stragi del 1992-1993 alle complicità
eccellenti, e che si arricchisce a ogni pagina di colpi di scena: la
lunga indagine che ha portato alla cattura di Messina Denaro è stata
costellata da imprevisti e dall’ombra di misteriose talpe ancora senza
nome. Questo racconto ha come protagonisti gli uomini dello Stato,
magistrati e carabinieri, ed è fondamentale per decifrare le
trasformazioni di un fenomeno criminale che continua a infiltrarsi nella
società e nei palazzi. Questa è una storia che non riguarda solo il
passato, perché nella lunga vicenda di Matteo Messina Denaro c’è un
pezzo di storia del nostro Paese e perché la mafia non è ancora finita.