Donate
sabato 6 settembre 2025
venerdì 5 settembre 2025
Monica Messa, Una pistola al Luna Park (RPlibri)
La raccolta di Monica Messa, Una pistola al Luna Park, è un attraversamento di vite sospese, di infanzie scheggiate, di corpi vulnerabili che si muovono come figure di un teatro marginale. Il titolo stesso indica un meccanismo inceppato: la pistola che non spara nel luna park, emblema di un divertimento che si trasforma in frustrazione, di una felicità negata. L’autrice costruisce un paesaggio poetico che oscilla tra il reale e l’onirico, popolato da personaggi emblematici — Samir, la bambina di rame e di miele, Geremina Merdaoro, Bice — ognuno portatore di un frammento di destino, di un dolore che si fa parola. Il libro vive di contrasti: il tono apparentemente lieve, a tratti ironico, cela fenditure profonde, ferite familiari, memorie che bruciano. La lingua procede per immagini taglienti e improvvise accensioni visionarie, come se le scene quotidiane — la stazione, il supermercato, le case di periferia — si aprissero d’improvviso su un abisso. Dentro questo spazio poetico si intrecciano la memoria del padre, figura di mare e di versi lasciati in bottiglia, e la memoria materna, che appare come un sonno infinito, un respiro mai del tutto afferrabile. Messa lavora sulla concretezza del dettaglio — il pane e il fumo, le tabelline, il cruciverba della nonna, le scarpe al contrario della bambina — trasformandolo in segno universale. Così la vita minuta diventa parabola di una condizione umana fragile, esposta, segnata da assenze e piccoli naufragi. Non c’è sentimentalismo, ma piuttosto una ferocia tenera, un linguaggio che non risparmia ma sa accarezzare, che riconosce nella ferita un luogo di verità.
Una pistola al Luna Park è, infine, un libro corale: non una voce sola, ma un mosaico di voci, di presenze che si fanno simbolo. E in questo coro, la poetessa sembra cercare una sorta di salvezza laica, fatta di poesia come unico argine contro la dissolvenza del tempo e del dolore. È un’opera che non si lascia chiudere in definizioni semplici, perché resta viva, pulsante, come il paese che racconta: ruvido, sognante, sempre sull’orlo di una rivelazione.
E.M.
Monica Messa, Una pistola al Luna Park
RPlibri, 2024
giovedì 4 settembre 2025
Il Paese che conta. Come i numeri raccontano la nostra storia di Linda Laura Sabbadini (Marsilio)
Questo libro è il racconto, visto dall’interno, di una delle più autorevoli istituzioni del Paese, l’istat; è la testimonianza di una vita dedicata a dare voce alla realtà che si scopre con i dati; è un invito a superare le diffidenze e comprendere che dietro ogni numero c’è una storia che merita di essere conosciuta. Perché i numeri sono il riflesso di chi siamo e di chi possiamo diventare.
A proposito di Casanova di Miklós Szentkuthy (Adelphi)
Miklós Szentkuthy, saggista, memorialista, romanziere – paragonato a Borges per l’erudizione e a Joyce (ne aveva tradotto l’ Ulisse ) per ...
-
Milano, 20 aprile 1814: la notizia dell’abdicazione di Napoleone re d’Italia porta una folla inferocita a invadere il Palazzo del Senato p...
-
Stefano De Martino, sui social il video intimo con la fidanzata Caroline Tronelli: gli hacker violano le webcam di casa | Corriere.it
-
Meloni-Orbán: l'amicizia di comodo e il "Patto del Diavolo" che logora l'Europa - ecco cosa ne pensoC'è un gioco delle parti che va in scena a Bruxelles e nelle capitali europee, e i due protagonisti più discussi sono, ancora una volta,...

