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venerdì 9 febbraio 2024
giovedì 8 febbraio 2024
Incontro alla vita! di Ibrahim Saeed ed Elena Del Coco ( I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
“Ho imparato che posso accogliere il dolore e la sofferenza"
per tramutarli in Forza, Coraggio, Amore e Volare più in alto che posso!”
Ibrahim Saeed
Elena
e Ibrahim si sono conosciuti nel settembre del 2018. “Ibra” come da
subito Elena ha cominciato a chiamarlo, era in Italia da pochi mesi.
Elena:
“Ogni ragazzo è speciale a suo modo ma Ibrahim, determinato e sicuro
di sé, aveva nello sguardo una Luce particolare che si accendeva,
aumentava o sfumava ogni volta che parlava, irradiando tutto ciò lo
circondasse”! È un ragazzo in gamba che va incontro alla vita nonostante
tutto, con grande fiducia e uno splendido sorriso!
Ibrahim: “Elena è
uguale alla mia mamma biologica, però è bianca! Questa è l’unica
differenza tra loro. Dice le stesse cose che mi diceva la mia mamma,
parla con me come ad un figlio, insegnandomi ad essere libero, sempre!
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mercoledì 7 febbraio 2024
martedì 6 febbraio 2024
LA FAMIGLIA RAME STORIA, TRADIZIONE E REPERTORIO DI UNA COMPAGNIA DI ATTORI TRA XIX E XX SECOLO di Alessio Arena (Bulzoni Editore)
Il volume ricostruisce, per la prima volta, la storia, la tradizione e il repertorio della famiglia Rame, compagnia teatrale itinerante attiva in Italia settentrionale dalla seconda metà del XIX secolo per oltre cento anni. I Rame esordirono come marionettisti e il capostipite fu l’orfano piemontese Pio.
All’inizio del Novecento, su spinta dei figli Domenico e Tomaso, i Rame iniziarono ad abbandonare il teatro di figura in favore di quello di persona. Sono stati evidenziati i rapporti ricorrenti con le piazze e con altri attori e compagnie contemporanee. È stato possibile, inoltre, tracciare la continuità della tradizione dei Rame con il teatro di Dario Fo e Franca Rame, ultima esponente della compagnia fondata dal nonno Pio. La presente ricerca ha consentito inoltre di rivedere alcune considerazioni avanzate dalla bibliografia di riferimento, basate soltanto su fonti parziali. Sono stati presi in esame numerosi documenti inediti appartenenti, tra l’altro, all’Archivio Rame Fo, conservato presso l’Archivio di Stato di Verona, alla collezione dello studioso Roberto Leydi e a fondi messi a disposizione dagli eredi della famiglia Rame. La metodologia adottata è quella storica.
lunedì 5 febbraio 2024
domenica 4 febbraio 2024
L’assioma del vuoto (Cosmo-Agonia/Noi Due) di Gianpiero Berardi
Questo uso pitagorico della parola, se posso azzardarmi, conferma, esaltandola, la capacità della lingua poetica di proporsi come il più efficace strumento di lettura della nostra ormai formattata realtà quotidiana; il più ricco e fecondo giacimento di mondi vissuti al quale attingere nuovi codici di azione e di vita. (Dalla prefazione di Pasquale Vitagliano)
Eresia per un giorno perso di Valeriu Stancu ( I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Valeriu Stancu è un esponente significativo di quelle letterature dei paesi dell’est ancora complessivamente poco conosciute nell’Europa occidentale – soprattutto la poesia - ma ricche di una loro personalità e tradizione, non solo profondamente radicate nella storia del paese, ma in continuo dialogo con i modelli alti del mainstream mitteleuropeo. Valeriu Stancu è un caso emblematico di questa condizione “periferica”, che va sempre più sgretolandosi in un mondo 2.0, ma che consente ancora il privilegio dell’ “elicopter view”. Ci troviamo di fronte ad un poeta che guarda con amore e dedizione al simbolismo francese, di cui cita espressamente i numi tutelari Rimbaud e Baudelaire, prescindendo da ogni localismo e riferimento diretto alla sua travagliata Romania. (Andrea Tavernati)
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sabato 3 febbraio 2024
Testi in apnea di Adrian Suciu ( I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Da poco uscito per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno la raccolta di versi del poeta e scrittore rumeno Adrian Suciu dal titolo “Testi in apnea”. Traduzioni dal romeno di Roxana Lazar e Valeriu Barbu
Adrian Suciu, nato il 21 dicembre 1970, è
considerato uno degli scrittori più importanti emersi dopo la caduta del
comunismo in Romania. Dissidente anticomunista a 17 anni (minatore fino alla
Rivoluzione), giornalista scomodo dopo la caduta del comunismo (molte cause per
diffamazione vinte contro alcuni politici rumeni), funzionario parlamentare e
governativo, Adrian Suciu è stato escluso, insieme ad altri scrittori, dalla
Unione degli Scrittori per aver criticato pubblicamente questa organizzazione
professionale di autori che ha escluso, negli ultimi anni, un numero di
scrittori 10 volte superiore a quello che ne fu escluso durante l'intera durata
del regime comunista di Nicolae Ceaușescu.
Scomodo e intransigente verso la stupidità dilagante nella società
contemporena, la menzogna e la dissoluzione morale, Adrian Suciu è un
personaggio detestato dall'establishment culturale rumeno, censurato e bandito
ma ugualmente amato dal suo pubblico. Autore di romanzi, poesie e drammaturgia,
i suoi libri hanno una diffusione notevole e hanno più edizioni. Ha vinto
numerosi premi letterari nazionali e internazionali. I suoi scritti sono stati
tradotti in arabo, ebraico, inglese, francese, tedesco, italiano, ungherese,
spagnolo, ecc. È presente in numerose antologie di letteratura rumena
contemporanea pubblicate in Romania o all'estero. La biografia dello scrittore Adrian Suciu è in se stessa un romanzo,
l'autore ha esercitato, nel corso della sua vita, i lavori più svariati:
minatore, elettricista, giornalista, consulente d'immagine, speculatore,
insegnante, editore, consigliere parlamentare e governativo. Noto giornalista, collaboratore di numerose testate, editorialista e
produttore di programmi televisivi, Adrian Suciu è attualmente presidente della
Sezione Stampa Culturale dell'Unione dei Giornalisti Professionisti della
Romania e presidente dell'Associazione Culturale Direzione 9, la più potente e
attiva organizzazione privata in Romania dedicata alla poesia.
È un importante promotore culturale,
organizzando eventi letterari e artistici, campi di creazione, i festival
nazionali e internazionali.
Motto personale: La vita si vive
senza pietà e senza illusioni!
La sua opera letteraria,
giornalistica e televisiva ha contribuito a diffondere la cultura romena in
Romania e all'estero. La poesia di Adrian Suciu è caratterizzata da
un'originale fusione di tradizione e modernità. Da un lato, Suciu è debitore
della tradizione poetica rumena, in particolare della poesia popolare e della
poesia romantica. Dall'altro, la sua poesia è aperta alle influenze della
poesia moderna, sia europea che americana. In particolare, Suciu è stato
influenzato dalla poesia di poeti come Paul Celan, Octavio Paz e Wisława
Szymborska. Questa influenza si manifesta nella ricerca di un linguaggio
poetico essenziale e nella capacità di esprimere concetti profondi in modo
semplice e diretto. La poesia di Suciu è anche caratterizzata da una profonda
riflessione sul senso della vita e dell'esistenza. I suoi versi affrontano temi
come l'amore, la morte, la solitudine, la speranza e la perdita. Suciu è un
poeta che cerca di comprendere il mondo che lo circonda e di trovare un senso
alla vita. La sua poesia è una testimonianza della sua umanità e della sua
sensibilità.
Un giornalista impegnato
Adrian Suciu è anche un giornalista
impegnato. La sua attività giornalistica si concentra principalmente sulla
cultura e sulla società. Suciu è un sostenitore della libertà di stampa e della
democrazia.In qualità di giornalista, Suciu ha contribuito a diffondere la
cultura romena in Romania e all'estero. Ha anche contribuito a sensibilizzare
l'opinione pubblica su importanti temi sociali, come la corruzione, la
discriminazione e la povertà. Suciu è un giornalista che crede nel potere delle
parole per cambiare il mondo. La sua attività giornalistica è una testimonianza
del suo impegno per la verità e la giustizia.
l’ora
esatta della fuga
Lei
è la dea. Colei che apre l'accaduto
L'ho
conosciuta quando era piccola e
teneva
compagnia alle membra perse nelle guerre
mi
mandava lettere sulle foglie sconosciute …
il
sole vegliava che la porta non si chiudesse
serpenti
intrecciati danzavano nei nostri giorni!
L'ho
amata impaziente, abbiamo fatto le nozze tra
due
lanterne frantumate; orologi morsi dalla bufera di neve
affrettavano
il braccio per prenderla
Si
sentivano nell'aria
tarassachi
amari, verso terre felici passava
il
suo lungo strascico squarciava le foreste una ad una
La
raggiungevo ad ogni angolo e
gli
edifici divennero sempre più tondi
I
bambini giravano attorno al tavolo cavalcando
il
cavallo di legno, il vecchio cuculo uscì tra le foglie
per l'ora esatta della
fuga
Info link
https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/
Mail – iquadernidelbardoed@libero.it
venerdì 2 febbraio 2024
CLANDESTINI: CLANDESTINOS di Donato Di Poce con la traduzione di Hiram Barrios edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
Dall’introduzione di Hiram Barrios:
”L’antologia Clandestini / Clandestinos presenta un’accurata selezione
di poesie di 65 autori che hanno indagato l’argomento, da diverse
angolazioni e con differenti approcci. I poeti qui riuniti si assumono
il rischio di scrivere su un tema così delicato: la scorrettezza
politica, la posizione discriminatoria o il pregiudizio sono a un
passo. Ma i versi che compongono questa antologia ci mostrano che, se
c’è un atto di rivendicazione con la parola, è solo a partire dalla
poesia…”
Dalla nota dell’autore Donato Di Poce - “Ci
sono Clandestini per necessità storica e per violenza culturale o
politica, clandestini virtuali e uomini senza futuro, sans papiers e
disperati senza identità. Abbiamo assistito e continuiamo a vedere delle
vere mattanze di uomini che vagano nell’etere cosmico, uomini in fuga
da qualcosa, altri in cerca di un luogo interiore, quelli che cercano
un approdo e quelli che non sono mai arrivati, spesso nel silenzio
complice dei media o nella spettacolarizzazione che dura il tempo di un
TG o di una foto in prima pagina. Poi c’è la condizione culturale e
politica di chi si sente o vive da clandestino (poeti, scrittori,
emarginati, minoranze etniche, culturali o religiose). A tutte queste
voci sommerse questa Antologia di versi ha dato voce e ascolto, a tutti
quei desideri incompiuti che costituiscono l’anima del mondo e ci
aiutano a sopravvivere tra i fili della memoria…”
I poeti: Antonella
Anedda, Marco Annicchiarico, Simone Bandirali, Antonio Bassano, Diana
Battaggia, Maria Cristina Biggio, Monica Borettini, Alessio Brandolini,
Alessandro Broggi, Daniela Cabrini, Roberto Carifi, Alberto Casiraghy,
Fabrizio Cavallaro, Ennio Cavalli, Reinhard Christanell, Vittorio
Cozzoli, Stefania Crema, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Gianni
D’Elia, Antonio Della Rocca, Donato Di Poce, Roberto Dossi, Anna Maria
Farabbi, Giuseppe Fida, Aldo Forbice, Tiziano Fratus, Sergio Gabriele,
Nausicaa Giannino, Federico Gismondi, Tomaso Kemeny, Sergio La Chiusa,
Vivian Lamarque, Anna Lauria, Paola Lazzarini, Franco Loi, Attilio
Lolini, Andrea Longega, Monica Maggi, Ivano Malcotti, Alberto Manzoli,
Piero Marelli, Giuseppe Martucci, Alda Merini, Mauro Montini Bellosio,
Alessandro Moscè, Giampiero Neri, Claudio Pagelli, Corrado Paina,
Erminia Passannanti, Luisa Pianzola, Raffaele Piazza, Luca Picasso,
Giovanna Previti, Gianni Priano, Icaro Ravasi, Patricia Roaldi, Roberto
Roversi, Biagio Salmeri, Evelina Schatz, Marco Simonelli, Santi
Spadaro, Italo Testa, Mary Barbara Tolusso, Cesare Viviani
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giovedì 1 febbraio 2024
mercoledì 31 gennaio 2024
Il tempo che trova di Pierluigi Lanfranchi (collana Fuochi diretta da Ottavio Rossani) edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
Il tempo che trovadi Pierluigi Lanfranchi è un libro surreale, e pure tremendamente reale. È il tempo che trova l’uomo, la donna, i figli, la vita, le cose, la storia, i miti che dalla loro lontananza illuminano il presente, il futuro, il passare della vita. In questo libro - storie raccontate in versi o in prosa poetica (potente suggestione è l’incontro con Brodskij in un viaggio onirico), con una lingua esatta, evocativa - entrano tutti i sogni possibili. L’oniricità del pensiero cosparge spesso i momenti esperienziali. Il tempo passa, il tempo si ferma, salta anche la relatività. Il poeta spazia dai miti alla quotidianità, situazioni tutte filtrate dal sogno che può essere incubo o elegia. La geografia, lo spazio, le città (Parigi, Vilnius, Montreal), non sono solo dimensioni fisiche, sono anche ipotesi di tempo. E se il tempo non è misurabile, sono l’uomo, o la donna, o le cose, ad essere tangibili come ipotesi di vita, ma mai come certezze. Eppure, con Properzio, “la morte non tutto finisce”. Tuttavia insiste il niente alla fine della peregrinazione, però “con te anche niente è già qualcosa”. E questo attiene alla speranza, che non ha nulla in comune con il tempo indefinibile. Il filo del pensiero, che vede il nero e il bianco, che sente il suono e il silenzio, non si spezza, e annoda gli sprazzi di malinconia o di esultanza. Esiste quindi ancora una possibilità di vita, ma non da soli. (Ottavio Rossani)
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https://iquadernidelbardoedizionidistefanodonno.com/posts/8083015434917118689?hl=it
martedì 30 gennaio 2024
Iscariot di Rocco D’Anzi (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Questa
è la storia di Lorenzo Berthod, giovane regista giunto a un punto
cruciale del suo percorso umano e artistico. Dopo aver vinto uno dei
festival cinematografici più importanti del Paese, gli viene consegnata
una lettera di convocazione da parte della Business Film Company, una
casa di produzione tra le più rinomate al mondo. John McNamara,
produttore senior, nonché il mandante della sua convocazione, sembra
ammirare moltissimo il talento del ragazzo tanto da proporgli un
contratto milionario per convincerlo ad accettare la regia del loro
prossimo blockbuster. Il film si chiamerà ‘Iscariot’ e parlerà della
crocifissione di Cristo, ma narrata questa volta dal punto di vista di
Giuda Iscariota. Lorenzo, seppur con molte riserve, accetta la proposta e
gli verranno presentati i membri principali della troupe, ovvero
Melissa, Rocco, Leonardo e Antoine. Una scrittura densa e intensa quella
di Rocco D’Anzi in un esordio che farà sicuramente discutere.
Rocco
D’Anzi nasce a Novi Ligure il 7 Dicembre del 1992. Appassionato di
scrittura fin dalla tenera età inizia ufficialmente il suo percorso
creativo con un corso di sceneggiatura di sei mesi a Milano. Dopo
essersi laureato all’Università degli studi di Torino continua il suo
percorso di arricchimento culturale frequentando svariati master di
sceneggiatura e la magistrale in Scienze della Comunicazione e Culture
dei media. Nel 2020 arriva finalista alla sezione ‘ToFactory’ del Torino
Film Festival grazie al corto utopistico ‘Garbage smile' e nel 2017
vince il ‘Mitreo Film Festival’ grazie al corto ‘The Dreamer’. Dal 2018
inizia a lavorare in veste di autore, sceneggiatore e regista per brand
e produzioni importanti tra cui Sky Italia, OlzeTv, Universal Music
Group e Virgin Records.
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