Un romanzo di rara intensità, scritto con le parole scarne, il ritmo e il respiro dei vicoli genovesi. Dove, come sapeva perfettamente De André, la poesia va e viene per le strade, di scorcio, anche quando sono malmesse.
Genova è aperta sul mare e, insieme, chiusa sui
caruggi della città vecchia, che si stringono da secoli a difenderla. I
ragazzi dei vicoli che popolano il romanzo di Sara Benedetti non
sfuggono all'anima nera del loro angolo di città: se i caruggi sono il
labirinto in cui si perdono fin da piccoli, sono anche la loro unica
difesa dall'assedio di vite difficili, padri sconosciuti, madri piantate
in asso, andirivieni dal collegio e dal carcere, piccoli traffici per
sopravvivere, grandi traffici per prendere il largo senza mai riuscirci
davvero. Nell'arco di trent'anni, la storia di formazione di Tedesco si
intreccia con quella di altri outsider: prima di tutto i suoi fratelli
di strada della Maddalena, da una generazione di caruggiai alla
successiva; poi le prostitute dei magazzini a pianoterra, gli immigrati
in cerca di fortuna e soldi, e tutti quelli che restano impigliati a
cavarsela tra le vie strette e le case vecchie, attaccate una all'altra,
dove le storie vanno quasi sempre nel verso sbagliato e i sogni
finiscono anche loro sulla cattiva strada. Tedesco, Pagano, Lord Jim,
Morango, Ethan e Jamila dipanano come possono la trama ntricata degli eventi che li coinvolgono
Nessun commento:
Posta un commento