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sabato 17 maggio 2025

Excalibur: Il Mito di Artù, Epico e Brutale Come Non Mai

 Se c’è un film che ha preso il mito di Re Artù e lo ha trasformato in un’epopea oscura, viscerale e indimenticabile, quel film è Excalibur (1981). Diretto da John Boorman, questo capolavoro non è solo un racconto di cavalieri, spade magiche e amori proibiti: è un viaggio nel cuore del mito, tra nebbia, sangue e una colonna sonora che ti fa sentire il peso di Camelot sulle spalle. Con un cast stellare, una fotografia che sembra dipinta da un poeta e un’atmosfera che mescola sogno e incubo, Excalibur è il film che ogni appassionato di fantasy dovrebbe vedere almeno una volta. Preparatevi a cavalcare verso Avalon: vi racconto perché questo film è un cult immortale e vi svelo qualche curiosità che vi farà innamorare ancora di più.

Un Mito Oscuro e Senza Tempo
Excalibur non è la solita favoletta su Re Artù. Qui il mito arturiano è crudo, selvaggio, quasi shakespeariano. La storia inizia con Uther Pendragon (Gabriel Byrne), un re guerriero che riceve la leggendaria spada Excalibur dal misterioso Merlino (Nicol Williamson), un mago che sembra uscito da un incubo pagano. Con la spada, Uther unisce l’Inghilterra, ma la sua lussuria e arroganza lo condannano. Prima di morire, conficca Excalibur in una roccia, giurando che solo il vero re potrà estrarla.
Entra in scena Artù (Nigel Terry), un giovane inesperto che, quasi per caso, compie l’impresa impossibile. Sotto la guida di Merlino, Artù diventa il re che l’Inghilterra sognava: fonda la Tavola Rotonda, dove i cavalieri siedono come pari, e porta pace e prosperità. Ma Camelot non è destinata a durare. La ricerca del Santo Graal consuma i cavalieri, in particolare il puro Parsifal (Paul Geoffrey). L’amore proibito tra Lancillotto (Nicholas Clay), il più nobile dei cavalieri, e la regina Ginevra (Cherie Lunghi) spezza il cuore di Artù. E poi c’è Mordred (Robert Addie), il figlio incestuoso nato dall’unione di Artù con la sorellastra Morgana (Helen Mirren), una strega assetata di potere.
Il climax è una battaglia epica, dove la magia di Merlino sconfigge Morgana (in una scena che vi farà rabbrividire) e Lancillotto torna per redimersi, solo per morire tra le braccia di un Artù che lo perdona. Ma il prezzo è alto: Artù e Mordred si uccidono a vicenda, e Excalibur, senza un degno erede, torna al lago, affidata alla Dama del Lago. Artù ascende ad Avalon, lasciando dietro di sé un’Inghilterra in rovina e un mito eterno.
Perché Excalibur È un Capolavoro
Excalibur non è solo un film fantasy: è un’esperienza sensoriale che ti cattura e non ti lascia andare. Ecco cosa lo rende unico:
  1. Un Tono Cupo e Mitologico: Boorman non edulcora il mito. Qui non ci sono eroi senza macchia: Artù è umano, fallibile, e i suoi cavalieri sono tormentati da desideri e dubbi. La magia è selvaggia, quasi demoniaca, e Merlino è un trickster più che un saggio benevolo.
  2. La Fotografia e la Regia: Ogni inquadratura è un dipinto. La nebbia delle battaglie, l’armatura scintillante dei cavalieri, il verde surreale delle foreste: Boorman usa colori e luci per creare un mondo che sembra sospeso tra realtà e sogno. La scena in cui Artù estrae Excalibur è pura poesia visiva.
  3. Il Cast Stellare: Nigel Terry regala un Artù che evolve da ragazzo insicuro a re tragico. Nicol Williamson è un Merlino folle e magnetico, mentre Helen Mirren come Morgana è pura elettricità. E poi ci sono giovani talenti come Liam Neeson e Patrick Stewart, che interpretano cavalieri secondari ma lasciano il segno.
  4. La Colonna Sonora: Wagner e Carl Orff dominano la colonna sonora, dando un’epicità operistica a ogni scena. Il “Carmina Burana” durante le battaglie è un pugno nello stomaco.
  5. Le Scene di Battaglia: Brutali, caotiche, realistiche. Boorman usò cavalli da polo, più piccoli e agili, per rendere i combattimenti dinamici. Il clangore delle spade e il fango sotto gli zoccoli ti fanno sentire in mezzo alla mischia.
Curiosità Che Ti Sorprenderanno
  • Max von Sydow come Merlino? Originariamente, Boorman voleva Max von Sydow per il ruolo di Merlino. Sarebbe stato incredibile, ma Nicol Williamson ha portato una teatralità unica che rende il personaggio indimenticabile.
  • Il Corvo e l’Occhio di Pecora: Per una scena in cui un corvo mangia un occhio di pecora (sì, è inquietante come sembra), la troupe ha lasciato una telecamera accesa per giorni, aspettando che l’uccello facesse il suo “lavoro”. Dedizione o follia? Forse entrambe.
  • Un Set Familiare: Boorman girò il film in Irlanda, vicino casa sua, e coinvolse persino i suoi figli in piccoli ruoli. Questo dà al film un’atmosfera intima, nonostante l’epicità.
  • Un’Influenza Duratura: Excalibur ha ispirato generazioni di registi e scrittori. Senza questo film, forse non avremmo avuto Il Signore degli Anelli di Peter Jackson o Game of Thrones. La sua visione del fantasy è stata rivoluzionaria.
Perché Riguardarlo (o Scoprirlo) Oggi
Excalibur non è un film per chi cerca un fantasy leggero. È per chi ama storie che scavano nell’anima, che parlano di onore, tradimento e il costo del potere. È un film che ti sfida a riflettere: cosa significa essere un re? Come si sopravvive al tradimento di chi ami? E, soprattutto, cosa resta quando tutto crolla?
Riguardarlo oggi significa immergersi in un’epoca in cui il cinema fantasy osava essere diverso, prima che gli effetti speciali prendessero il sopravvento. È un promemoria di quanto possa essere potente una storia ben raccontata. E se non l’hai mai visto, preparati a un’esperienza che ti lascerà senza fiato. Prendi una coperta, spegni le luci e lasciati trasportare nella nebbia di Camelot.
E tu, cosa ne pensi di Excalibur? Ti ha conquistato la magia di Merlino o l’epicità delle battaglie? E chi vincerebbe in un duello tra Artù e, diciamo, Connor MacLeod di Highlander? Scrivimelo nei commenti!



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