Immaginate la scena: è la vigilia di Natale, e John McClane (un Bruce Willis al massimo della forma) atterra a Los Angeles per ricucire i pezzi della sua vita familiare. Sua moglie Holly (Bonnie Bedelia) si è trasferita lì con i figli per un lavoro da dirigente alla Nakatomi Corporation, e il loro matrimonio è appeso a un filo. Quando John arriva al Nakatomi Plaza, un grattacielo scintillante ancora in costruzione, trova Holly che usa il cognome da nubile – ouch, primo colpo al cuore. I due litigano, e mentre Holly sale sul palco per un discorso aziendale, John si ritrova a rimuginare nell’ufficio di lei. Ma il destino ha altri piani...
- John McClane è uno di noi: non è un supereroe alla Schwarzenegger, ma un tizio normale che sanguina, impreca e improvvisa. Willis lo rende iconico con quel mix di sarcasmo e vulnerabilità.
- Hans Gruber, che villain!: Alan Rickman è magnetico, un cattivo elegante e spietato che eleva il film a un altro livello.
- Azione con cuore: tra sparatorie e vetri rotti, c’è la storia di un uomo che lotta per salvare sua moglie e il loro matrimonio. È questo che ti tiene incollato.
- Regia di John McTiernan: ogni scena è tesa come una corda di violino, con un ritmo che non molla mai.
- Il Nakatomi Plaza? È il Fox Plaza di Los Angeles, tuttora esistente. Gli indirizzi e i numeri di telefono nel film sono veri!
- I terroristi parlano un tedesco... beh, diciamo “creativo”. In Germania li hanno trasformati in “europei” per evitare risate involontarie.
- Sapete che Die Hard doveva essere un sequel di Commando? Schwarzenegger disse no, e meno male: Willis è McClane.
- La caduta di Hans Gruber dal grattacielo? Alan Rickman fu spinto un attimo prima del previsto, e quella faccia sorpresa è 100% autentica!
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