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mercoledì 4 giugno 2025

Essi vivono: la ribellione di John Nada contro il controllo subliminale

Immaginate di trovarvi in una Los Angeles polverosa, dove il sole brucia le strade e la disuguaglianza sociale è un pugno nello stomaco. È qui che John Carpenter, maestro dell’inquietudine, ambienta Essi vivono (1988), un film che mescola fantascienza, horror e una satira politica tanto acuta da sembrare profetica. Con il wrestler “Rowdy” Roddy Piper nei panni del protagonista John Nada, Carpenter costruisce un’opera che è al tempo stesso un pugno in faccia e un invito a svegliarsi. E sì, lo fa con uno stile che solo lui sa orchestrare: crudo, ironico e dannatamente diretto.
Un eroe improbabile in un mondo addormentato
John Nada è un carpentiere squattrinato, un uomo qualunque che si trascina dietro un sacco da viaggio e la speranza di un lavoro. Arriva a Los Angeles, città di sogni e disillusioni, e finisce in una baraccopoli dove trova rifugio e calore umano. Ma c’è qualcosa di strano nell’aria: una piccola stazione televisiva indipendente trasmette messaggi criptici, invita la gente a “svegliarsi” e graffiti sui muri gridano “They live, we sleep”. Chi sono “loro”? E perché dormiamo?
La risposta arriva quando Nada trova un paio di occhiali da sole molto particolari. Indossandoli, vede la verità: la società è infiltrata da alieni con volti da teschi maculati, che si spacciano per umani. Questi invasori, come in un incubo alla Invasione degli ultracorpi, controllano il mondo attraverso messaggi subliminali nascosti in TV, cartelloni pubblicitari e giornali. “Obbedisci”, “Consuma”, “Non pensare”: questi sono i comandi che tengono l’umanità in catene, senza che nessuno se ne accorga. È una metafora così diretta del consumismo e del controllo mediatico che ti fa quasi controllare il tuo telecomando per vedere se c’è un’antenna aliena nascosta dentro.
Un pugno di ribellione (e un po’ di gomma da masticare)
Carpenter non si limita a denunciare: dà a Nada il compito di agire. Armato di quegli occhiali e di una determinazione che solo un wrestler può incarnare, Nada si lancia in una missione per smascherare gli alieni. Memorabile la scena in cui, con un fucile in mano, pronuncia la frase cult: “Sono venuto per masticare gomma americana e prendere gente a calci in culo… e ho finito la gomma”. È un momento che strappa un sorriso, ma anche un grido di battaglia, ripreso anni dopo da Duke Nukem nei videogiochi. Roddy Piper, con il suo carisma ruvido, rende Nada un eroe che non ha bisogno di essere perfetto: è un uomo comune che si ribella perché non ha più niente da perdere.
La resistenza, però, non è una passeggiata. Nada coinvolge il suo amico Frank in una delle scene di lotta più iconiche (e lunghe!) del cinema, un duello a mani nude che sembra non finire mai, solo per convincerlo a indossare gli occhiali. È un momento che parla di quanto sia difficile svegliare chi non vuole vedere. Alla fine, la missione di Nada lo porta sul tetto della stazione televisiva che trasmette i segnali alieni. Con un ultimo atto di sacrificio, spara all’antenna, distruggendo il velo di illusione che nasconde gli invasori. Anche se il prezzo è la sua vita, il mondo finalmente apre gli occhi.
Un cocktail di generi e una critica senza tempo
Essi vivono è un film che non si lascia incasellare. È fantascienza, certo, ma anche horror per l’inquietudine che suscita scoprire quanto siamo manipolati. È un thriller d’azione, con sparatorie e inseguimenti, ma anche una satira politica che colpisce il cuore del capitalismo sfrenato e del controllo mediatico. Carpenter prende ispirazione da classici come L’invasione degli ultracorpi, ma aggiunge un tocco di ironia e un ritmo che tiene incollati allo schermo. Persino il gadget degli alieni, un rilevatore di energia psicocinetica, sembra un prestito dal magazzino di Ghostbusters, ma funziona alla perfezione in questo contesto.
Il film non è perfetto: la recitazione a volte è grezza, e il budget limitato si vede in certi effetti. Ma è proprio questa ruvidezza a renderlo autentico. Piper non è un attore da Oscar, ma il suo John Nada è credibile proprio perché non è un supereroe: è un tizio qualunque che inciampa in una verità scomoda e decide di fare qualcosa. La regia di Carpenter, con il suo stile essenziale e la colonna sonora martellante, amplifica l’atmosfera di paranoia e urgenza.
Perché guardarlo oggi?
A quasi quarant’anni dalla sua uscita, Essi vivono è più rilevante che mai. In un’epoca di fake news, algoritmi che decidono cosa vediamo e polarizzazione sociale, il messaggio di Carpenter risuona forte: apri gli occhi, guarda oltre la superficie. Gli alieni del film potrebbero essere una metafora per qualsiasi forza che ci manipola, che sia il consumismo, i social media o il potere politico. E quegli occhiali? Beh, magari non li abbiamo, ma possiamo allenarci a mettere in discussione ciò che ci viene detto.
Se ami il cinema che ti fa pensare senza rinunciare all’azione, Essi vivono è un must. È un film che ti diverte, ti fa arrabbiare e ti lascia con una domanda: stai dormendo o sei sveglio? E tu, cosa cerchi in un film come questo: adrenalina, satira o un po’ di entrambi? Fammi sapere, perché come direbbe Nada, ho ancora qualche calcio da tirare!




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