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lunedì 3 novembre 2025

La "Guerriglia" Navale di Trump: In Venezuela la Diplomazia Affonda (e Maduro Resta) - ecco cosa ne penso

 Dimenticate i comizi urlati in Florida e le minacce verbali ad uso interno. La pressione dell'amministrazione Trump sul Venezuela di Nicolás Maduro ha superato da tempo la linea della propaganda ed è sfociata in un'azione militare opaca, contestata e, a conti fatti, pericolosamente inefficace.

L'analisi dei fatti, come riportati anche da Il Post, è impietosa. Da mesi assistiamo a "contestati attacchi" statunitensi contro imbarcazioni in partenza dal Venezuela. Il bilancio è drammatico: decine di persone uccise. La giustificazione ufficiale? Narcotraffico. Le prove? Secondo molti esperti, nessuna.

Siamo di fronte a quella che assomiglia pericolosamente a una campagna di esecuzioni extragiudiziali in acque internazionali, mascherata da operazione di sicurezza. Molti giuristi la ritengono semplicemente illegale.

Ma la critica non deve essere solo legale o morale; deve essere, soprattutto, strategica. Qual è l'obiettivo di questa escalation muscolare? Se è il regime change – come Washington non smette di ripetere – la strategia è fallimentare.

L'illusione di poter rovesciare Maduro affondando qualche barca si scontra con una realtà che chiunque conosca il Venezuela ha chiara da anni: la struttura di potere a Caracas è un blocco monolitico. Come emerge dalle analisi, "la maggior parte degli imprenditori, dei politici e dei generali venezuelani è profondamente compromesso con il regime". Non è una struttura che si sgretola con qualche attacco navale. Serve una pressione interna, diplomatica ed economica (quella vera, non quella punitiva sulla popolazione) infinitamente più sofisticata.

Questi attacchi non solo non indeboliscono Maduro, ma lo rafforzano.

Ogni barca colpita è oro colato per la propaganda del regime. Permette a Maduro di stringere i ranghi, di giustificare la repressione interna e di gridare al mondo che l'imperialismo "Yankee" sta attuando una pirateria di stato. Trump, nel tentativo di apparire "forte" – forse anche in altri teatri, come dimostrano le minacce di intervento in Nigeria – sta fornendo al suo avversario la migliore giustificazione possibile per restare al potere.

Fortunatamente, un'invasione di terra su larga scala resta (per ora) "improbabile". Sarebbe un disastro strategico e umanitario. Ma questa guerra sporca a bassa intensità, condotta senza prove e fuori dalla legalità internazionale, è un vicolo cieco.

Non sta rovesciando Maduro. Sta erodendo la credibilità degli Stati Uniti. E sta uccidendo persone. È la politica estera ridotta a esibizione muscolare, priva di strategia, che confonde l'azione con i risultati. E mentre Washington gioca alla guerra navale, a Caracas il regime resta saldamente al timone. (Stefano Donno)





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