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martedì 30 dicembre 2025

Il Teatro delle Ombre: La "Villa di Putin" e l'Eterna Strategia del Pretesto - ecco cosa ne penso

Siamo alla fine di un altro anno di guerra, il 2025, e mentre il mondo si prepara a brindare a un nuovo anno incerto, la nebbia della guerra si addensa nuovamente tra Mosca e Kiev. L'ultima breaking news – l'accusa russa di un attacco diretto contro una villa di Vladimir Putin e la secca smentita ucraina che bolla il tutto come "menzogne per giustificare i raid" – non è solo un bollettino dal fronte. È un manuale di dottrina militare applicata alla propaganda.

Se c'è una cosa che abbiamo imparato in questi lunghi anni di conflitto, è che la verità muore sempre qualche ora prima che cadano le bombe. E l'episodio odierno puzza, terribilmente, di casus belli confezionato su misura.

La Retorica del "Colpo al Cuore"

Mosca ha alzato la posta. Dichiarare che il nemico ha tentato di colpire non un'infrastruttura energetica o un deposito di munizioni, ma la residenza privata (o una delle tante) dello Zar, serve a uno scopo preciso: personalizzare la minaccia. Per il Cremlino, ammettere una vulnerabilità così sfacciata della propria difesa aerea sarebbe un autogol tattico, a meno che il guadagno strategico non sia superiore.

Qual è questo guadagno? La legittimazione della brutalità. Putin ha bisogno di rinvigorire il fronte interno. Dopo anni di "Operazione Speciale", la stanchezza si fa sentire anche nella Russia profonda. Dipingere Kiev non più come un avversario militare, ma come un gruppo terrorista che punta alla testa del leader, autorizza Mosca a togliersi i guanti di velluto (ammesso che ne siano rimasti). È la preparazione del terreno per una rappresaglia sproporzionata, forse mirata ai centri decisionali di Kiev che finora, per calcolo o per grazia, sono stati parzialmente risparmiati.

La Smentita di Kiev: Logica contro Caos

Dall'altra parte della barricata, la smentita ucraina è lapidaria e, analiticamente, solida. "Menzogne per giustificare i raid". Kiev sa bene che colpire una villa vuota o simbolica di Putin non cambierebbe le sorti del conflitto sul campo. Al contrario, offrirebbe al nemico l'assist perfetto per un'escalation devastante. L'Ucraina, in questo 2025, ha dimostrato di saper colpire con precisione chirurgica le raffinerie e le logisitiche, strangolando l'economia di guerra russa. Un attacco velleitario alla persona di Putin sarebbe un errore strategico da dilettanti, e i generali di Zelensky hanno dimostrato di essere tutto fuorché dilettanti.

La tesi ucraina è chiara: Mosca sta preparando un massiccio attacco missilistico di fine anno contro la popolazione civile e le infrastrutture energetiche (già provate dall'inverno) e ha bisogno di dire al mondo, e ai russi: "Ci hanno costretto loro".

Il Gioco degli Specchi (Maskirovka)

Siamo di fronte alla classica Maskirovka russa, l'arte dell'inganno militare? Molto probabilmente sì. Se guardiamo ai precedenti storici e alle dinamiche di questo conflitto, ogni volta che la Russia ha annunciato un "attentato" sventato o riuscito contro i suoi simboli senza mostrare prove schiaccianti immediate, è seguita una pioggia di fuoco sull'Ucraina.

La tempistica è sospetta: il 30 dicembre. Proprio quando l'attenzione occidentale è distratta dalle festività, Mosca costruisce la narrazione per un Capodanno di sangue. Non è un incidente; è un copione.

Conclusioni: L'Inverno del Risentimento

Che l'attacco sia avvenuto o meno, a livello geopolitico è quasi irrilevante. Ciò che conta è che Mosca ha deciso che è avvenuto. Questo trasforma l'episodio in un acceleratore di violenza. L'Occidente deve leggere tra le righe di queste agenzie stampa: non stiamo assistendo a una cronaca di guerra, ma all'annuncio di una punizione. La "Villa di Putin" è diventata l'ennesimo pretesto in una guerra che non ha più bisogno di ragioni per essere crudele, ma che continua a cercarne per fingere di essere giusta.

Prepariamoci: le prossime 48 ore a Kiev saranno lunghe e rumorose. (Stefano Donno)





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