Luigi Capuana (Mineo, 28 maggio 1839 – Catania, 29 novembre 1915) è stato uno scrittore, giornalista e critico letterario italiano. È considerato uno dei principali esponenti del Verismo, corrente letteraria che si proponeva di rappresentare la realtà in modo oggettivo e veritiero, senza censure o pregiudizi.
Capuana nacque a Mineo, in provincia di Catania, nel 1839. Studiò a Catania e a Napoli, dove si laureò in giurisprudenza. Dopo la laurea, iniziò a lavorare come giornalista e critico letterario. Nel 1866, fondò la rivista "La Nuova Antologia", che diresse per molti anni.
Come scrittore, Capuana fu autore di numerosi romanzi, racconti, opere teatrali e saggi critici. Tra le sue opere più famose si possono ricordare:
- "Giacinta" (1879), romanzo considerato il manifesto del Verismo
- "Il Marchese di Roccaverdina" (1881), romanzo storico
- "Il filo d'Arianna" (1883), romanzo psicologico
- "Il fu Mattia Pascal" (1894), romanzo considerato il capolavoro di Pirandello
Capuana fu un grande scrittore e un importante critico letterario. La sua opera ha avuto un'influenza profonda sulla letteratura italiana e mondiale. È considerato uno dei padri del Verismo, corrente letteraria che ha rivoluzionato la narrativa del XIX secolo.
Capuana morì a Catania nel 1915.
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