Se pensate che la cecità sia un handicap, non avete mai incontrato Matt Murdock.
Nel vasto pantheon della Marvel, tra dei del tuono e supersoldati a stelle e strisce, Daredevil occupa un posto speciale, oscuro e dannatamente affascinante. Non è solo un avvocato di giorno e un vigilante di notte; è l'incarnazione vivente della contraddizione. È un uomo di legge che la infrange ogni notte, un cattolico devoto che si veste da Diavolo.
Mettetevi comodi, perché oggi scendiamo nei vicoli di New York per scoprire i segreti dell'Uomo Senza Paura.
Dalle acrobazie al Noir: L'evoluzione di un'icona
Molti fan moderni, abituati alle tinte dark della serie Netflix o alle recenti run a fumetti di Chip Zdarsky, rimarrebbero scioccati nel vedere il debutto di Daredevil nel 1964.
Dimenticate il rosso sangue. Il costume originale era giallo e nero, simile alla tuta di un acrobata circense (un omaggio al padre, il pugile "Battling Jack" Murdock). All'inizio, le storie di Stan Lee e Bill Everett erano avventurose, quasi scanzonate.
Il punto di svolta: Tutto cambia quando arriva un giovane disegnatore e scrittore di nome Frank Miller alla fine degli anni '70. Miller prende un personaggio di serie B e lo trasforma in un dramma hard-boiled. Introduce Elektra, reinventa Kingpin (rubandolo a Spider-Man) e trasforma Daredevil in una tragedia greca moderna. Senza Miller, il Daredevil che amiamo oggi semplicemente non esisterebbe.
3 Curiosità che (forse) non sapevi su Daredevil
Come esperto, adoro scavare nel "dietro le quinte". Ecco tre chicche che vi faranno brillare nelle discussioni in fumetteria:
1. Il "Cugino" segreto delle Tartarughe Ninja
Questa è la mia preferita. Sapete che Daredevil e le Tartarughe Ninja condividono (ufficiosamente) la stessa origine? Kevin Eastman e Peter Laird, creatori delle TMNT, erano grandi fan di Frank Miller. Nel primo numero delle Tartarughe, il contenitore di melma radioattiva che colpisce i quattro rettili è lo stesso che, rimbalzando, colpisce un ragazzino sugli occhi, accecandolo. Quel ragazzino è Matt Murdock. Non solo:
Il maestro di Daredevil si chiama Stick (Bastone). Il maestro delle Tartarughe? Splinter (Scheggia).
I nemici di Daredevil sono la setta ninja della Mano (The Hand). I nemici delle Tartarughe? Il Piede (The Foot).
2. Mike Murdock: Il gemello immaginario
Nell'era della Silver Age, per proteggere la sua identità segreta, Matt Murdock si inventò una scusa assurda: disse a Karen Page e Foggy Nelson che Daredevil non era lui, ma il suo scapestrato fratello gemello, Mike Murdock. La cosa divertente? Matt iniziò a interpretare Mike, indossando abiti sgargianti e comportandosi in modo opposto al suo solito. Per anni, Matt ha dovuto gestire tre vite: l'avvocato, il vigilante e il fratello immaginario!
3. I "Sensi Radar" non sono un sonar
C'è un equivoco comune. Il potere di Matt non funziona esattamente come il sonar di un pipistrello o di un sottomarino. È molto più complesso. La mutazione ha elevato i suoi sensi rimanenti (tatto, olfatto, udito, gusto) a livelli sovrumani, ma il suo "Senso Radar" è una sorta di percezione a 360 gradi che non richiede suono. È in grado di sentire le variazioni di temperatura dell'aria quando un pugno sta arrivando, o di leggere un giornale semplicemente toccando l'inchiostro in rilievo sulla pagina (sì, non legge solo il Braille!).
Perché lo amiamo: Il Superpotere del "Senso di Colpa"
Ciò che rende Daredevil unico non è il bastone estensibile o le arti marziali. È la sua umanità. A differenza di Superman o Thor, Matt Murdock prende un sacco di botte. Finisce le sue notti sanguinante in un cassonetto, con le costole rotte e il cuore a pezzi.
È l'eroe più resiliente della Marvel. La sua vita è un ciclo continuo di distruzione e rinascita (non a caso una delle sue storie più famose si chiama Born Again). La sua fede cattolica gioca un ruolo cruciale: Matt è spinto da un senso di colpa cronico che lo obbliga a sacrificarsi per gli altri, cercando una redenzione che crede di non meritare mai.
In un mondo di eroi che volano, Daredevil è quello che cade, si rialza, sputa sangue e dice: "Non finisce qui."
È un personaggio denso, stratificato, perfetto per chi cerca storie che mescolano azione, procedura legale e profonda introspezione psicologica. Se non avete mai letto nulla di suo, fidatevi del vostro "amichevole esperto di quartiere": state perdendo una delle migliori narrazioni che il fumetto americano abbia mai offerto.
Nessun commento:
Posta un commento