La genesi del Trattato di Osimo risale agli anni precedenti la Seconda guerra mondiale, quando l’Italia fascista si era legata al Reich, e alla Pace di Parigi, che nel 1947 portò il paese sul banco degli imputati da punire duramente. Il confine orientale ne pagò le spese con profonde mutilazioni territoriali e lo svolgersi del drammatico esodo giuliano-dalmata, mentre il mondo si risollevava dalle macerie della guerra. Nella Venezia Giulia si continuò a combattere una battaglia sottaciuta, nell’assordante silenzio imposto dalla cultura ufficiale del tempo. Con il Memorandum di Londra (1954) e il fallimento degli incontri fra Italia e Jugoslavia, si giunse nel 1975 al Trattato di Osimo, che cristallizzò in confine definitivo la vecchia linea di demarcazione segnata provvisoriamente. Con una ricca analisi suffragata da ricerca archivistica, l’Autrice si sofferma sui retroscena dei vari documenti ufficiali e sulla preparazione del Trattato, nonché sulle conseguenze per Trieste, la Venezia Giulia, e il più ampio Confine orientale
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