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giovedì 1 febbraio 2024
mercoledì 31 gennaio 2024
Il tempo che trova di Pierluigi Lanfranchi (collana Fuochi diretta da Ottavio Rossani) edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
Il tempo che trovadi Pierluigi Lanfranchi è un libro surreale, e pure tremendamente reale. È il tempo che trova l’uomo, la donna, i figli, la vita, le cose, la storia, i miti che dalla loro lontananza illuminano il presente, il futuro, il passare della vita. In questo libro - storie raccontate in versi o in prosa poetica (potente suggestione è l’incontro con Brodskij in un viaggio onirico), con una lingua esatta, evocativa - entrano tutti i sogni possibili. L’oniricità del pensiero cosparge spesso i momenti esperienziali. Il tempo passa, il tempo si ferma, salta anche la relatività. Il poeta spazia dai miti alla quotidianità, situazioni tutte filtrate dal sogno che può essere incubo o elegia. La geografia, lo spazio, le città (Parigi, Vilnius, Montreal), non sono solo dimensioni fisiche, sono anche ipotesi di tempo. E se il tempo non è misurabile, sono l’uomo, o la donna, o le cose, ad essere tangibili come ipotesi di vita, ma mai come certezze. Eppure, con Properzio, “la morte non tutto finisce”. Tuttavia insiste il niente alla fine della peregrinazione, però “con te anche niente è già qualcosa”. E questo attiene alla speranza, che non ha nulla in comune con il tempo indefinibile. Il filo del pensiero, che vede il nero e il bianco, che sente il suono e il silenzio, non si spezza, e annoda gli sprazzi di malinconia o di esultanza. Esiste quindi ancora una possibilità di vita, ma non da soli. (Ottavio Rossani)
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martedì 30 gennaio 2024
Iscariot di Rocco D’Anzi (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Questa
è la storia di Lorenzo Berthod, giovane regista giunto a un punto
cruciale del suo percorso umano e artistico. Dopo aver vinto uno dei
festival cinematografici più importanti del Paese, gli viene consegnata
una lettera di convocazione da parte della Business Film Company, una
casa di produzione tra le più rinomate al mondo. John McNamara,
produttore senior, nonché il mandante della sua convocazione, sembra
ammirare moltissimo il talento del ragazzo tanto da proporgli un
contratto milionario per convincerlo ad accettare la regia del loro
prossimo blockbuster. Il film si chiamerà ‘Iscariot’ e parlerà della
crocifissione di Cristo, ma narrata questa volta dal punto di vista di
Giuda Iscariota. Lorenzo, seppur con molte riserve, accetta la proposta e
gli verranno presentati i membri principali della troupe, ovvero
Melissa, Rocco, Leonardo e Antoine. Una scrittura densa e intensa quella
di Rocco D’Anzi in un esordio che farà sicuramente discutere.
Rocco
D’Anzi nasce a Novi Ligure il 7 Dicembre del 1992. Appassionato di
scrittura fin dalla tenera età inizia ufficialmente il suo percorso
creativo con un corso di sceneggiatura di sei mesi a Milano. Dopo
essersi laureato all’Università degli studi di Torino continua il suo
percorso di arricchimento culturale frequentando svariati master di
sceneggiatura e la magistrale in Scienze della Comunicazione e Culture
dei media. Nel 2020 arriva finalista alla sezione ‘ToFactory’ del Torino
Film Festival grazie al corto utopistico ‘Garbage smile' e nel 2017
vince il ‘Mitreo Film Festival’ grazie al corto ‘The Dreamer’. Dal 2018
inizia a lavorare in veste di autore, sceneggiatore e regista per brand
e produzioni importanti tra cui Sky Italia, OlzeTv, Universal Music
Group e Virgin Records.
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lunedì 29 gennaio 2024
domenica 28 gennaio 2024
sabato 27 gennaio 2024
Pardes di Alessandra Paradisi (collana Fuochi, diretta da Ottavio Rossani)
Poema inusuale e imprevedibile, questo Pardes (Paradiso): nel nome dell’autrice c’è il suo destino letterario. Leggere il dettato biblico della Genesi sulla propria misura di poeta, che interpreta, ma soprattutto intuisce. La meta: tradurre i pensieri del testo sacro in una leggibilità contemporanea. Un’ispirazione di umanità lontana dalla storia, nell’annullamento dello spazio-tempo, per respirare l’illuminazione del racconto eterno della Creazione. Il coraggio sfiora l’ardimento di capovolgere il senso della visione e suggerire l’umiltà di conoscere l’esperienza umana attraverso il rigore letterario del proprio nome, invertendo la prospettiva storica dell’esistenza: non più il passare del tempo, ma il sentire dell’essere. (Ottavio Rossani)
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Olocausto di Luca Imperiale (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
“Un bel giorno – i giorni sono belli – mi sono svegliato dove non c’erano le mie finestre né i miei quadri, non c’era il crocifisso, il letto era un altro letto: non era un letto ma uno spazio simile ad una bara, uno spazio tra un legno sotto i piedi e l’altro legno sulla testa. Mi accorsi dopo pochi minuti che ero in compagnia di tanti fiati e nessun fiato riconosceva il suo proprio fiato e neppure il suo letto. Avevo un pigiama che non è mai stato mio, una magrezza che non è mai stata mia, un tatuaggio che non è mai stato mio – il mio corpo era il corpo degli altri che c’erano. Il prete recitava il rosario tutte le sere, il rabbino recitava le sue preghiere tutte le sere – insieme abbracciavano i cuori e le profonde ferite di noialtri. Seppi che era un prete, seppi che era un rabbino… lo seppi quando non tornarono mai più.” (Luca Imperiale)
Partono i treni, trasportano bestie – così rispondono i vampiri
a chi chiede loro chi c’è in quei vagoni.
Partono i treni,
nelle botteghe si dice della voglia di andare, nei pressi delle piazze
i mugugni si fanno strada – esiste la favola del binario, della stazione
dove ci si arriva per cenare insieme
se nella casa di legno c’è spazio per tutti…
e ci si fissa a vicenda, poi qualcuno scompare
Un racconto in versi, la sequenza delle immagini ci accompagna nell’incubo: il tragico viaggio verso l’olocausto scandito atto dopo atto, questo Olocausto di Luca Imperiale, l’autore è protagonista, come in una mimesi s’incarna in ciò che non ha conosciuto, si fa testimone e interprete del dolore, della rassegnazione e della speranza. I pensieri s’addensano e il lettore, anche lui, è chiamato all’atto della presenza, della condivisione come a partecipare a una preghiera. L’olocausto è stato (è nel suo ripetersi) un momento di sacralità, ma poco rimane nel presente di quella (necessaria) memoria, siamo chiamati oggi a celebrare una ritualità sancita, una ricorrenza svuotata di senso e tutti siamo soli, incapaci di reagire, piegati e senza speranza. (dalla nota di lettura di Mauro Marino)
Luca Imperiale è nato a Brindisi nel 1983. Vive a Sannicola, nel Salento. Nel 2015 si è iscritto all’istituto di scienze religiose di Lecce, l’ISSRM “Don Tonino Bello” conseguendo il titolo magistrale con una tesi “Tratti antropologici in Dostoevskij. Nell’inquieta sofferenza la libertà cristiana”. Ha “I giorni dell’ombra. Diario degli occhi disarmati” (Musicaos editore, 2020); ha curato “Danteide(e)” (5emme), raccolta di contributi scritti in occasione del 7ooesimo anniversario della morte di Dante Alighieri. Nel 2022 ha pubblicato, il poema “Il Balordo” per Spagine – Fondo Verri edizioni e il racconto in versi “Il tempo di Pinocchio” per Controluna. “Inquietudini” è il suo primo romanzo per i Quaderni del Bardo Edizioni. Nel 2024 sempre per la stessa casa editrice pubblica la raccolta in versi Olocausto
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P. P. Pasolini: l'ossimoro vivente di Donato Di Poce
“…Ma la continuità è dovuta al persistere dell’oxymoron, cioè a definire le cose per opposizione… si può affermare che Pasolini vive storicamente per accumulazione, e che il suo conoscere, non dialettico, è dovuto all’eterna coesistenza degli opposti….l’attualità del libro … sussiste unicamente in una esplosione (più o mene generosa, più o meno felice ) di vitalità…”
P.P.Pasolini da Il Portico della Morte, Garzanti, 1988, pag. 284.
Dopo le recenti pubblicazioni critiche dell’autore su Artaud e Giordano Bruno (Un Poeta al rogo: Giordano Bruno, il poeta-philosophus dei poetici furori, Eretica Edizioni, Buccino (SA), 2021. ISBN 978-88-334-239-6; ARTAUD: Il Poeta e il suo doppio, I Quaderni del Bardo Edizioni, Sannicola(LC), 2019), l’autore ci regala questo aureo, passionale e competente libro di critica letteraria su Pasolini
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Il viaggio: finestre italiane sull’India a cura di Urmila Chakraborty (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Venti racconti intensi e partecipati di chi per ragioni di lavoro, ricerca o studio ha visitato la "galassia" India e ogni racconto è arricchito dai commenti e dalle osservazioni della curatrice Urmila Chakraborty.
Gli autori: Avana Amadei, Stefano Caldirola, Romina Campostrini, Giuseppe Carrieri, Giorgio d’Emilio, Alessandro Dell’Avvocata, Giovanni Di Bartolo, Isabella Labate, Manuela Lenardon, Paola Lorenzoni, Francesco Moscatelli, Emanuela Orlandini, Cristina Piotti, Emanuela Plano, Cristina Rodondi, Núria Sala Grau, Laura Sciotti, Federico Sanesi, Vittorio Tonon, Marged Flavia Trumper
QUESTO VOLUME CELEBRA 75 ANNI DELL'INDIPENDENZA INDIANA E 75 ANNI DI RAPPORTI DIPLOMATICI FRA ITALIA E INDIA
Urmila Chakraborty, nata a Kolkata, India, vive e lavora a Milano da oltre vent’anni. Urmila è scrittrice, traduttrice, mediatrice culturale e formatrice. Collabora con diverse Università in Italia e in India, in particolare è docente di Scienze della Mediazione Linguistica e Studi Interculturali presso l’Università degli Studi di Milano. È scrittrice a tutto tondo, avendo al suo attivo da scritti accademici a saggi, dal crowdsourcing alla ricerca e alla narrativa (creative nonfiction). Numerose le sue pubblicazioni in ambito dell’interazione interculturale, anche in collaborazione con varie istituzioni culturali. Da ricordare che nel 2002 ha fondato Englishour, che eroga servizi linguistici e culturali alle aziende.
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Monster University: un prequel riuscito
Monster University è un film d'animazione del 2013 diretto da Dan Scanlon, prodotto da Pixar Animation Studios e Walt Disney Pictures. È il prequel del film Monsters & Co. (2001), e racconta la storia di come Mike Wazowski e James P. Sullivan, i due protagonisti del primo film, si sono incontrati e sono diventati amici.
Il film è stato un successo di critica e di pubblico, incassando oltre 744 milioni di dollari al botteghino mondiale. È stato elogiato per la sua storia divertente e commovente, per i suoi personaggi ben caratterizzati e per le sue animazioni innovative.
Un prequel riuscito
Monster University è un prequel riuscito perché riesce a catturare l'essenza del primo film, pur raccontando una storia originale. Il film è divertente e commovente, e i personaggi sono ben caratterizzati e simpatici. Le animazioni sono innovative e spettacolari, e il film è un piacere da guardare.
La storia
La storia di Monster University inizia con Mike Wazowski, un piccolo mostro con un grande sogno: diventare uno spaventatore. Mike si iscrive alla Monsters University, la prestigiosa università dove vengono formati i migliori spaventatori del mondo.
A Monsters University, Mike incontra James P. Sullivan, detto Sulley, un mostro grande e spaventoso che è già un candidato per la squadra di spaventatori della scuola. I due ragazzi sono inizialmente rivali, ma presto si rendono conto di avere molto in comune.
Mike e Sulley devono superare molte sfide per realizzare i loro sogni. Devono imparare a lavorare insieme, a superare le loro differenze e a credere in se stessi.
I personaggi
Mike Wazowski è un mostro piccolo e goffo, ma è anche molto intelligente e determinato. Sulley è un mostro grande e spaventoso, ma è anche molto gentile e generoso. I due ragazzi sono amici inseparabili, e la loro amicizia è uno dei punti di forza del film.
Altri personaggi importanti del film sono:
- Dean Hardscrabble, la preside di Monsters University, che è molto esigente e severa;
- Randall Boggs, un altro studente di Monsters University, che è rivale di Mike e Sulley;
- Oozma Kappa, la squadra di spaventatori di Mike e Sulley, che è composta da mostri diversi e eccentrici.
Le animazioni
Le animazioni di Monster University sono innovative e spettacolari. Il film utilizza una tecnica chiamata "Hyperion", che permette di creare immagini realistiche e dettagliate. I mostri del film sono realizzati con cura e attenzione ai dettagli, e le loro espressioni sono molto realistiche.
I punti di vista
Monster University è un film che può essere apprezzato da un pubblico di tutte le età. I bambini apprezzeranno le avventure di Mike e Sulley, mentre gli adulti apprezzeranno la storia di amicizia e di realizzazione personale.
Il film è stato elogiato da molti critici, che lo hanno definito una "commedia divertente e commovente" e un "prequel riuscito". Il film è stato anche un successo al botteghino, incassando oltre 744 milioni di dollari al mondo.
Monster University è un film d'animazione divertente, commovente e ben realizzato. Il film è un prequel riuscito che cattura l'essenza del primo film, pur raccontando una storia originale. I personaggi sono ben caratterizzati e simpatici, le animazioni sono innovative e spettacolari, e la storia è coinvolgente e divertente.
giovedì 25 gennaio 2024
Brick Body Kids Still Daydream: un concept album sui sogni e le speranze dei giovani neri
Brick Body Kids Still Daydream è il quarto album in studio del rapper e produttore musicale Open Mike Eagle, pubblicato nel 2017. L'album è un concept album che racconta le storie di un gruppo di giovani neri che vivono nelle Robert Taylor Homes, un complesso di edilizia popolare a Chicago, Illinois.
L'album è stato accolto con grande successo dalla critica, che ha elogiato la sua narrazione potente e la sua capacità di affrontare temi complessi come la povertà, la discriminazione e la violenza.
Analisi dell'album
L'album è diviso in due parti: la prima parte, intitolata "The Brick Body Kids", racconta le storie di alcuni giovani residenti delle Robert Taylor Homes. La seconda parte, intitolata "The Kids Still Daydream", esplora i sogni e le speranze di questi giovani.
In "The Brick Body Kids", Open Mike Eagle ci presenta una serie di personaggi che lottano per sopravvivere in un ambiente difficile e violento. Tra questi personaggi troviamo:
- A-Wax, un giovane rapper che sogna di sfondare nel mondo dell'hip hop;
- Laverne, una giovane donna che cerca di proteggere suo figlio da una vita di violenza;
- Uncle Butch, un anziano che ha visto troppa violenza e dolore nella sua vita.
Questi personaggi sono ritratti con grande compassione e realismo. Open Mike Eagle non si limita a raccontare le loro storie, ma ci permette di entrare in empatia con loro e di comprendere le sfide che devono affrontare.
In "The Kids Still Daydream", Open Mike Eagle esplora i sogni e le speranze dei giovani residenti delle Robert Taylor Homes. Questi sogni sono spesso semplici, ma allo stesso tempo potenti. I giovani sognano di avere una vita migliore, di trovare l'amore, di realizzare i propri obiettivi.
Attraverso questi sogni, Open Mike Eagle ci ricorda che, anche in un ambiente difficile, i giovani conservano la speranza di un futuro migliore.
Critica dell'album
La critica ha accolto Brick Body Kids Still Daydream con grande entusiasmo. L'album è stato elogiato per la sua narrazione potente, la sua capacità di affrontare temi complessi e la sua originalità.
In una recensione per Pitchfork, Matthew Ismael Ruiz ha scritto: "Brick Body Kids Still Daydream è un album potente e commovente che offre uno sguardo intimo sulla vita dei giovani neri nelle periferie americane".
In una recensione per The New York Times, Jon Pareles ha scritto: "Open Mike Eagle ha creato un album che è sia un'opera d'arte che un atto di testimonianza".
Punti di vista diversi
Brick Body Kids Still Daydream è un album che ha suscitato diverse interpretazioni. Alcuni critici hanno visto l'album come una critica al sistema di povertà e discriminazione che affligge le comunità nere. Altri hanno visto l'album come una celebrazione della resilienza e della speranza dei giovani neri.
Una delle interpretazioni più comuni dell'album è quella che lo vede come una critica al sistema di povertà e discriminazione che affligge le comunità nere. L'album descrive in dettaglio le difficoltà che i giovani neri devono affrontare nelle Robert Taylor Homes, un complesso di edilizia popolare che è stato demolito nel 2011.
Attraverso le storie dei suoi personaggi, Open Mike Eagle ci mostra come la povertà, la violenza e la discriminazione possono avere un impatto devastante sulla vita dei giovani neri.
Un'altra interpretazione comune dell'album è quella che lo vede come una celebrazione della resilienza e della speranza dei giovani neri. Nonostante le difficoltà che devono affrontare, i giovani residenti delle Robert Taylor Homes conservano la speranza di un futuro migliore.
Questa speranza è rappresentata dai sogni dei giovani, che sono spesso semplici, ma allo stesso tempo potenti. I giovani sognano di avere una vita migliore, di trovare l'amore, di realizzare i propri obiettivi.
In conclusione, Brick Body Kids Still Daydream è un album potente e commovente che offre uno sguardo intimo sulla vita dei giovani neri nelle periferie americane. L'album è stato accolto con grande successo dalla critica e ha suscitato diverse interpretazioni.
mercoledì 24 gennaio 2024
Le Figlie delle Onde di Valentina Madonna (nuova edizione) edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
Lecce, 5 Febbraio 2005 - Durante i lavori di ristrutturazione di un antico palazzo nel centro storico della città, vengono rinvenuti, nei sotterranei, i resti di una giovane donna sconosciuta. Il prezioso rosario che stringe tra le dita potrebbe forse rivelare la sua identità: l’iscrizione presente sulla medaglietta del monile rimanda all'Ancilla Domini, un collegio seicentesco poco distante dal quale, in una notte d’estate del 1938, due studentesse, Miranda D’Amelio e Celeste Barsi, erano svanite nel nulla insieme a Guido Alatri, il loro affascinante maestro di musica di origini ebraiche. Partendo da quell’austera struttura religiosa, Anna, una pronipote di Celeste, riuscirà, tra colpi di scena e incredibili rivelazioni, a far luce sulle ragioni che costrinsero i tre a fuggire, facendo emergere dagli abissi del passato una verità scomoda e inquietante che rimanda agli anni del secondo conflitto mondiale. In una sorta di vorticosa caccia al tesoro, Valentina Madonna fa muovere i protagonisti della propria nuova opera tra i vecchi vicoli della città barocca e lungo le coste frastagliate dello Jonio, tra le cui onde, come ammalianti sirene, sembrano ondeggiare sinuosamente amori e torbide passioni, menzogne e segreti, enigmi e messaggi in codice. Così come era stato per il suo primo romanzo, Capelvenere, l’autrice torna a raccontare in modo poetico il Salento, una terra magica e ricca di leggende, di nuovo teatro di eventi tanto tragici quanto romantici. Ed è su questo suggestivo e ideale palcoscenico che personaggi e vicende nati dalla sua fantasia s’intrecciano con eventi storici e luoghi realmente esistenti. Senza mai rinunciare agli elementi che caratterizzano le sue storie, ovvero la musica e il mare, la psicologia e il mistero, Valentina Madonna dà vita a un nuovo Mystery che s’ispira sfacciatamente alla produzione letteraria della sua scrittrice preferita, Agatha Christie.
Mauro Rea: Icone Pop: (Dalle matrici dell’incompiuto alla Stanza di Arles) di Donato Di Poce (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Appare evidente, dopo la pubblicazione del precedente libro di Critica d’Arte, ”Poetiche dell’Invisibile” e questa Monografia “Mauro Rea:Icone Pop (Dalle poetiche dell’incompiuto alla Stanza di Arles), come Donato Di Poce prediliga una poetica (dell’invisibile e dell’incompiuto), ed autori sperimentali, materici, astratti e surreali, e che hanno la particolarità di ruotare trasversalmente intorno al concetto di vedere l’invisibile, poetica tanto cara all’autore e che tra le sue origini dalle riflessioni di P. Klee e del filosofo Maurice Merleau –Ponty. (Il visibile e l’invisibile).LE ICONE POP DI MAURO REA A MILANO - “Il furore CreAttivo e sperimentale di Mauro Rea, non smette di stupire e di regalarci nuove sorprese e rivelAzioni, e questa raccolta di piccoli capolavori (perlopiù polimaterici su legno di circa 20x 40), vere e proprie “Icone POP” finalmente in mostra, ne sono la testimonianza. In realtà si tratta di sedimentazioni e accumulazioni carsiche che nel tempo Rea ha sapientemente elaborato e accumulato come un alfabeto iconico raccolto dalla strada(lattine di Coca Cola schiacciate e sapientemente e Duchampianamente decontestualizzate), per diventare matrice e logos di una rinascita materica ed estetica. Chiariamo subito che l’utilizzo del banale quotidiano che opera Rea non è da ricondurre alla serialità filosofica e concettuale dei Brillo Box di Warhol, semmai allo stordimento esistenziale di Baquiat e alle contaminazioni ludiche di Haring. E qui si evidenzia con forza e leggerezza, turbamento e grazia poetica, questo precoce maestro neo-futurista, neodada, neo-pop e patafisico che è Mauro Rea, con tutta la forza eversiva e sovversiva, lavica e incantatoria di un outsider che sceglie di rimanere libero e non inglobato dal sistema dell’Arte, come un ragazzo pasoliniano che ha attraversato tutti gli alfabeti dell’avanguardia, ma che rimane incantato dalla forza lavica della materia di Burri (plastiche bruciate), Mastroianni (cartoni polimaterici), Raushenberg (Assemblage oggettuale), Spoerri (etnosincretismi), Baj (eresia ludica e patafisica dei generali) - (Dal testo in catalogo della mostra Icone Pop, Milano, Galleria della Libreria Popolare di via Tadino, 2014 a cura di Donato Di Poce)
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martedì 23 gennaio 2024
lunedì 22 gennaio 2024
Perché tu ami di Maria Bennett (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
“Il libro di Maria Bennett ha una fragranza floreale e una completezza culturale e cultuale, che ingloba, per esempio, misticismo di Rumi e tradizione poetica di Wordsworth, e che cita e celebra anche voci femminili come quella di Tillie Olsen. In un oceano sensorialmente molto ricco, la poetessa e il suo doppio - personaggio si sente, dice e vive così:
“navigo
leggera
come un cigno
in
bilico tra ricordo e attesa”.
Tra i versi di
Bennett si fluttua tra menzioni di artisti e personalità come Anna Pavlova,
Pablo Neruda, Buddha, Confucio, Montessori, Dante, fino ai supereroi come Wonder
Woman e dichiarazioni d’amore spontanee all’“altro” e a una vita e una sé
stessa che negli occhi dell’altro trova di volta in volta sfumature per
riconoscersi, amarsi, procedere con la condivisione di sensazioni, tra studio e
sentire... In una accoglienza morbida e in cui l’affetto e l’intelligenza
pulsano insieme, nell’integrità della persona.
“Mi chiedo cosa
tengo stretto
quando
tengo stretto
te”.
Questo è un libro
musicale e ‘narrativo’, che assume le voci di varie donne che sono una, di una
donna che possono essere molte, ognuna col proprio sentiero, sentire, percorso,
ruolo - a volte consapevolmente vissuto, a volte subito o scelto da ‘altri’. La
musica è soprattutto il Jazz, evocato e amato come colonna sonora di una vita
al femminile, attraverso Lester Young, Miles Davis, Red Gardland (pianista,
anche di Miles Davis), John Coltrane, Luis Armstrong. C’è anche Leonard Cohen e
la ‘magica’ città musicale di New Orleans. I suoi versi mi riportano, sia per
contrasto formale, sia per affinità nella ricerca di un ‘qui e ora’ nella
semplicità del vivere, a questi: “Ieri/canzone/domani/discorso/oggi/tempo/adesso/presente”.
E “…ma/tra muri/di pietra serena/tocco mani d’acqua...”, cioè i versi di
Cristina Balzaretti, dal libro bilingue Amo a te, da me tradotto in
spagnolo per LietoColle. Nella poesia di Bennett abbiamo la prova che si possa
viaggiare tra continenti, culture, ma anche tra libri e nei meandri di se
stesse, nel proprio quotidiano mutare, e anche in ogni gesto quotidiano, con i
sensi spalancati. Ho scelto come copertina un quadro (originariamente
realizzato sopra il pianale di una macchina da cucire Singer) di Patrizia
Minardi, brindisina, dal momento che trovo traduca in immagini, così come io ho
tradotto in italiano dall’inglese i versi di Maria Bennett - dalla sua silloge
originale Because you love, (Cross Cultural Communications, New York
2011)”. (dalla prefazione di Annelisa Addolorato)
L’autrice
- Maria Bennett è statunitense. È giornalista, poetessa e traduttrice dallo
spagnolo e dal portoghese. Ha lavorato come Docente universitaria, assistente
di Inglese e di ‘Inglese come seconda lingua’ durante gli ultimi quarant’anni
presso le Università di New York, presso l’Università dello Stato di New York e
il College della Comunità di Westchester. Ha conseguido una laurea in Inglese
presso la State University di New York, un Master in Letteratura Comparata
presso la Penn State University, e un PhD presso la City University di New
York. La sua tesi di dottorato è successivamente apparsa come libro (Peter Lang
Press) intitolato The Unfractioned Idiom: Hart Crane and Modernism. Suoi
scritti sono apparsi sulle pagine di: New York Daily News, Utne
Reader, Westchester Magazine, Epicurean Magazine, Crab
Creek Review, Esprit and Nexus presses. Ha pubblicato la silloge
poetica Because You Love (di cui questo libro, ovvero Perché tu ami, è
la traduzione italiana). Inoltre è curatrice e traduttrice dei libri My
Voice Seeks You (silloge di Annelisa Addolorato, Cross Cultural
Communications Press) e This Circular Dream (silloge di Saeed Hooshangi,
Feral Press). Attualmente è mentore di studenti, all’interno del programma di
sviluppo di New York “Partner nell’educazione”, un’organizzazione che si occupa
di facilitare l’ingresso al College di giovani provenienti da situazioni di
disagio socio-economico.
La curatrice e traduttrice
Annelisa Addolorato, Alias ANNE, nata in Italia e cresciuta in Spagna.
Artista internazionale, titolare del marchio italiano Navigli Poetry Slam.
Lingue principali: italiano, spagnolo, inglese.
Mission: Benessere umano, sociale, globale, chang; pratica di scrittura,
poesia, t’ai ch’i, shao lin. Poesia e Ch’i, scrittura, meditazione in
movimento, scrittura e luce (v. fotografia), metodologia a apprendimento ludico
per infanzia & età adulta; sostenibilità ambientale, ecologia, condivisione
pacifica di saperi, valori culturali e umani, coesistenza ecosistemica,
educazione alla pace e alla cultura nazionale e internazionale. Ch’i Kung. Sue
poesie, audiolibri, scritti di narrativa e sull’arte sono presenti anche on
line e tradotti in molte lingue. Scrive post di attualità e poesia PAESAGGI
DELL’ANIMA. PAESAGGI DEL SUD (nella rivista on line Il pensiero mediterraneo);
scrive i post mensili della sua rubrica LA SPAGNA IN LETTERE (blog LPLS).
Istruttrice Esperta e praticante di Kung Fu Chang (Acsi). Phd in Letteratura
spagnola (Università di Complutense, Madrid).
Contatti:
Instagram: Anne Addolorato
FB: www.facebook.com/laformadellatigre
L’autrice
della immagine di copertina
Patrizia
Minardi, pittrice pugliese che risiede a
Brindisi, in arte conosciuta come Patnaïf. Spumeggiante, fa del naïf la cifra
del suo lavoro. Dopo aver sperimentato svariate tecniche e stili, giunge alla
pittura del cuore, quella naïf, in una rielaborazione personale e creativa. Dal
1992 la troviamo in varie mostre collettive e personali con esperienze anche
nel mondo della scenografia, in giro per l’Italia. Vincitrice di vari premi,
incluso uno sull’isola di Capri. I suoi dipinti e le sue creazioni sprigionano
vitalità, sorrisi, luce e amore per la vita. Possono anche narrare la sua
interiorità, ricordi, magia, dolori e speranze. Nei social, contatto: Patrizia
Minardi bijoux & naif.
Info link
https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/2024/01/perche-tu-ami-di-maria-bennett.html
Mail – iquadernidelbardoed@libero.it
domenica 21 gennaio 2024
Lindsey Buckingham/Christine McVie: un album inaspettato e sorprendente
Nel giugno 2017, Lindsey Buckingham e Christine McVie, due dei membri fondatori dei Fleetwood Mac, pubblicarono un album in studio collaborativo dal titolo "Lindsey Buckingham/Christine McVie". L'album, che fu accolto con recensioni generalmente positive, segnò il ritorno in sala d'incisione dei due artisti dopo diversi anni di assenza.
Il disco, prodotto da Lindsey Buckingham, è un concentrato di pop, rock e soul, con un'atmosfera nostalgica e sognante. I testi, scritti da entrambi gli artisti, parlano di amore, perdita, speranza e cambiamento.
Le canzoni dell'album sono state accolte con favore dalla critica, che ha elogiato il talento di Buckingham e McVie come autori e interpreti. Il disco ha raggiunto la posizione numero 10 nella classifica Billboard 200 degli Stati Uniti e ha venduto oltre un milione di copie in tutto il mondo.
L'album come ritorno alla musica
Per Lindsey Buckingham e Christine McVie, "Lindsey Buckingham/Christine McVie" ha rappresentato un ritorno alla musica dopo diversi anni di assenza. Buckingham aveva lasciato i Fleetwood Mac nel 2014, mentre McVie aveva lasciato la band nel 1998.
L'album è stato registrato in un periodo di grande cambiamento per entrambi gli artisti. Buckingham si era appena separato dalla moglie, mentre McVie aveva appena divorziato dal marito. I due artisti hanno trovato conforto e forza l'uno nell'altro, e la loro collaborazione ha dato vita a un album che è stato accolto come un'opera di grande maturità artistica.
La collaborazione tra Buckingham e McVie
"Lindsey Buckingham/Christine McVie" è il risultato della collaborazione tra due artisti che hanno una lunga e ricca storia insieme. Buckingham e McVie si sono incontrati per la prima volta nel 1970, quando entrarono a far parte dei Fleetwood Mac. La loro collaborazione ha contribuito a rendere la band una delle più popolari e influenti della storia del rock.
L'album è un'occasione per Buckingham e McVie di celebrare la loro lunga amicizia e collaborazione. I due artisti hanno lavorato a stretto contatto, condividendo idee e influenze. Il risultato è un album che è allo stesso tempo personale e universale, che parla al cuore di tutti gli appassionati di musica.
"Lindsey Buckingham/Christine McVie" è un album inaspettato e sorprendente, che ha superato le aspettative della critica e del pubblico. Il disco è un gioiello di pop, rock e soul, che celebra la musica e l'amicizia.