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domenica 12 ottobre 2025
sabato 11 ottobre 2025
Gmail e Gemini, anatomia di una bufala: come nasce e perché ci siamo cascati di Stefano Donno (articolo apparso a mia firma su Leccenews24)
Ecco il link
https://www.leccenews24.it/attualita/editoriale-stefanno-donno-intelligenza-artificiale.htm
Cronaca di un allarme annunciato: la dubbia notizia della scansione totale delle nostre email da parte dell’IA di Google ha scatenato il panico. Ma la realtà è un’altra e ci insegna molto sul nostro rapporto con la tecnologia e l’informazione
Nel nostro mondo iperconnesso, una notizia presumibilmente vera viaggia più veloce della luce, ma il terrore che genera è ancora più insidioso. L’ultimo caso esemplare ha avuto come protagonista la nostra onnipresente casella di posta elettronica, Gmail, e l’intelligenza artificiale di Google, Gemini. Una notizia, viralizzata a macchia d’olio specialmente in Italia, sosteneva che, a partire da domani 10 ottobre, Gemini avrebbe iniziato a scansionare in modo automatico e indiscriminato tutte le nostre email.
Facciamo subito chiarezza: si tratta di una bufala colossale, una distorsione quasi grottesca della realtà dei fatti. Tuttavia, come ogni fake news ben congegnata, la sua forza non risiede nella verità, ma nella sua verosimiglianza. La paura che ne è scaturita, quella sì, è reale e merita un’analisi puntuale, perché ci dice molto sulle nostre ansie digitali e sulla cronica mancanza di trasparenza da parte delle Big Tech.
Perché ci siamo cascati (e perché era prevedibile)
Il terreno era buono. Da mesi assistiamo a un’integrazione sempre più pervasiva delle IA generative nei nostri strumenti quotidiani. Google, come i suoi competitor, sta spingendo sull’acceleratore per integrare l’intelligenza di Gemini in tutto il suo ecosistema, da Android a Workspace. L’idea che anche Gmail, il cuore pulsante della nostra vita digitale, potesse essere “ottimizzata” da un’IA non era quindi fantascientifica.
L’errore, o l’inganno, sta nel verbo: “scansionare”. Ciò che la notizia lasciava intendere era una sorveglianza passiva, costante e automatizzata, finalizzata magari a nuovi e più invasivi profili pubblicitari. La realtà è ben diversa. Le funzionalità di Gemini in Gmail, come “Aiutami a scrivere” o i riassunti dei thread di email, sono strumenti attivi e su richiesta dell’utente. È l’utente a invocare l’IA, a chiederle di eseguire un compito specifico su un testo selezionato. Non è un Grande Fratello che legge la nostra posta mentre dormiamo, ma un assistente che attende i nostri ordini.
Questa distinzione è fondamentale, ma si perde facilmente nel rumore di fondo. Google, dal canto suo, non aiuta. La comunicazione delle grandi aziende tecnologiche è spesso un labirinto di termini di servizio contorti, informative sulla privacy nebulose e annunci frammentati. Questo crea un vuoto di chiarezza che viene prontamente riempito dalla paura e dalla speculazione. Se gli utenti sono arrivati a temere uno scenario simile, una parte della colpa risiede in questa cronica mancanza di trasparenza.
La Vera Partita: Consenso vs. Convenienza
Archiviata la bufala, resta il tema centrale: il nostro rapporto con l’intelligenza artificiale e la privacy. Anche se Gemini non scansionerà le nostre email a nostra insaputa, le utilizzerà nel momento in cui glielo chiederemo. Affidiamo a un modello linguistico il contenuto di messaggi privati, professionali e sensibili in cambio di un servizio: un riassunto, una bozza, una correzione.
Questa è la vera partita che si gioca oggi. Non è più una questione di “se” le IA avranno accesso ai nostri dati, ma di “come”, “quando” e con quale livello di controllo da parte nostra. La vera sfida per gli utenti non è temere scadenze apocalittiche, ma diventare consapevoli gestori della propria privacy. Significa leggere (o almeno informarsi) sulle impostazioni, capire quali autorizzazioni si concedono e decidere, di volta in volta, se la convenienza di una funzione vale lo scambio di dati che richiede.
L’ondata di panico per il presunto “scandalo Gmail” dovrebbe quindi servirci da lezione. Primo, a esercitare un sano scetticismo verso titoli sensazionalistici. Secondo, a pretendere dalle aziende tecnologiche una comunicazione più onesta e diretta. E terzo, a riconoscere che la tutela della nostra privacy digitale è un processo attivo, una responsabilità che non possiamo più delegare o ignorare. Gemini, oggi, non è il nemico. L’ignoranza e la mancanza di consapevolezza, invece, lo sono sempre
Una sindrome per Annalisa: Il rituale oscuro con cui demoliamo chi vince - un mio punto di vista
Ci siamo mai chiesti da dove nasca realmente quel sottile, strisciante fastidio che in certi casi proviamo di fronte al successo di un personaggio come Annalisa? Liquidarlo come una semplice critica musicale è un'illusione rassicurante. La verità è molto più scomoda: quella reazione non appartiene a nessuno, è un meccanismo psicologico prevedibile, un copione che la nostra mente esegue alla perfezione.
Stiamo partecipando, senza saperlo, a un rituale collettivo di esorcismo. E la vittima sacrificale è, semplicemente, la persona che incarna ciò che più segretamente temiamo e desideriamo: il successo ottenuto con una disciplina impenetrabile. Analizziamo insieme questo teatro psicologico.
Il Trigger: La Perfezione come Affronto Personale
Il primo meccanismo che si attiva in linea di principio è la dissonanza cognitiva. La mente è programmata con un'equazione semplice e confortante: successo = sofferenza visibile, talento = caos, genio = imperfezione. Annalisa distrugge questa formula. La sua professionalità chirurgica, l'assenza di sbavature, la sua ascesa calcolata non offrono alcun appiglio per giustificare il suo trionfo secondo le vostre regole.
Questa contraddizione genera un'ansia intollerabile. E come la risolve la nostra mente? Non cambiando la propria visione del mondo, ma attaccando e screditando la fonte della dissonanza. Le accuse di essere "finta", "fredda", "un algoritmo" non sono critiche musicali; sono gli anticorpi della psiche che tentano di neutralizzare un elemento che minaccia un sistema di credenze. Si stanno proiettando su di lei il bisogno di vederla fallire per riconfermare una parziale visione del mondo.
Proiezione: Annalisa è lo Specchio delle Insicurezze
Si osservino bene le parole che vengono usate spesso per descriverla: "costruita", "priva di anima", "marionetta". Ora resta da chiedersi: si sta parlando di lei o della paura più profonda che ciascuno prova per se stesso? La paura di non essere autentici, di essere un prodotto delle aspettative altrui, di non avere un vero "fuoco" interiore.
Annalisa diventa il catalizzatore perfetto per la proiezione, il meccanismo di difesa con cui si attribuiscono ad altri i propri impulsi e difetti inconfessabili. Demolendo la sua "costruzione", si sta disperatamente cercando di convincervi della propria personale "autenticità". È un'auto-assoluzione fondamentalmente. La sua sicurezza e il suo controllo non fanno altro che illuminare, per contrasto, le insicurezze di molti e la mancanza di disciplina. Colpire lei è un modo per non guardare in se stessi.
Il Guadagno Emotivo: Il Piacere di Sentirsi Superiori
Qual è la ricompensa finale di questo processo? Un'effimera ma potentissima scarica di potere. Nell'atto di giudicarla, si ha la sensazione di elevarsi. Per un istante, non si è più semplici spettatori della vita, ma giudici supremi con il potere di definire cosa sia "vera arte". Questo piacere perverso nel diminuire la grandezza altrui ha un nome: Schadenfreude.
Se ci si unisce i al coro dei detrattori, inoltre, viene soddisfatto un bisogno primordiale: quello di appartenere al branco. La mentalità del gregge in poche parole protegge, fa sentire parte di un'élite intellettuale che "ha capito tutto". Non si sta esprimendo un'opinione, si sta cercando sicurezza e convalida in un'identità di gruppo costruita sull'opposizione a un nemico comune.
Chi è la Marionetta?
La prossima volta che ci sarà qualcuno pronto a potenziare l'impulso di liquidare Annalisa con un giudizio tombale, si fermi, arretri, stia zitto. E si chieda soprattutto... chi sta parlando in questo momento? Uno specchiato gusto critico o un insieme di meccanismi di difesa progettati per proteggere banalmente il proprio ego?
Annalisa, con il suo successo, non sta facendo altro che premere alcuni particolari interruttori emotivi più nascosti. La vera domanda non è se lei sia una marionetta, ma se lo sono gli eatersi, manovrati da invidia, dissonanza e paura.
venerdì 10 ottobre 2025
La recente, amara denuncia della tennista Aryna Sabalenka ... Intervento di Stefano Donno
Apparso su Dialoghi Scomodi a cura di Leonardo Elia
Casa, dolce casa di Andrea Kerbaker (Guanda)
«E lì seduto sul grande sasso quadrato ridi, e ridi, e l'umorismo compensa la mancanza di energie che ti impedisce di alzarti e ripartire. Pazienza, le forze torneranno e tu riprenderai a correre, perché ormai lo sai bene: c'è una sola cosa fondamentale, ed è andare via, via via.»
giovedì 9 ottobre 2025
Scritture segrete. Le donne che hanno cambiato il mondo con la parola di Dacia Maraini (Rizzoli)
Un viaggio inaspettato e intimo che attraversa e reinterpreta la storia della letteratura, da Vibia Perpetua a Michela Murgia, intrecciandola alle vite ordinarie o straordinarie delle donne che hanno fatto della scrittura uno strumento di libertà, cambiando il nostro modo di guardare il mondo.
Intervento apparso nella rubrica Lettere de La Gazzetta del Mezzogiorno di oggi 09/10/2025
La detassazione della tredicesima, presentata dal governo come una misura epocale a sostegno dei redditi, rischia di rivelarsi l'ennesimo pannicello caldo su una ferita ben più profonda: l'agonia del ceto medio italiano. Analizziamo i fatti con lucidità, al di là degli slogan. L'intervento, così come prospettato, si tradurrebbe in un beneficio netto modesto, poche decine di euro che verrebbero rapidamente erosi dall'inflazione e dal caro-vita.
Il punto non è il "quanto", ma il "come" e il "perché". Questa misura, pur apparentemente vantaggiosa, agisce come un'aspirina somministrata a un paziente che necessiterebbe di un intervento chirurgico strutturale. Il vero problema del nostro Paese non è la tredicesima, ma un sistema fiscale vorace e iniquo che comprime i salari per undici mesi all'anno, una burocrazia asfissiante e una crescita economica stagnante che non genera ricchezza da redistribuire.
Invece di interventi spot, che hanno il sapore della propaganda elettorale, servirebbe il coraggio di una riforma fiscale organica, che riduca drasticamente il cuneo fiscale e contributivo in modo permanente. Solo così si può restituire potere d'acquisto alle famiglie, stimolare i consumi e ridare ossigeno alle imprese.
La politica seria non si misura sull'entità del bonus una tantum, ma sulla capacità di creare un benessere duraturo. Continuare con queste micro-mance significa semplicemente illudere i cittadini, trattandoli non come motori della ripresa, ma come destinatari di una concessione temporanea, utile più a chi la elargisce che a chi la riceve. È ora di pretendere visione, non solo palliativi (Stefano Donno)
mercoledì 8 ottobre 2025
La dieta termodinamica. Perché ingrassiamo, perché le diete falliscono e come dimagrire veramente di Dario Bressanini (Mondadori)
Con la sua verve ironica unita al rigore scientifico, Bressanini smaschera le teorie senza fondamento e riconosce gli approcci che, invece, hanno una solida base scientifica e possono funzionare, aiutandoci a capire come dobbiamo cambiare il modo di alimentarci dopo che siamo dimagriti, come dovremmo mangiare per vivere più a lungo e in salute e perché, quando si parla di peso e dimagrimento, non esistono formule - né pillole - magiche. Non uno dei tanti manuali che promettono miracoli, quindi, ma una bussola indispensabile per navigare il mondo delle diete con più consapevolezza e meno sensi di colpa.
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Milano, 20 aprile 1814: la notizia dell’abdicazione di Napoleone re d’Italia porta una folla inferocita a invadere il Palazzo del Senato p...
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Stefano De Martino, sui social il video intimo con la fidanzata Caroline Tronelli: gli hacker violano le webcam di casa | Corriere.it
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Meloni-Orbán: l'amicizia di comodo e il "Patto del Diavolo" che logora l'Europa - ecco cosa ne pensoC'è un gioco delle parti che va in scena a Bruxelles e nelle capitali europee, e i due protagonisti più discussi sono, ancora una volta,...






